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A lezione dal Maestro prima di Juve-Real

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A lezione dal Maestro prima di Juve-Real
A lezione dal Maestro prima di Juve-Real
A lezione dal Maestro prima di Juve-Real

Juventus-Real Madrid? Pirlo is not impressed.

Fresco vincitore del quinto scudetto consecutivo a livello personale, il quarto con la Juve, qualcuno ha giurato di averlo visto con gli occhi rossi, a Marassi. Magari commosso. O magari teso per l’imminente semifinale di Champions.

No, niente di tutto questo.

.@Pirlo_official: "Impressed? I’m perfectly calm and we’re already thinking about Tuesday’s #UCL game." #PirloIsNotImpressed

— JuventusFC (@juventusfcen) 2 Maggio 2015

«Non ero commosso, avevo solo preso un colpo e nei festeggiamenti e avevo gli occhi rossi. Spero di commuovermi, magari tra qualche giorno. Emozionato? Un po’, ora, ma spero proprio di non esserlo quando inizierà la partita, martedì».

Il solito Andrea Pirlo. Ieri, dopo la vittoria scudetto, scrivevamo che “ci sono poche certezze nella vita, e la Juve è una di queste". Il Mago di Brescia, il Maestro del calcio, ne è sicuramente un’altra.

Lui, che di finali di Champions ne ha giocate tre, di semifinali ben sette (e dimentichiamoci una semifinale e una finale mondiale...) e ha avuto i loghi di competizioni europee sulla maglia ben 135 volte (30 con la Signora), prima di Juventus-Real Madrid ha parlato.

Ha parlato con i giornalisti di tutto il mondo toccando vari temi, e lo ha fatto con la consueta sicurezza dei propri mezzi e nonchalance con la quale in campo distribuisce palloni, assist e gol ai propri compagni. Tormenti calcistici ai propri avversari.

Ecco la lezione del Maestro, nella sua interezza.

LA JUVE IN SEMIFINALE «Siamo qui meritatamente e ce la giochiamo alla pari: le altre squadre sono abituate [a disputare queste partite] e composte da grandi campioni, ma quando si arriva fin qui, solo una vince. L’anno scorso per poco l’Atletico non ce l'ha fatta, speriamo di ripercorrere il loro cammino»

COME SI AFFRONTA IL REAL? «Sono due partite, bisogna giocarle sui 180 minuti. La prima è fondamentale, bisogna giocare intelligente come abbiamo fatto in questi anni. Saremo accorti ma spavaldi, perchè abbiamo un sogno da realizzare e nulla da perdere, ma anche consapevoli che c’è anche una partita di ritorno» IL GIUDIZIO SUI BLANCOS «E’ la squadra più importante al mondo. Dici Real, e già lo sai»

IL MAESTRO AL SANTIAGO BERNABEU «La standing ovation dell’anno scorso è stata una grande emozione, come sempre quando si è applauditi da uno stadio così. Speriamo di riuscire ad essere applauditi, tutti insieme, anche tra una settimana»

LA MARCATURA AD UOMO? NON E’ UN PROBLEMA «Ormai sono dieci anni che gioco con l’uomo attaccato. Spero di farlo ugualmente bene anche contro il Real» LA SFIDA IN MEZZO AL CAMPO «Isco, James Rodiguez, Kroos: lì al centro ci stanno tanti giocatori avanzati, anche se Kroos gioca lì da un po’ di anni e lo fa bene. Gli altri sono più offensivi, ma si sacrificano per la squadra. L’importante è sapere che si corre l’uno per l’altro, con i compagni» IL PASSATO: PERCHE’ RIMETTERSI IN GIOCO CON LA JUVE «Avevo bisogno di nuove emozioni e motivazioni dopo 10 anni nella stessa quadra dove vinto tutto. Ho trovato nella Juve una squadra perfetta, con motivazioni uguali alle mie»

RITROVARE ANCELOTTI «Per me è come un padre: abbiamo fatto tanti anni insieme, lui mi ha fatto giocare nel grande calcio e mi ha cambiato ruolo. Abbiamo vinto tanto assieme, e con lui ho vissuto momenti indimenticabili» COSA E’ CAMBIATO DAGLI ANNI SCORSI? «Siamo cresciuti, abbiamo fatto le esperienze che dovevamo fare. Non eravamo ancora pronti per la Champions negli anni passati, ma quest’anno abbiamo avuto la consapevolezza di poter dire la nostra senza paura, consapevoli dei nostri mezzi. Ora siamo qui, e ce la giochiamo fino alla fine»

SORPRESO DEI RISULTATI DI QUEST’ANNO? «No [Is Not Impressed], anche perché quando è iniziata la stagione abbiamo capito subito che dovevamo dare qualcosa in più quest’anno. Ci siamo parlati e abbiamo detto che questa doveva essere una grande stagione, che volevamo dimostrare di essere grandi campioni e che la società aveva fatto una buona scelta con l’allenatore»

SU CR7 E MESSI «Facciamo i complimenti a dei campioni così forti, sono di un’altra categoria»

SUL MISTER «Come è andata con Allegri? Ho deciso di andare via perché il mio periodo al Milan era finito: non ho mai avuto alcun problema con lui contrariamente a quello che si scriveva, anzi, fino all’infortunio ho sempre giocato».

IL COMPLIMENTO PIU’ BELLO? «Non li ascolto e non me li ricordo. Spero di giocare finchè ho voglia di andare in campo ad allenarmi e finchè sto bene. Quando questo non accadrà, sarò il primo ad uscire. Ho avuto la fortuna di giocare nelle più grandi società italiane: non ho nessun rimpianto»

FENOMENI A CENTOCAMPO? «Iniesta e Xavi, giocano per la squadra e fanno giocare bene tutti, tecnicamente».

FRANCISO ROMAN ALARCON SUAREZ, DETTO ISCO «E’ un ottimo giocatore, l’avevamo già visto nell’amichevole a Salerno con il Malaga: negli anni si è dimostrato tale»

L’ANNO DI MORATA, E LA SUA SEMIFINALE «I primi sei mesi sono stati duri, come spesso accade con gli spagnoli che si devono adattare al calcio italiano e al lavoro fisico. Poi ha iniziato a fare bene, e fare gol. Sarà emozionato all’inizio nel ritrovare amici e compagni, ma poi in campo sarà un’altra cosa»

PIRLO AL REAL MADRID? «Ci andai vicino nel 2006 con Capello: avevo fatto quasi tutto, ma poi ho rinnovato con il Milan. Quell’anno abbiamo vinto la Champions, quindi direi che non ho nessun rimorso»

COME CI SI GUADAGNA IL RISPETTO NEL CALCIO? «Cercando di comportarsi sempre bene e non fare casino in campo e fuori: possiamo essere un tramite grosso in campo, ma poi la gente si affeziona a certi giocatori per il loro stile naturale di gioco»

L’IMPORTANZA DI TEVEZ «Carlitos è un grande giocatore, non lo scopriamo noi qui. Abbiamo questa fortuna di averlo in squadra, e speriamo ci aiuti sia contro il Real che anche in futuro»

CHE PERCENTUALE DI PASSARE? «Il 50%, naturalmente»

#SEARRIVIAMOINFINALE «Dovessimo farcela e dovessimo vincere, sarebbe il coronamento di un sogno per me e per tutti noi»

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