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La nuova Inter targata Mazzarri

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La nuova Inter targata Mazzarri
La nuova Inter targata Mazzarri
La nuova Inter targata Mazzarri

3-5-1-1: è questo il modulo con il quale Walter Mazzarri ha schierato l’Inter in questo inizio di campionato. Quanto alle scelte di formazione, c’è stata una sola variazione nell’undici di partenza, con l’inserimento a Catania di Kovacic al posto di Kuzmanovic. Per il resto, tutto confermato: Handanovic in porta, linea difensiva con Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus, gli esterni di centrocampo sono stati Jonathan e Nagatomo, Cambiasaso è il centrale collocato davanti alla difesa, Guarin ha giocato sulla sua destra, Alvarez ha agito da trequartista, alle spalle dell’unica punta Palacio.

L’identità della nuova Inter

I due successi in campionato hanno visto l’Inter non subire gol e vincere sempre con punteggi netti: 2-0 sul Genoa, maturato nell’ultimo quarto d’ora con le reti di Nagatomo e Palacio e 0-3 a Catania, con la conferma dei due bomber della prima giornata e l’aggiunta nel finale di Alvarez nel tabellino dei marcatori.

Ci sono interessanti punti in comune nelle due affermazioni, anche se è ancora molto presto per parlare di una radicale inversione di tendenza rispetto alla precedente stagione. Si prenda un dato come il possesso palla: la superiorità sugli avversari è stata netta, con quasi otto minuti in più rispetto al Genoa e poco meno di sei sul Catania. La somma ha portato l’Inter a un leggero incremento rispetto alla stagione che vedeva Stramaccioni in panchina, ma va detto che per ora quasi tutte le big del campionato hanno fatto registrare questo tipo di crescita (compresa la Juventus).

Dove l’Inter di Mazzarri sembra decisamente diversa è nella produzione offensiva. Nell’esordio casalingo ha faticato ad andare a segno, ma ha comunque prodotto sette occasioni da rete. E a Catania, è vero che ha concesso molte palle gol ai padroni di casa (ben sette), però ne ha confezionate il doppio. Così, dopo due giornate, un po’ a sorpresa tenendo anche conto delle abitudini del suo Napoli nell’anno passato, l’Inter di Mazzarri è la formazione che ha creato più pericoli e Handanovic è il portiere che ha incassato meno conclusioni nello specchio.

Quattro le ammonizioni maturate nei due incontri. I giocatori incappati nella sanzione disciplinare sono Handanovic, Jonathan, Guarin e Nagatomo.

Come segnano i nerazzurri

L’Inter della passata stagione aveva chiuso il campionato con 55 gol, che l’avevano collocata come il settimo attacco del torneo, laddove invece la posizione finale della squadra era due gradini più sotto. I problemi maggiori erano in difesa: il Palermo retrocesso in serie B aveva subito tre gol in meno rispetto a Handanovic e compagni.

Molti i gol costruiti e realizzati in area di rigore, dove si erano fatti valere diversi giocatori. Un’atra risorsa si erano rivelati i colpi di testa, con Palacio e Alvarez che avevano sfruttato i suggerimenti di Nagatomo, Cassano e Cambiasso. Palacio si era dimostrato all’altezza delle aspettative anche nel gioco in profondità (si veda l’inserimento che aveva determinato il momentaneo pareggio in Inter-Juventus 1-2) e le ripartenze, dove sa far valere la sua abilità in progressione.

Nelle prime tre gare ufficiali del 2013-14 (alle due di campionato va aggiunto il successo per 4-0 sul Cittadella nel primo turno di Coppa Italia) l’Inter ha confermato la propensione alla profondità con due reti in fotocopia di Palacio (in Coppa e col Genoa), sempre servito da Guarin. Ma la specialità dell’Inter di Mazzarri sembrano essere i gol di testa, finora tre: uno di Jonathan col Cittadella e due del giapponese Nagatomo negli incontri di campionato.

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