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Mali, sport e cultura chiudono il viaggio di Trezeguet

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Mali, sport e cultura chiudono il viaggio di Trezeguet
Mali, sport e cultura chiudono il viaggio di Trezeguet
Mali, sport e cultura chiudono il viaggio di Trezeguet

Lo sport e la cultura sono stati i due temi principali in agenda durante l’ultima tappa del viaggio africano, durato cinque giorni, di Juventus e UNESCO.

La delegazione guidata dal Presidente delle Juventus Legends David Trezeguet e dall’Assistant Director-General for External Relations and Public Information dell’agenzia delle Nazioni Unite, Eric Falt, ha dato avvio all’ultimo giorno di permanenza in Mali e nel continente visitando il centro sportivo dell’AS Real Bamako, club fondato nel 1960 che milita nel massimo campionato locale.

Trezegol Immancabile, dunque, una visita all’accademia calcistica di persona.

Poco è cambiato dai tempi in cui Keita calcava, con eleganza, questi campi da gioco all’inizio degli anni ’60: il Presidente Diadie Toure ammette che sono molte le sfide che fronteggiano quotidianamente lui ed il suo staff nella gestione di ben 278 atleti, che si allenano nelle modeste strutture sportive del centro.

Ciononostante, non manca affatto l’entusiasmo per il gioco più bello del mondo, come ha avuto modo di notare Trezeguet visitando il complesso accompagnato da una folla di duecento ragazzi. Ricoperti da capo a piedi di bianconero, questi hanno scandito l’appuntamento suonando e danzando i balli tradizionali.

Eric Falt ha sintetizzato così il motivo dietro la visita della delegazione bianconera: «Chi lavora qui lo fa in condizioni difficili, ma ha chiaramente i nostri stessi obiettivi. Sanno che il calcio è un utile strumento per garantire un’educazione per i giovani che si allenano in questa squadra».

«E’ stato importante per noi mostrare solidarietà con una delle principali realtà calcistiche del Mali, ed incoraggiare a perseguire questo progetto che ha molte similitudini con quanto stiamo realizzando con UNESCO insieme alla Juventus».

Dalla storia del calcio maliano a quella del paese stesso: la fermata successiva del gruppo guidato da Trezeguet è stata proprio il Museo Nazionale del Mali, che sorge nei pressi del Giardino Botanico di Bamako.

Aperto in origine come polo museale sudanese nel 1953, ha assunto l’attuale denominazione dopo l’indipendenza della nazione nel 1960. Il suo scopo è quello di celebrare la cultura maliana attraverso l’esibizione di strumenti musicali tradizionali, dipinti, abiti ed oggetti rituali associati ai vari gruppi etnici del paese nel corso dei secoli.

L’aspetto culturale ha continuato ad essere al centro della visita della delegazione che, in seguito, si è spostata nella dimora della ONG SAVAMA-DCI, un progetto che si pone come obiettivo il preservare la tradizione islamica attraverso la conservazione di antichi manoscritti.

La vasta maggioranza di questi sono originari di Timbuctu, la storica città maliana caduta per 10 mesi nelle mani dei ribelli nell’aprile 2012. In questo periodo, la città inserita nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dall’UNESCO ha sofferto la perdita di artefatti e statue, distrutti assieme a preziosi manoscritti medievali bruciati o rubati dagli archivi statali.

I ribelli, tuttavia, non erano al corrente degli sforzi fatti dai librai e dagli archivisti per salvare, nell’ombra, testi risalenti addirittura all’XI secolo, facendo prendere a questi cimeli la via del sud del paese, più stabile e meno dilaniato dai conflitti.

L’operazione ha permesso il salvataggio di più di 400.000 manoscritti, ovvero il 95% della collezione di Timbuctu. Nel corso della loro visita, Trezeguet e Falt hanno avuto modo di saggiare l’abnegazione e la dedizione degli esperti restauratori di questi inestimabili reperti, all’opera in una serie di dimostrazioni pratiche.

L’ultimo, importante appuntamento della giornata prima del ritorno della delegazione in Europa è stato il ricevimento per cena da parte del Ministro per la Riconciliazione Nazionale, Zahabi Ould Sidi Mohamed, che ha espresso la speranza che il lavoro portato avanti da UNESCO e Juventus possa continuare ad aiutare i più vulnerabili.

Prima della sua partenza, Trezeguet ha avuto modo di riflettere sulla propria esperienza in Africa, definita “estremamente positiva”, prima di fare un appello affinchè questi progetti di reinserimento sociali possano acquisire sempre nuova efficacia in futuro.

«E’ stata un’esperienza unica. Ho davvero apprezzato l’opportunità di conoscere la storia della Repubblica Centrafricana e del Mali. Parlando con la gente qui ci si rende conto che i nostri problemi non sono paragonabili ai loro: ci fa rimettere ogni cosa nella giusta prospettiva».

«Osservare i progetti e i progressi fatti finora mi ha fatto realizzare che la nostra partnership con UNESCO può fare davvero la differenza. Vorrei invitare personalmente tutti i tifosi ad essere presenti per il match delle Juventus Legends contro il Boca Juniors il prossimo 8 settembre, che ci aiuterà a raccogliere fondi per uno scopo così nobile».

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