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Primavera, più cuore che lucidità

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Primavera, più cuore che lucidità
Primavera, più cuore che lucidità
Primavera, più cuore che lucidità

La matematica non condanna ancora la Primavera, ma il cammino in Youth League si fa davvero in salita. Il sorpasso al Copenaghen non riesce a e Ivrea esce lo stesso 2-2 uscito all’andata in Danimarca. Stesso punteggio e stessi rimpianti per la squadra di Zanchetta.

Se allora le recriminazioni erano tutte per il pari subito a tempo scaduto, questa volta sono contrate soprattutto nel rigore mancato nel finale di Marzouk pochi minuti dopo aver agguantato il pari con Gerbaudo. Di Soumah la rete del provvisorio 1-1. Con questo risultato i bianconeri restano a due punti dai danesi e nell’ultima giornata non basterà vincere a Istanbul ma bisognerà attendere un ko dei rivali di oggi.

Per la sfida che vale il primo dentro o fuori, Zanchetta opta per un 4-4-2 a trazione offensiva. Davanti ad Audero, portiere da Europa, in difesa si piazzano Tavanti, Penna, Romagna e Barlocco. A centrocampo, Gerbaudo e Slivka in mezzo, con Donis e Mattiello larghi e pronti a sostenere le punte Marzouk e Soumah. Anche gli ospiti si presentano con un 4-4-2 ma più volto a contenere.

I bianconeri provano a fare la partita ma non è facile trovare spazi. Il Copenaghen chiude ogni varco e fa valere la maggior prestanza fisica dei suoi. Per creare i primi pericoli, i bianconeri devono attendere che i danesi mettano il naso fuori dalla loro metà campo per infilarli poi in contropiede. La prima grande chance capita a Marzouk, innescato da Mattiello, ma il portiere Vaporakis si salva in uscita. In un paio di occasioni, lo stesso Marzouk e Soumah vengono fermati proprio al momento di battere a rete.

L’occasione più grossa capita a Soumah che da due passi non riesce ad approfittare di un errore di Vaporakis. Sventato il pericolo, il Copenaghen inizia ad affacciarsi con più insistenza. Audero compie un mezzo miracolo su Augustesen, ma poco dopo viene battuto da Nordam che porta così avanti i suoi. La reazione juventina non si fa attendere e Soumah si rifà trovando il pari con una girata che entra dopo aver colpito la traversa. Un pari concesso dall’arbitro maltese Azzopardi su segnalazione del guardalinee, tra le proteste degli ospiti convinti che la sfera non sia del tutto entrata. Prima dell’intervallo, Vaporakis salva ancora su Mattiello e poco dopo solo la traversa ferma Gerbaudo. All’intervallo si fa con un 1-1 che non può soddisfare per quanto visto in campo.

Ripresa. Il pari resta per poco, ma a rompere gli equilibri sono di nuovo gli ospiti che colpiscono con Felfel che insacca si testa da centro area. Zanchetta inizia a cambiare. Dopo aver messo Cevallos per Slivka nell’intervallo, opta per l’esperienza di Ceria al posto di Mattiello. I minuti passano e cresce anche la tensione per un risultato che vorrebbe dire eliminazione anticipata.

Ma improvvisamente, appena superata la mezz’ora, la squadra di Zanchetta ritrova lucidità. Un miracolo di Vaporakis su Marzouk serve comunque a suonare la carica. Entra anche Buenacasa al posto di Romagna per una Juve ancora più offensiva. E i frutti arrivano subito, dopo l’ennesima mischia è Gerbaudo, capitan per la squalifica di Garcia Tena, a trovare il varco giusto per il 2-2 che riapre partita e la corsa agli ottavi. Ora è furia bianconera. Marzouk si procura un rigore ma lo calcia sulla traversa sprecando così l’occasione per il sorpasso. Gli ultimi minuti sono un assedio continuo, ma la lucidità è entrata in riserva e il Copenaghen tiene un 2-2 che ha quasi il sapore del capolinea.

La matematica tiene in corsa la Primavera, ma per andare avanti non basterà vincere l’ultima a Istanbul ma ci vorrà la contemporanea sconfitta dei danesi con il Real Madrid.

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