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BvB-Juve, tutti i numeri del match

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Non c’è due senza tre… e il quattro vien da sé, dice l’adagio. Nel nono confronto ufficiale tra le due squadre – il quarto a Dortmund – la Signora ha colto la quarta vittoria consecutiva in terra tedesca: il bilancio di questo appassionante duello europeo nel fortino del Westfalenstadion è ora di undici reti a tre in nostro favore.

I giallo neri portano particolarmente bene ai nostri attaccanti, se è vero che la Juve ha trovato la rete in tutte le nove partite giocate contro il Borussia Dortmund: quella di ieri sera è stata la più pesante sconfitta per il Dortmund in una competizione UEFA, assieme allo 0-3 subito dal Rosenborg nel 1999.

DIFESA Determinanti ieri sera l'attenzione e la concentrazione dei bianconeri, come ha ricordato Chiellini, ma anche la rocciosa tenuta della retroguardia contro una squadra rinomata per la sua propensione offensiva e la prolificità dei suoi terminali d’attacco. I bianconeri hanno subito un solo gol nelle ultime quattro partite di Champions League, e con il ritorno di Andrea Barzagli in difesa le reti subite ammontano a zero in due gare.

I ragazzi di Klopp hanno mantenuto un assetto molto alto per tutto il corso della gara (38.6m l’altezza della retroguardia) contro quello dei Allegri, che soprattutto dal momento dell’uscita di Pogba sono arretrati vicino a Buffon (a 10.2m dalla porta), serrando i ranghi e facilitando l’acclimatamento alla partita della Roccia, alla sua seconda gara dopo 8 mesi di stop.

Con la squadra bassa e corta (34.1m), gli uomini di Allegri si sono concentrati sulla fase di intercetto palla (25 vs 17) e sull’attenzione estrema nei pressi della porta bianconera (53 interventi positivi in area contro i 21 tedeschi), mentre i padroni di casa hanno giocato una partita più fisica incentrata sul contrasto (30 quelli vinti contro 12 degli ospiti, ovvero il 94% contro il 67% per noi) e sulla ricerca del lancio lungo a cercare le punte (ben 70, contro i 45 della Juve), essendo ogni strada a centrocampo bloccata dall’azione guastatrice di Vidal, Marchisio e Pereyra – quest’ultimo in marcatura su Gundogan, centro del gioco giallo nero.

Il baricentro bianconero è stato come dicevamo molto basso (42.8m) e la squadra molto corta, ma questo non è equivalso al più classico dei “catenacci”. Tutt’altro.

ATTACCO Due passaggi filtranti a zero, 18 dribbling positivi a 4, 14 sponde per parte ma soprattutto 13 giocate utili in area avversaria contro 7 raccontano di una gara attenta in fase di non possesso palla e dall’alto tasso tecnico con il pallone tra i piedi.

Se Gianluigi Buffon è stato impegnato due volte in tutta la serata, il suo collega tedesco ha dovuto fare gli straordinari su sei conclusioni nello specchio da parte dei bianconeri, a cui si sommano tre tiri fuori e due bloccati dalla retroguardia di casa.

La Signora ha perso meno palloni (141 contro 149) e ne ha recuperate di più (65 vs 60), rilanciando immediatamente la manovra come nel caso del contropiede che ha fruttato il secondo gol di Morata.

Due curiosità: i tre gol di Álvaro Morata in Champions sono arrivati tutti contro club tedeschi: due nelle due sfide con il Borussia in stagione, uno contro lo Schalke per il Real Madrid; 22 dei 76 gol stagionali della Juve, inoltre, sono arrivati da fuori area (17 in campionato, tre in Champions, due in Coppa Italia). In Europa solo il Porto ha fatto meglio. LA GALLERY DEL MATCH

FENOMENALE APACHE Per la prima volta in carriera, Tévez ha partecipato attivamente a tre gol in un match di Champions League: la sua rete dopo 2’11” è stata la più veloce per la Juventus in questa stagione in tutte le competizioni.

Con la doppietta di ieri sera l’argentino sale a quota sei gol in otto presenze stagionali in Champions: tanti quanti segnati in tutte le precedenti 33 gare nella competizione. Nella MATCH ROOM tutte le altre statistiche della serata

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