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Juve-Barcellona, meno 5: le voci dal Media Day

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Juve-Barcellona, meno 5: le voci dal Media Day
Juve-Barcellona, meno 5: le voci dal Media Day
Juve-Barcellona, meno 5: le voci dal Media Day

Andare a Berlino per giocarsela, con rispetto, emozione, ma senza paura. Questa la sintesi delle parole dei giocatori juventini allo Stadium, in occasione del Media Day. Di seguito vi proponiamo alcune dichiarazioni dei bianconeri.

Come si prepara una finale? Ce lo spiega Bonucci: «Una partita del genere si prepara come si preparano le altre: con la giusta concentrazione, senza dimenticare che siamo 11 contro 11. Poi, certamente, nei prossimi giorni salirà la tensione, siamo consapevoli che andiamo a giocare una partita fondamentale per la storia della Juve». Continua Leo:«Portiamo rispetto per i grandi campioni del Barcellona, Messi è un alieno, ma noi sappiamo che se non molliamo un secondo e facciamo una fase difensiva perfetta anche noi possiamo colpire e fare male»

Calma, consapevolezza e realismo. Parla il Capitano, Gigi Buffon: «Ci proviamo, non siamo favoriti ma vogliamo giocarcela senza avere alcun rimpianto. Abbiamo qualche arma per rendere difficile la gara al Barcellona». Se li gode, questi giorni, il Numero 1: «Avevo una grandissima voglia di arrivare a questa settimana, a questo rush finale, sono contento che abbiamo portato a termine nel migliore dei modi tutti gli altri impegni e ora possiamo preparare il match nella maniera giusta». Comunque vada sarà un successo? «Solo se sarà un successo. Abbiamo la percezione di giocare contro una squadra molto forte». Parola ancora alla Difesa: la finale secondo Chiellini. «Abbiamo tanta voglia di giocare, avremo tanta energia positiva e in campo sarà necessaria una grande pazienza, per limitare i giocatori del Barcellona e sfruttare al meglio le nostre armi – afferma Chiello - Arriviamo alla finale con tanta fiducia e consapevolezza, dato che il nostro percorso è stato finora davvero importante». Quale il nostro punto di forza? «Siamo una squadra fastidiosa per tanti, abbiamo caratteristiche che mettono in difficoltà chiunque, poi il calcio è fatto di episodi». Come si ferma Messi? «Togliendogli spazi e soprattutto non lasciandogli l’opportunità di andare uno contro uno. Lo ho visto giocare sabato, ma stiamo attenti: a livello difensivo, l’Italia non è la Spagna».

Secondo Swiss Express Lichtsteiner, «Non conta solo come giocheremo in difesa, ma conta come ci muoveremo come squadra. Portiamo rispetto perché il Barcellona è forte, ma come per il Real paura assolutamente no». Aggiunge il bianconero: «Messi è uno dei giocatori più forti della storia del calcio, ma abbiamo già giocato contro Ronaldo, Bale e Benzema: speriamo di fare un’altra partita alla grande come la semifinale»

Non vede l’ora di scendere in campo Simone Pepe: «Per noi la finale di Champions è fantastica, inaspettata, il coronamento di cinque anni di lavoro. Mi vengono i brividi solo a pensarci». Aggiunge il numero 7: «C’è grande attesa per sabato sera, ci stiamo preparando bene, il Mister ci sta spiegando tutte le situazioni cui ci potremmo trovare di fronte». E sui nostri avversari: «La partita di sabato ci ha dato conferma che loro sono molto forti, ma si troveranno di fronte una squadra molto agguerrita e i loro punti deboli li hanno».

Cosa si prova a giocare una finale? Una certa esperienza ce l’ha il Maestro Andrea Pirlo: «Per me è la quarta finale, ma non conta: è una partita unica e speciale, sempre diversa. Tutti sappiamo quello che dobbiamo fare. Arriveremo sabato pronti per la partita, il Barcellona è favorito ma può succedere di tutto». Un commento su un grande campione del Barcellona: «Xavi? Sono felice di avere giocato tante volte contro di lui, è un grande campione e un grandissimo uomo». Da Berlino a Berlino: «Sono passati tanti anni, ma il ricordo di quella notte resta indelebile e speriamo di vivere le stesse emozioni».

Il giovane campione bianconero Kinglsey Coman, invece, racconta l’importanza di avere persone in gruppo come Patrice Evra: «Lui ha una grande esperienza e in questi casi è importante. Ci dà serenità e tranquillità, ci trasmette tutta la sua consapevolezza. Parlo spesso con lui, mi dà consigli, per me è importante»

Restiamo in ambito transalpino: così parlo Paul Pogba. «Fisicamente sto meglio, ho ripreso: sono pronto, ho giocato qualche partita. Adesso ho la mente solo alla finale, penso solo a giocare: non ho mai giocato una partita del genere, è un mio grande obiettivo da raggiungere».

«So di essere cresciuto molto, ma che è solo un piccolissimo passo. Dovrò fare ancora molto». IN queste parole tutta la determinazione di Stefano Sturaro: «In una partita secca andiamo a Berlino e ce la giochiamo, non abbiamo paura. Il clima nello spogliatoio è ottimo, siamo motivati e sta salendo la concentrazione»

Entusiasta Angelo Ogbonna: «Per me è una enorme soddisfazione al secondo anno qui alla Juve. Questo è un gruppo vincente, mi hanno aiutato a integrarmi e adesso siamo qui: il sogno è diventato realtà. L’emozione è grandissima, da bambino vedi il tuo idolo che gioca partite del genere… adesso ci giochi accanto. La Finale è un sogno e Messi non è un incubo: se lo fosse sarebbe meglio non scendere nemmeno in campo»

Parola infine alla colonia spagnola. Interessante la disamina tecnica di Fernando Llorente: «Il punto debole del Barcellona? È una squadra che soffre se non ha la palla. Il problema è che sono sempre in pressione, giocano in velocità, sono abituati al pressing, togliere loro il possesso non è facile. Noi dovremo attaccarli, tenere la palla quando la abbiamo fra i piedi e tentare di fare male». Stesso discorso dicesi per Messi: «Ho visto alcune partite nelle quali si è innervosito perché non giocava come voleva. Questa è una cosa che dobbiamo fare, limitarne la pericolosità».

Invece, Alvaro Morata dedica una parola a Carlitos Tevez: «Carlos può tranquillamente lottare per il Pallone d’Oro: oltre a segnare tanti gol è un combattente e trasmette questa qualità alla squadra». E poi sguardo a Berlino: «In finale è necessario dare tutto, come sempre. Sappiamo che abbiamo di fronte una partita fondamentale: vincerla vorrebbe dire che anche noi siamo fra i migliori al mondo. Dobbiamo mettercela tutta, per l’ambiente e i tifosi che la aspettano e che se la meritano. Abbiamo anche noi le nostre possibilità, questo significa che non partiamo assolutamente sconfitti».

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