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I numeri della #SupercoppaTIM

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QUATTRO La Supercoppa italiana si è decisa ai rigori per la quarta volta dopo: 1994 (Milan su Samp), 2003 (Juve su Milan), 2008 (Inter su Roma). Per il Napoli è la seconda affermazione nel trofeo. La prima nel 1990, quando ad alzare il trofeo fu Maradona. CAPOCANNONIERE Carlos Tévez ha segnato tre gol nelle due edizioni della Supercoppa disputate: raggiunti Del Piero, Eto’o e Shevchenko in vetta alla classifica cannonieri di questa competizione.

IMPLACABILE Tévez ha segnato in tutte le competizioni disputate finora dalla Juventus in questa stagione. L’Apache ha tentato otto volte la conclusione nel corso della gara, più di ogni altro calciatore in campo. RAFFICA DI OCCASIONI La gara è stata a tratti spettacolare ed emozionante, complice anche la subentrata stanchezza delle due formazioni che ha aumentato gli spazi a disposizione nei due tempi supplementari. Ben 11 i tiri nello specchio della Signora, e 9 fuori (6 bloccati). Il Napoli è stato più bravo a capitalizzare le poche occasioni avute (5 tiri nello specchio, 10 fuori) e più preciso alla mira, nonostante per tutto il match abbia trovato davanti a sé un Buffon in forma smagliante.

CONTROLLO E PRECISIONE Le due squadre hanno avuto una uguale percentuale di passaggi riusciti (83% per la Juve, 83.8% per il Napoli) e un possesso palla bilanciato nel corso di tutta la gara (50.1% il dato finale in favore nostro, su cui pesa un numero maggiore nella ripresa rispetto al primo tempo). Identico anche il numero di palle recuperate (72), anche se la Juve è stata meno frettolosa a sbarazzarsi del pallone (164 palle perse contro le 176 del Napoli).

ATTACCO E DIFESA Assolutamente bilanciato anche il numero percentuale di palle utili giocate (81%). Le due squadre, la cui filosofia è improntata al palleggio e al possesso palla, hanno effettuato rispettivamente 643 passaggi contro 628, ma la squadra partenopea ha cercato di più le giocate sulle fasce. Il Napoli ha tenuto un baricentro alto ed è stato molto corto in campo, sempre in pressing e abile a raddoppiare. La Juve ha puntato più sul fuorigioco, tenendo la linea difensiva a ben 31.6m (contro i 13.8 degli uomini di Benitez) ma è riuscita a causare un numero di offside uguale a quello degli avversari.

Se è identico il numero di palle recuperate, lo è quasi del tutto quello dei palloni intercettati in difesa (18vs17), anche se i bianconeri sono stati più efficaci dentro l’area di rigore con 60 interventi positivi a fronte dei 44 del Napoli.

In attacco quasi uguale anche il dato delle verticalizzazioni (206vs207), ma gli azzurri hanno giocato cercando di più il lancio lungo (71vs103) e il cross dalle corsie laterali (15vs32)

I DATI INDIVIDUALI Spiccano, a livello dei singoli, le 10 palle recuperate e i 6 palloni intercettati di Chiellini; i 3 cross di Lichtsteiner e Pogba, i 10 recuperi di palla di Marchisio (recordman anche sul fronte dei passaggi, 65) e i 12 lanci positivi di Andrea Pirlo (a cui si sommano quattro occasioni create). Con 5 tiri nello specchio, infine, l’Apache è stato il terminale offensivo più pericoloso (4, ma conditi da tre sponde, quelli di Fernando Llorente).

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