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Conte: «Parola al campo»

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Conte: «Parola al campo»
Conte: «Parola al campo»
Conte: «Parola al campo»

Per molti è la partita che può già decidere il campionato. Per Antonio Conte, Juventus-Roma «è una gara come le altre». Non c'è pretattica né scaramanzia nelle sue parole, ma la pura e semplice constatazione di avere di fronte un cammino ancora lungo, qualunque sia l'esito della gara di domenica sera: «Un distacco di otto punti sarebbe importante, ma se poi non continuassimo su questa strada, rappresenterebbe solo un'illusione», spiega il tecnico, che individua nella convinzione nei propri mezzi il punto di forza dei giallorossi: «Quando sei imbattuto da quindici partite è normale. A noi è accaduto il primo anno, quando avevamo davanti squadre come il Milan, l'Inter, il Napoli... Oggi la Roma ha davanti noi e dovremo essere bravi a mantenere il primato».

La squadra di Garcia al momento è la rivale numero uno dei bianconeri e Conte non ne é stupito, ma anzi individua diverse analogie tra la Juve e i giallorossi: «Il percorso della Roma è molto simile al nostro la Juventus ha iniziato tre anni fa con me e la Roma con Luis Enrique. Noi abbiamo vinto due scudetti e due Supercoppe bruciando le tappe, la Roma ha avuto più sfortuna e forse meno bravura nella scelta degli uomini, ma non dimentichiamo che è forse la squadra che ha fatto più investimenti, cambiando molti giocatori ogni anno, a dimostrazione del fatto che c'è un progetto serio. Alla Juve oggi tutto passa inosservato, come se fosse tutto semplice, ma in realtà abbiamo fatto un lavoro straordinario. Come me Garcia ha trovato una squadra che veniva da due stagioni da dimenticare e può essere stato facilitato da questo, ma è stato bravissimo a integrarsi subito in una realtà complicata come quella della capitale. De resto parlando con lui quando eravamo a Roma per giocare la Supercoppa, mi ero subito reso conto di avere a che fare con una persona scaltra e dalle idee chiare».

Meno chiare sono forse le idee di chi, in queste ore, ha parlato di “aiutini” a favore della Juventus: «La prendo sul ridere – risponde Conte - perché quando ci sono chiacchiere da bar e da tifosi non si può fare altrimenti. Le chiacchiere servono solo ad alimentare polemiche e a creare situazioni che non hanno nulla a che vedere con il calcio. Stiamo cercando di cambiare, ma poi ogni partita viene accompagnata da polemiche e sembra quasi che queste siano più importanti della gara. Non ci sono risposte da dare a chi fa simili affermazioni. Le uniche sono quelle da dare in campo, che rende giustizia sempre. In due anni e mezzo ha reso giustizia alla squadra più forte in maniera netta e in alcuni casi clamorosa. Entrambe le squadre domenica vorranno vincere e si vedrà sul campo chi avrà più voglia e chi avrà adottato la tattica migliore».

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