buso inconteibile.jpg

L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 2

SHARE
L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 2
L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 2
L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 2
magrin napoli juve 1989.jpg

All'anno 1989, ovvero quando alla rete di De Napoli rispose… Napoli. Non si tratta di un gioco di parole, ma del tabellino della partita, aperto al quinto minuto dai partenopei, che però dovettero subire la prepotente rimonta della Juve. Il via lo dette proprio il difensore bianconero Nicolò Napoli e la vittoria fu poi confezionata con la doppietta di Buso e la rete di Magrin. In mezzo il gol di Careca, per il 2-4 finale.

Successivamente, per due anni, fra il 1991 e il 1992, la Juve espugnò il San Paolo mettendosi in vetrina con reti magnifiche: parliamo del vero e proprio eurogol di De Agostini, una staffilata che si insaccò nel sette della porta napoletana, messa a segno nell’ottobre 1991, ma anche delle tre splendide marcature di Baggio, Moller e Vialli che stesero il Napoli orfano di Maradona esattamente 12 mesi dopo, primo acuto esterno per la Juventus 1992-93.

Ravanelli-Del Piero (a formare il tridente con Vialli) stesero gli Azzurri di Guerini, questa volta orfani del tecnico Lippi e del difensore Ciro Ferrara, arrivato alla Juve dopo tanti anni di Napoli. Il tocco a giro per il gol del raddoppio del futuro Pinturicchio già adombrava tutta la classe che Alex avrebbe messo in mostra nella sua lunga carriera bianconera.

Fu sempre Penna Bianca a far disperare i tifosi del Napoli, questa volta subentrando proprio a Del Piero al 65’ della gara del 1996: un gol inventato e prodotto tutto da solo, con un tiro pazzesco forte e teso che si stampa sul palo e sempre lui, fulminante, a colpire in ribattuta.

E che dire di quell’1-2 firmato Zidane-Fonseca, il cui video è disponibile nella nostra playlist “Blasts from the Past”, su Youtube, che raccoglie tutti i più bei match storici della Signora?

Una Juve imbottita di tanti ex partenopei, quella, a partire dall’attaccante di Montevideo che decise l’incontro, realizzando il suo primo gol pesante in maglia juventina. “Sono contento per la vittoria ma soprattutto per il gol messo a segno da Fonseca: l’uruguayano, dopo un avvio non facile, ora sta dimostrando a tutti il suo enorme talento”, ebbe a dire mister Lippi dopo il fischio finale.

Stesso punteggio, ma con le firme di Darko Kovacevic e Alessandro Del Piero, in un San Paolo stracolmo di gente e di passione per il ritorno in Serie A della squadra campana, nel 2000: mentre sugli spalti campeggiava la leggendaria maglia numero 10 di Maradona, un altro fantasista con lo stesso numero indosso regalava uno dei ‘suoi’ gol alla folla accorsa allo stadio per tifare la formazione di Zeman. Furono proprio i ragazzi del boemo a passare in vantaggio con Stellone, lesto a fiondarsi in area su un cross dalla destra, ma prima Kovacevic schiacciava di testa dopo due errori di Inzaghi e Zidane, quindi il capitano saltava il gigante Baldini, trovando luce per il tiro e sfoggiando la perla più preziosa. La Juve vinse ancora.

Dal 2007 al 2014 sono anni di risultati altalenanti, nel difficile campo di Napoli: le due squadre si ritrovano in Serie A e le prime sfide al San Paolo se le aggiudicano gli Azzurri, mentre a Torino dominano i bianconeri.

Poi, nel 2011, una delle gare più appassionanti. Al 15' Tagliavento fischia un rigore per la squadra di Mazzarri, Hamsik segna e festeggiando arriva fino al tunnel che porta agli spogliatoi. Ma l'arbitro fa ripetere, ed il tiro dello slovacco finisce alto sulla traversa. Poco dopo lo stesso giocatore firma il vantaggio, seguito a stretto giro da Pandev. La ripresa però è tutt'altra musica: la Signora riesce a trovare le energie per accorciare le distanze con Matri, che insacca e porta il pallone verso il centro del campo. Ma l'altalena delle emozioni non ha ancora finito di oscillare: l'attuale attaccante del Genoa segna la sua doppietta personale, siamo sul 3-1, e lì parte l'assedio bianconero. Estigarribia riceve palla sulla sinistra ed infila De Sanctis, e sette minuti dopo il numero 7 Pepe raccoglie palla da Chiellini a centrocampo, scatta in solitaria, si fa una buona metà campo di corsa e, sfruttando un rimpallo, fa esultare il popolo bianconero con la rete del pareggio. La Juve finisce la partita in crescendo, ammutolendo il San Paolo.

20.jpg

Nel 2013 lo scontro termina 1-1, mentre quello del 2014 se lo aggiudica la squadra di Benitez: uno dei pochi passi falsi di una Juve proiettata verso quota 102 punti.

L’ultimo atto della sfida (aspettando sabato sera), infine, scrive un ennesimo, epico capitolo di questa avvincente storia che vi abbiamo raccontato in questi due giorni [qui la prima parte]. Ma forse è meglio che, questa volta, lasciamo spazio alle immagini, più che alle parole. Sperando di ripeterci nuovamente fra qualche giorno.

Potrebbe Interessarti Anche