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Unesco Cup, sarà Juve-Boca

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Unesco Cup, sarà Juve-Boca
Unesco Cup, sarà Juve-Boca
Unesco Cup, sarà Juve-Boca

Un'altra grande festa di sport. Un'altro tuffo nel passato per regalare un futuro a chi difficilmente senza il nostro aiuto potrebbe averne uno. Allo Stadium tornano le Juventus Legends, torna l'Unesco Cup e, soprattutto, torna la possibilità di sostenere i progetti a favore della reinclusione dei bambini soldato in Mali e in Repubblica Centrafricana, cui già lo scorso anno era stato devoluto il ricavato della manifestazione.

Giovedì 18 giugno i campioni bianconeri sfideranno le leggende del Boca Juniors nella seconda edizione dell'Unesco Cup, dopo che, nella prima, se l'erano vista contro il Real Madrid, nel “ritorno” del match dell’anno precedente, il “Corazon Clasic Match” giocato al Bernabeu.

I biglietti per la partita contro gli argentini saranno in vendita dalle ore 14.00 di giovedì 7 maggio. (Per conoscere i prezzi e per tutte le info vai alla sezione **Biglietteria**). Nel Boca Juniors saranno presenti campioni del calibro di Martin Palermo, Claudio Caniggia, Roberto Abbondanzieri e Guillermo Barros Schelotto, mentre le Juventus Legends bianconere schiereranno tra gli altri David Trezeguet, Pavel Nedved, Edgar Davids. e Mauro German Camoranesi. Tutti insieme contribuiranno a creare un appuntamento unico per gli appassionati di calcio, il cui ricavato sarà devoluto all’UNESCO, organizzazione internazionale che opera in seno alle Nazioni Unite, partner da un anno della Juventus nella lotta al razzismo, alle discriminazioni e a favore dell’integrazione sociale.


L'iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala stampa dello Stadium da David Trezeguet, Presidente delle Juventus Legends, Enzo Pagani, Presidente di Boca Social, e Eric Falt, Assistant-Director General for External Relations and Public Information di UNESCO.

«Ringrazio la società che mi ha dato possibilità di diventare presidente delle Legends, dimostrando fiducia nei miei confronti - ha esordito Davit Trezeguet - Gli sviluppi dei nostri progetti sono molti: dobbiamo coinvolgere il mondo, portando ovunque la nostra storia. Siamo appena stati in Giappone dove abbiamo vissuto una straordinaria esperienza, in uno stadio pieno, dove tutti avevano la maglia della Juve. Il 18 giugno giocheremo allo Stadium e per me sarà un ritorno a casa, davanti ai miei tifosi in uno stadio bellissimo in cui non ho avuto possibilità di giocare. Sarò orgoglioso di scendere in campo insieme ai miei compagni per una bellissima sfida contro una delle squadre più prestigiose del mondo. Sapete che il mio cuore ha altri colori (quelli del River Plate N.d.R), ma ho grande rispetto del Boca». «Il Boca è un club particolarmente legato all'Italia – ha sottolineato Enzo Pagani - perché fin dalla sua nascita 110 anni fa, ha sempre avuto sede nel quartiere di Buenos Aires più legato a questo paese, perché fondato da dei genovesi. Questo vincolo si è consolidato nel tempo e quando lo scorso anno abbiamo visto affrontarsi le Legends di Juventus e Real Madrid abbiamo subito pensato di partecipare a questo progetto. Ringrazio la società bianconera e l'Unesco per averci dato l'opportunità di farlo. Comprendiamo e condividiamo l'importanza l'idea fare del calcio strumento di uguaglianza. Boca Social opera già concretamente a Buneos Aires con 15 diversi programmi attivi che raggiungono circa 2.500 persone. Siamo orgogliosi che i nostri idoli continuino a essere operativi e dedichino il loro tempo ad attività benefiche e vi aspettiamo a novembre a Buenos Aires per dare continuità al progetto».

«Il ricavato dell'Unesco Cup sosterrà i due progetti promossi da Juventus e Unesco mirati al recupero dei bambini soldato del Mali e della Repubblica Centrafricana e al consolidamento della pace nei due paesi - ha quindi spiegato Eric Falt - L’obiettivo di queste iniziative è procurare l’assistenza necessaria per permettere ai bambini soldato di reinserirsi all’interno di una società pacifica e provvedere alla loro alfabetizzazione e quindi all'insegnamento tecnico e professionale grazie al quale possano imparare semplici mestieri che permettano loro di guadagnarsi da vivere. Nella Repubblica Centrafricana siamo riusciti finora a reinserire nella società 100 bambini, tra cui 17 bambine, con sessioni di formazioni di cinque settimane e classi alfabetizzazione speriamo fornire loro le abilità necessarie per mestiere. In Mali a causa dell'instabilità è ancora più difficile portare avanti il progetto e stabilire l'esatto numero dei bambini soldato. Si stima siano circa un migliaio e stiamo lavorando in collaborazione con il Governo, per procedere alla mappatura della comunità».

«Il terzo è un progetto di ricerca che ha l’obiettivo di analizzare la connessione tra fenomeni di discriminazione e contrasto all’inclusione a livello internazionale in relazione allo sport. La ricerca, che sarà poi contenuta in un documento, che possa dare a tutti gli stakeholders del mondo dello sport gli strumenti necessari a contrastare il fenomeno del razzismo e in generale della discriminazione. Tale documento – ha concluso Falt - è ora in fase di editing e ci auguriamo che possa essere pubblicato all'inizio della prossima stagione»

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