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Pepe: «Volere è potere»

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Pepe: «Volere è potere»
Pepe: «Volere è potere»
Pepe: «Volere è potere»

«Volere è potere». Sembra uno slogan, è una filosofia ben precisa. Quella che ha permesso a Simone Pepe di superare il momento più buio della sua carriera, lavorare sodo, lasciarsi alle spalle l'infortunio e ripartire con nuove certezze: «Me le dà la continuità negli allenamenti – spiega l'esterno ai microfoni di Mediaset - Sono otto mesi che lavoro e questo è un vantaggio importante. Ci sono stati momenti difficili, perché quando fai questo lavoro e per due anni e mezzo non riesci a giocare e ad allenarti, ovviamente non sei felice, ma ora è passato. Preferisco il presente che ci sta dando grandi soddisfazioni». Simone non ripercorre solo il lungo periodo lontano dal campo, ma anche quelli più felici. E tra i tanti vissuti in bianconero, se deve scegliere non ha dubbi: «La partita a Trieste che ci ha dato il primo scudetto, mentre se devo decidere tra i gol segnati, dico quello contro il Parma alla prima di campionato, anche se forse la rovesciata contro la Lazio è stata più bella».

Venendo alla stagione attuale Simone non si pone limiti: «In Coppa Italia possiamo ribaltare il risultato a Firenze, mentre in Champions dovremo essere bravi. Tutti dicono che il sorteggio è stato favorevole, ma quando arrivi tra le prime otto d'Europa vuol dire che stai giocando contro le migliori. E poi c'è il campionato, dove dobbiamo continuare a fare bene e chiudere il discorso il prima possibile».

Vista la Juve delle ultime uscite, sognare è lecito su tutti i fronti, anche grazie ai campionissimi come Tevez, aspettando il rientro di Pogba: «Carlos è un ragazzo top. È devastante e può spostare gli equilibri in qualsiasi momento. Giusto l'altro giorno gli dicevo “adesso sì che sei uno dei quattro, cinque giocatori più forti con cui ho giocato”. E poi insieme a Buffon e Pirlo è uno dei leader dello spogliatoio. Pirlo però è un leader tecnico, Gigi e Carlos sono leader caratteriali. Pogba? Dio gli ha regalato fisico, tecnica... tutto quello che un calciatore può volere. È un giocatore stratosferico – conclude Pepe - sta solo a lui continuare a lavorare e rimanere sereno».

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