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La Signora e la Spagna: storia di gol ed emozioni

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La Signora e la Spagna: storia di gol ed emozioni
La Signora e la Spagna: storia di gol ed emozioni
La Signora e la Spagna: storia di gol ed emozioni

E' una lunga storia di incroci, appassionanti e combatutti, quella tra la Signora e i club spagnoli. Una storia fatta di di grandi nottate, di sfide decise agli ultimi istanti, di Coppe e di leggende del calcio, che si arricchirà mercoledì 14 settembre di un nuovo episodio, con la gara di andata di Champions League tra Juventus e Siviglia.

Prima del 2015, quando il sorteggio della massima competizione continentale fece incrociare il cammino di bianconeri e andalusi, i due club non si erano mai incontrati in sfide ufficiali. Con i due precedenti del 2015, che presto affronteremo nel dettaglio, sono salite a quota 49 le partite in competizioni UEFA (calcolando quindi Coppa dei Campioni e poi Champions League, Coppa UEFA e Coppa delle Coppe) che, dal 1962, hanno visto la Juventus protagonista contro formazioni iberiche: diciassette le vittorie e dodici i pareggi per la Signora, che ha segnato 55 gol, subendone 54.

Prima di rivivere queste sfide nel dettaglio, una prefazione: la Juve ha incontrato squadre iberiche anche in Coppa delle Fiere per nove volte. Le avversarie: Atletico Madrid, Real Saragozza, Barcellona. In totale nove match, sei dei quali vinti e uno pareggiato, con 16 gol fatti e 11 subiti. Interessanti in particolare alcuni di questi precedenti: nel maggio 1965 la doppia sfida con l'Atletico vale l'accesso alla finale: 3-1 per gli spagnoli a Madrid (tripletta di Aragones, dopo l'iniziale vantaggio bianconero di Combin), identico punteggio a Torino (in gol Menichelli e Bercellino, più un'autorete madrilena). E tre a uno anche nella gara di spareggio, ancora al Comunale, grazie alle reti di Salvadore e Stacchini (e un altro autogol spagnolo). Cinque anni dopo altra semifinale, stavolta col Barcellona: doppio due a uno per i bianconeri, al Camp Nou (Haller e Bettega) e in casa (ancora Bettega e Capello).

Ma tornando indietro nel tempo, si diceva di una storia affascinante e ricca di nomi leggendari: vi bastano per cominciare Di Stefano e Sivori? Sono loro i marcatori delle prime due partite della Juve contro il Real Madrid. Corre l’anno 1962, nel mese di febbraio si giocano i quarti di finale di Coppa dei Campioni: a Torino la risolve La Saeta Rubia, a Madrid risponde El Cabezòn. All’epoca, in un caso del genere, non si va ai supplementari, ma si rigioca. A Parigi, il 28 febbraio, la “bella” va al Real, che si impone per 3-1 (reti di Felo, Del Sol e Tejada, per il gol della bandiera della Juve ancora Sivori).

Devono trascorrere la bellezza di 15 anni perché la Juve incroci ancora, in competizioni UEFA, una formazione iberica. E che incrocio: nel 1977 la Juventus supera l’Athletic Bilbao nel doppio confronto valido per la Finale di Coppa Uefa. All’andata a Torino Tardelli regala ai bianconeri la vittoria di misura, al ritorno si impongono i baschi, ma per 2-1: la Juve passa con Bettega al 7' e non sono sufficienti le reti di Irueta al 12’ e Carlos al 78’: a Bilbao festeggia la Juve.

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Dopo altri 9 anni, nel 1986, a cavallo di due stagioni, i bianconeri incrociano prima il Barcellona e poi il Real Madrid: contro i catalani, nel mese di marzo, sono fatali le reti di Julio Alberto al Camp Nou e di Archibald al Comunale, dove la Juve strappa un pareggio (gol di Platini) ma non la qualificazione alle semifinali della Coppa dei Campioni, che lascia da campione in carica. In autunno arriva un doppio 1-0, a parti invertite, contro i Blancos: a Madrid decide Butragueno, a Torino risponde Cabrini. Si va ai rigori, che sorridono ai madrileni e la Juve deve salutare la competizione.

Ancora Coppa Uefa, ancora Bilbao, ma stavolta siamo nel 1988 e si gioca il secondo turno della competizione. Goleada bianconera all’andata: Laudrup (doppietta), Galia, Mauro e Altobelli siglano il 5-1 finale, mentre al ritorno vincono i baschi per 3-2 (ancora Laudrup e Galia per la Juve), ma il turno lo passa la Signora.

Stagione 1990/1991: in Coppa delle Coppe la Juve incrocia ancora il Barça, e il match è di quelli che contano: ci si gioca l’accesso alla finale. Andata al Camp Nou, che non potrebbe iniziare meglio per i bianconeri, avanti dopo soli 12 minuti con Casiraghi. Nella ripresa in 20 minuti il Barcellona ribalta tutto, grazie a due gran gol di Stoichkov (56’ e 60’) e alla marcatura di Goikoetxea al 70’. Al ritorno la Juve ha bisogno di due reti per passare il turno, ma trova solo quella di Baggio al 61’: alla finale di Rotterdam va il Barcellona, che sarà sconfitto dal Manchester United per 2-1

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Nel 1993 i bianconeri volano alle Canarie, nel mese di dicembre, per la partita di ritorno contro il Tenerife, valida per il terzo turno di Coppa Uefa. All’andata a Torino un secco 3-0 (Moeller, Baggio e Ravanelli) ha ipotecato il passaggio del turno, che viene sigillato dalla marcatura di Moeller in Spagna (per la cronaca, finisce 2-1 per il Tenerife, ma il turno lo passa la Juve).

Fra il 1996 e il 1998 Juventus e Real Madrid danno vita a tre grandi partite di Champions League: le prime due, datate ’96, sono i quarti di finale di un torneo che vedrà la Juve arrivare fino in fondo e trionfare all’Olimpico contro l’Ajax. Riavvolgendo il nastro: all’andata al Bernabeu passano i padroni di casa con Raul, al ritorno a Torino ribaltano tutto Del Piero e Padovano. Due anni dopo Juve-Real è invece la Finale di Champions, che viene vinta dai blancos di misura, grazie al gol di Mijatovic.

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A novembre di quello stesso anno la Juve ritrova una spagnola sul suo percorso, nella fase a gruppi di Champions League: si tratta ancora dell’Athletic Bilbao, squadra con la quale i bianconeri pareggiano sia all’andata (0-0) che al ritorno (1-1 e fanno tutto i baschi: gol di Guerrero prima e autorete di Mikel Lasa poi).

Nel 2000 i bianconeri affrontano un avversario inedito, il Celta Vigo. Siamo al quarto turno di Coppa Uefa, buona l’andata (1-0, gol di Kovacevic), ma al ritorno in Galizia il Celta vince per 4-0 passando il turno.

Le successive sfide europee fra la Juve e una compagine iberica hanno come protagonista lo stesso avversario: il Deportivo La Coruña, incontrato nella prima fase a gironi della Champions League 2000/2001 (due pareggi, 0-0 a Torino e 1-1 in Spagna con rete di Inzaghi) e nella seconda fase a gironi dell’edizione 2001/2002 (ancora reti inviolate a Torino, 2-0 per gli spagnoli a La Coruña).

L’anno dopo ancora il Depor inaugura la serie di sei partite stagionali contro squadre spagnole: l’incrocio avviene nella seconda fase a gironi di Champions League, ma stavolta al Riazor finisce 2-2 (per la Juve in gol Birindelli e Nedved) mentre a Torino i bianconeri si impongono per 3-2 (Ferrara, Trezeguet e colpo decisivo di Tudor al 92’). Andando avanti nel racconto di quella edizione della Coppa arrivano due doppie sfide che definire “epiche” è perfino poco. Ai quarti di finale la Juve elimina il Barcellona, pareggiando 1-1 a Torino (Montero, Saviola) e strappando un’incredibile vittoria ai supplementari al Camp Nou (vantaggio catalano con Xavi, pareggio di Nedved e gol qualificazione di Zalayeta a un minuto dai rigori). Ma il meglio, forse, deve ancora arrivare: in semifinale c’è il Real Madrid, che si impone 2-1 (Ronaldo, Roberto Carlos, Trezeguet i marcatori) in casa, ma al Delle Alpi deve cedere di fronte a una Juve stratosferica, che vince 3-1 grazie ai gol di Trezeguet, Del Piero e Nedved.

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Proseguendo a sfogliare il libro della storia, si arriva alla stagione successiva, 2003/2004: i bianconeri incontrano in Champions League la Real Sociedad nella fase a gironi (4-2 a Torino con doppiette di Trezeguet e Di Vaio, reti bianche a San Sebastian), e poi negli ottavi ancora il Deportivo, che si impone per due volte di misura, per 1-0.

C’è poi ancora il Real Madrid nel cammino dei bianconeri, in 3 occasioni: 2005, 2008, 2013. Nel 2005 la sfida coi Blancos viene risolta ancora da Zalayeta nei tempi supplementari (siamo agli ottavi di finale): dopo la sconfitta per 1-0 dell’andata in Spagna, Trezeguet riequilibra lo score complessivo al Delle Alpi nel match di ritorno e, si diceva, la decide El Panteron. Tre anni dopo i bianconeri regolano i madrileni sia all’andata che al ritorno: siamo nella fase a gironi, all’Olimpico la Juve si impone per 2-1, con gol di Amauri e Del Piero, che sarà immenso protagonista anche al ritorno al Bernabeu, stadio che gli tributerà una standing ovation memorabile dopo la doppietta con la quale Ale fissa il punteggio sul 2-0. Ancora Real, ancora fase a gironi: nel 2013 i bianconeri cedono di misura in Spagna (2-1, per la Juve Llorente) e portano a casa un bel pareggio allo Juventus Stadium (Vidal e ancora Llorente i goleador per la Signora).

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Un altro capitolo dell'epopea delle sfide contro le squadre spagnole si vive nel 2014/2015: nella fase a gironi i bianconeri incrociano l’Atletico, perdendo 1-0 al Vicente Calderon e pareggiando 0-0 a Torino. Poi, dopo 12 anni, altra semifinale contro il Real Madrid: sono Morata e Tevez gli scorer del match di andata, terminato 2-1, e ancora Alvaro l’autore del gol del pareggio (1-1) a Madrid, che vale la finale di Berlino contro il Barcellona, che vincerà la coppa, al termine di una partita da applausi per gli uomini di Allegri.

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Nella scorsa stagione, infine, arriva il primo precedente ufficiale contro il Siviglia, in occasione della fase a Gironi del Gruppo D di Champions League. La gara di andata si gioca allo Juventus Stadium il 30 Settembre 2015 e termina col risultato di 2-0 in favore dei bianconeri. Sblocca il risultato Morata al 41', chiude i conti Zaza all'87'. Al ritorno, 8 dicembre 2015 a Siviglia, passano gli andalusi 1-0 con gol dell'ex Llorente, ma sarà la Juve a passare il turno, qualificandosi agli Ottavi di finale, con il club spagnolo che vincerà, invece, la sua terza UEFA Europa League consecutiva.

Un anno dopo, è di nuovo Juventus - Siviglia. I bianconeri si preparano al primo capitolo stagionale della competizione europea più prestigiosa, in un palcoscenico d'eccezione: quello Juventus Stadium che, proprio in questi giorni, ha festeggiato il quinto compleanno.

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