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Il Basket e la Juventus: i grandi amori di Dino Meneghin

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Il Basket e la Juventus: i grandi amori di Dino Meneghin
Il Basket e la Juventus: i grandi amori di Dino Meneghin
Il Basket e la Juventus: i grandi amori di Dino Meneghin

Se, passeggiando all’interno del JMuseum, avete visitato la nuovissima mostra permanente “JSport”, dedicata ai cimeli appartenuti a grandi uomini sportivi di fede bianconera, non vi sarà passata inosservata una targa: appartiene a Dino Meneghin, immenso campione che ha scritto pagine di storia della pallacanestro italiana. E, in un certo senso, quella grandezza la certifica: è infatti il simbolo dell’inserimento di Meneghin nella “Hall of Fame” del basket.

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Della sua vita sul parquet, ma anche e soprattutto del suo rapporto con la Juventus, ha parlato mercoledì il campione, veneto di origine e varesino di “nascita” cestistica, opsite della rassegna "Gli incontri dei JMuseum". «Ho iniziato a giocare a Varese, e proprio in quegli anni mi sono avvicinato anche al calcio e, logicamente, alla Juventus». Ci sono alcuni grandi campioni che sono rimasti nel suo cuore: «Sivori e Charles, se devo dire i primi che mi vengono in mente – racconta – Ma quello che mi ha stregato davvero è stato Platini qualche anno dopo, con la sua immensa eleganza».

La chiacchierata, introdotta dal Presidente del JMuseum Paolo Garimberti e guidata dal giornalista e scrittore Darwin Pastorin è stata un’ottima occasione per parlare di concetti profondi legati allo sport, come quello di squadra: «Nella pallacanestro, come nel calcio, è fondamentale pensare sempre alla squadra e mai al singolo. Sia negli allenamenti, che nei concetti base come il rispetto delle regole. E poi, ovviamente, durante le partite». Cosa rende una squadra davvero vincente? «La fame, e la concentrazione che non deve mai mancare, nemmeno dopo le partite vinte o i grandi successi stagionali. Questa, per esempio, è una delle caratteristiche che rende la Juve una squadra speciale. Non si accontenta mai, ha sempre la grinta e la voglia di ricominciare a vincere».

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Secondo Dino, il simbolo di questa squadra vincente non può che essere «Il Capitano Buffon. Ha tutto quello che secondo me deve avere il leader di un team. Ci mette la faccia, sprona i compagni, mette in campo grandi prestazioni e guida il gruppo con il suo carisma». E non c’è che dire, Meneghin di carisma se ne intende…

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