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Analisi tattica: tre partite del Toro

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Analisi tattica: tre partite del Toro
Analisi tattica: tre partite del Toro
Analisi tattica: tre partite del Toro

Che tipo di Toro incontreremo, domenica?

Mentre scorrono le ore che ci separano dal Derby della Mole di ritorno, il numero 142 in Serie A TIM, inganniamo l'attesa su Juventus.com analizzando come ha giocato la squadra di Ventura nei due passati confronti stagionali contro di noi, e come si è comportata nell'ultima uscita in campionato, alla ricerca di pattern tattici ricorrenti che possano far intuire che partita aspetta la Juve, domenica.

Il derby di andata (2-1)

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Il Torino non sta certo vivendo uno dei suoi migliori periodi: un solo successo nelle ultime 10 gare, cinque i pareggi e quattro sconfitte compongono il bilancio.

Partiamo da un dato: dalla stracittadina dell’andata (inclusa), i bianconeri hanno raccolto 55 dei 57 punti a disposizione. Il Torino invece, che prima di quella sfida si trovava a +3 sulla Juve, ne ha ottenuti 18.

Il Torino non sta certo vivendo uno dei suoi migliori periodi: un solo successo nelle ultime 10 gare, cinque i pareggi e quattro sconfitte chiudono il bilancio.

  • Tatticamente, Ventura ha fatto scendere i suoi uomini in campo allo Stadium con una difesa a tre, affidando a Moretti, capitan Glik e Bovo la retroguardia; Vives a protezione della stessa, dietro ad un centrocampo a 4 (Molinaro, Baselli, Acquah e Bruno Peres); in attacco López e Quagliarella;
  • Il derby di ottobre è stato segnato da un grande agonismo granata: 71% i contrasti vinti (15) rispetto al 54% della Juve, con una squadra corta (34m) ed un baricentro basso (49,1m);
  • La rete degli ospiti è arrivata sugli sviluppi di un calcio piazzato. Cesare Bovo nella gara d’andata ha trovato la sua seconda rete alla Juventus, quella del momentaneo 1-1: a nessuna squadra in Serie A ha segnato più reti che ai bianconeri;
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  • Il Toro si è affidato più al lancio lungo per costruire gioco, alla ricerca di Maxi López, rispetto alla Juventus (72 vs 45 i numeri di questa tipologia di passaggio); 
  • Vives ha giocato schiacciato sulla propria retroguardia, mentre i movimenti di Maxi López non hanno allargato il gioco incrociandosi con quelli di Quagliarella;
  • La maggior parte del gioco è transitato in orizzontale sulla linea difensiva, senza che il Toro sia riuscito a proiettarsi in avanti come frequenza di passaggio;
  • Glik è stato l'uomo fondamentale per i granata: riguardando i dati partita, si evince come la maggior parte del gioco sia passata dai suoi piedi: 58 passaggi positivi e 87 tocchi palla (più di tutti), 4 intercetti, 4 falli subiti, 2 tiri nello specchio per lui
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Il derby di Coppa Italia (4-0)

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  • Il Torino si è ripresentato allo Stadium con un assetto difensivo diverso: Glik agiva infatti quasi in posizione di libero (v. schema sottostante), a coordinare i movimenti di una difesa a 4 composta da Molinaro, Moretti, Bovo e Bruno Peres; il centrocampo a tre ha visto in azione Baselli, Gazzi e Acquah, mentre di punta c'erano Lopez e Belotti. Nonostante questa premessa, la difesa in realtà è stata a tre per la maggior parte della partita con Moretti, Bovo e Glik, con Molinaro pronto a dare una mano e Bruno Peres isolato sulla fascia destra, scollato dal resto della retroguardia (nel secondo tempo questa distanza si è accentuata, per recuperare lo svantaggio);
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  • Ancora una volta tanti contrasti (16 vs 9 bianconeri), ma meno grinta, se è vero che quelli vinti questa volta sono stati solamente il 63% rispetto all'89% di quelli della Juve; il baricentro è stato abbassato ulteriormente rispetto alla gara di campionato (40,5m) e i reparti meno uniti (lunghezza media: 37,3m);
  • Il vantaggio territoriale è stato tutto bianconero: 58%, così come il dato dei passaggi effettuati restituisce in maniera netta la differenza in fase di creazione di gioco (691 vs 277). Nel secondo tempo il possesso palla granata è sceso addirittura al 22%;
  • Appena 3 i cross giunti dalle fasce per il Torino: 'solamente' il 57% dei palloni ha preso la via laterale; 
  • La Juve ha giocato 18 volte di sponda, il Toro appena 3; 15 inoltre le giocate utili in area avversaria per la Juve, 3 per i granata, che non sono riusciti praticamente ad entrare nel rettangolo di gioco protetto da Neto; 
  • Molinaro ha agito in maniera molto conservativa, più spesso in difesa che a centrocampo: per lui 13 passaggi negativi e 15 palle perse in partita. Glik è stato il giocatore con più palloni giocati (63), mentre Bruno Peres è stato più propositivo in fascia (2 contrasti vinti, 3 intercetti); 
  • Praticamente il Toro ha crossato solamente dalla fascia destra (2), ma non è riuscito a innescare Maxi Lopez, autore di tre falli in partita e troppo schiacciato su Belotti; 
  • Le linee di passaggio principali, ancora una volta, sono state praticamente identiche a quelle della partita di campionato: orizzontali, ed in retroguardia, soprattutto sull'asse Bovo-Glik;
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Genoa-Torino (3-2)

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  • La coppia d'attacco, come sapete, è cambiata: ora è infatti composta da Immobile-Belotti; immutata la difesa a tre, ma questa volta con Glik, Moretti e Maksimovic. Gli esterni hanno invece giocato più alti, mentre Vives è stato piazzato sempre a protezione della difesa;
  • Maggiore il numero dei contrasti vinti dal Genoa, più volitivo sui palloni (80% vs 75%), e vantaggio territoriale sempre lasciato alla squadra padrone di casa (56%). Da notare il maggior numero di palle perse dal Toro (153) ed una maggiore imprecisione in fase di passaggio (75.8% di tocchi palla andati a buon fine contro l'82.2% rossoblu);
  • Il baricentro è sempre basso (49m) e la squadra non molto corta (37.6m), ma questa volta Ventura ha provato la trappola del fuorigioco piazzando una linea difensiva molto alta (31.8m). Ciononostante, il recupero palla è stato sempre in prossimità della porta difesa da Padelli (a 29,3m: poche infatti i palloni recuperati oltre la metà campo, e gli interventi positivi in area, 54); 
  • Pochi, ancora una volta, i cross dalle fasce (17) rispetto all'avversario (21);
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  • Essenziale è stato l’apporto di Vives, che ha recuperato 14 palloni e fatto due sponde; 4 i contrasti vinti da Bruno Peres e Moretti, 5 invece i palloni intercettati da Maksimovic; Acquah è stato colui che si è preso più rischi (5 dribbling positivi, 2 occasioni create) ma ha perso anche più palloni (23);
  • Con l'entrata di Zappacosta c'è stata più spinta propulsiva sulla destra, ed è sempre da destra che sono arrivati la maggior parte dei cross (11); Acquah si sovrappone spesso e volentieri su quel lato per provare il cross, mentre un’arma è la possibilità di Bruno Peres di cambiare fascia (come avvenuto nel finale di gara a Genova dopo l’ingresso di Zappacosta e la contemporanea uscita di Molinaro e Benassi);
  • Si è vista in campo una maggiore propensione offensiva, specialmente sulla sinistra sfruttando Molinaro più avanzato del solito (per alcuni tratti del match il più avanzato). Da quell'avamposto di campo, il Toro ha cercato di raggiungere Immobile – frequente infatti la linea di passaggio tra i due;
  • Spesso e volentieri Immobile, che lavora a tutto campo ma perde anche un maggior numero di palloni, chiede lo scambio a Belotti, ma 'il Gallo' è meno propositivo nel gioco di sponda anche se parte più arretrato rispetto all'attaccante campano.

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