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CAMPIONI!

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Ci sono poche certezze nella vita. La Juventus è una di queste.

Passano le stagioni, gli uomini e gli abiti nel guardaroba della Signora, ma questa riesce sempre ad essere splendida, ad ogni occasione. La più splendida di tutte. Gli anni portano nuove sfide, ma anche la certezza – una delle poche, nella vita – che la Juventus saprà esserne all’altezza, e stupire.

Lo ha fatto anche quest’anno, conquistando uno straordinario quarto scudetto consecutivo, il trentatreesimo della sua storia gloriosa. Ha cambiato pelle, filosofia di gioco ma non certo sostanza. E la sostanza, quando porti sul cuore i colori bianconeri, è una sola.

Il trentatreesimo tricolore è quello di un gruppo di campioni straordinari, e di un allenatore fatto su misura per loro. Ma anche quello del popolo juventino che ha saputo superare ogni dubbio e scetticismo iniziale, continuando ad amare la propria Signora senza se e senza ma. E’ lo Scudetto che la Juve dedica a voi, bianconeri: quello che ha vinto #4Ju33.

Nelle ultime stagioni la Juve ha trionfato prima di slancio, contro ogni pronostico; ha saputo poi riconfermarsi, con fierezza; quindi ha calpestato ogni primato, inesorabile; quest’anno ha saputo trovare dentro di sé la sicurezza nei propri, infiniti mezzi. E ha vinto ancora, con la consapevolezza dei grandi. E con la pazienza dei forti.

È questa la firma di Massimiliano Allegri: colui che ha indicato la rotta e le nuove risorse per raggiungere la meta finale.

Il tecnico ha regalato alla squadra serenità e l'ha portata a conquistare lo Scudetto contro una delle squadre rivelazione dell’anno, una di quelle che aveva saputo metterci più in difficoltà in stagione: la Sampdoria.

“Andiamo a prenderci lo Scudetto,” aveva detto ieri. Detto, fatto. E anche quest’oggi il risultato è arrivato grazie a quelle stesse qualità morali che il mister non si è stancato mai di elogiare nei suoi ragazzi: sudore e sacrificio, umiltà e calma. La calma dei campioni.

Bastava un punto, dopo aver dato la zampata decisiva battendo un’agguerrita Fiorentina mercoledì scorso, allo Stadium. Ne abbiamo fatti tre grazie al colpo di testa del Guerrero Vidal, uno che ben rappresenta la mentalità di una Juve che non si accontenta mai.

Venti partite senza sconfitte, da Empoli a Empoli; record di imbattibilità interna (17 gare, 15 vittorie e due pareggi), miglior attacco, miglior difesa e 19 gare senza subire gol: passano le stagioni, ma la Juve è sempre lei.

Quella 2014/15 è stata una squadra a trentatre giri: quelli che danno il suono migliore, il più pieno; un suono da intenditori.

Voi tutti.

Con il nuovo giorno lasceremo i festeggiamenti alle piazze del Belpaese e alle vie di tutto il mondo e ci porteremo dietro solamente un sorriso appena accennato. Perché davanti a noi ci sono una finale di Coppa Italia ed una semifinale di Champions League.

Sfide a cui era bene arrivare da Campioni d’Italia. Sfide da vincere.

E allora, non succede, ma se succede…

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