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Bonucci: «A Monaco con entusiasmo»

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Bonucci: «A Monaco con entusiasmo»
Bonucci: «A Monaco con entusiasmo»
Bonucci: «A Monaco con entusiasmo»

«Sarà una grandissima partita. Andremo a Monaco con l'entusiasmo di chi vuole passare il turno. Sappiamo che loro sono forti, ma hanno anche dei difetti e cercheremo di colpirli lì». Leonardo Bonucci incarna perfettamente lo spirito con cui la Juventus si avvicina alla sfida dell'Allianz Arena contro il Bayern: c'è in tutti la consapevolezza di incontrare un avversario fortissimo, ma anche la convinzione di poterlo superare. Una mentalità simile non si acquisisce dall'oggi al domani, ma si sviluppa con il tempo, con il duro lavoro di ogni giorno e con i meritati successi. E la Juve l'ha creata, o meglio, ritrovata, un girone fa, dopo la partita a Sassuolo: «Dopo quella gara c'è stata la svolta dentro ognuno di noi, nel gruppo e nella testa di ogni singolo giocatore – spiega il difensore ai microfoni di Jtv - Quella squadra era troppo brutta per essere vera: ci siamo assunti le nostre responsabilità per una partenza sbagliata. Non era questione di modulo: sapevamo di dover dare di più. Ci siamo riuniti, ce lo siamo detti in faccia e da quel momento è ritornata la grande Juve».

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Una Juve che ha infilato 19 risultati utili consecutivi in campionato, conquistato la testa della classifica e blindato la difesa, tanto che Buffon è a soli 4 minuti dallo stabilire il nuovo record di imbattibilità: «Vediamo spesso i nostri attaccanti recuperare palla al limite della nostra area per poi ripartire. Questo significa che da parte di tutti c'è la predisposizione a difendere. Questo traguardo che speriamo di tagliare domenica contro il Toro ci inorgoglisce e dimostra ancora di più quanto Gigi sia il portiere numero uno della storia del calcio».

Con totem come Buffon e Bonucci al proprio fianco, ecco che si crea l'ambiente ideale dove i giovani, come Rugani, possono crescere e maturare: «Daniele deve stare tranquillo perché ha le potenzialità per diventare un punto fermo della retroguardia negli anni a venire. È stato un po' criticato dopo la partita di Coppa Italia contro l'Inter, ma in realtà è stata tutta la squadra a non scendere in campo e siamo stati fortunati ad arrivare ai calci di rigore e in finale. Ora dovremo andare a Roma a conquistare la Coppa, perché nel museo c'è ancora spazio...Quanto al campionato, Quest'anno è più competitivo e questo ci stimola a dare il massimo. Le squadre che inseguono giocano un grande calcio, specie Napoli e Fiorentina, e la Roma, con l'arrivo di Spalletti, sta riprendendo quota e ha più autostima».

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