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Tanti auguri a Morini e Iuliano

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Tanti auguri a Morini e Iuliano
Tanti auguri a Morini e Iuliano
Tanti auguri a Morini e Iuliano

Fatalità vuole che festeggino i compleanno lo stesso giorno, oggi, due tipi assolutamente preziosi per la retroguardia juventina, in epoche diverse: Francesco Morini e Mark Iuliano.

Lo chiamavano Morgan, il primo, proprio come Sir Henry, il corsaro inglese che tre secoli prima era divenuto famoso per le azioni compiute alla testa della sua flotta pirata. Una caratteristica figura, divenuta popolare attraverso i romanzi di avventure, che qualcuno ha ritenuto di intravedere in Francesco Marini «forse perché ero un poco il corsaro dell'area (anche se, detto tra parentesi, soffro persino di mal di mare», aveva spiegato in un’intervista a Hurrà Juventus.

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Erede di Bercellino (“perché il tempo passa, e anche i giganti si logorano” scriveva nel 1969 lo stesso magazine) Morini arriva a Torino dalla Sampdoria nel 69-70 insieme a Roberto Vieri, dopo aver esordito in A un lontano 2 Febbraio 1964.

Ha venticinque anni, è toscano, biondo e gioca stopper. La metà campo non la passa mai. Unico suo pensiero: annullare il centravanti avversario, con ogni mezzo. Il cinque sta sul nove, ma anche sull'undici quando ce n'è bisogno. Come accade con Gigi Riva, punta di diamante del Cagliari dal 1963 che di solito porta quel numero.

Il pirata Morgan gli rende la vita durissima. La sua arma preferita è l'anticipo. D'altronde, a uno come Riva non devi far arrivare il pallone. Se la gioca così Morini. Lo aiutano il fisico asciutto, parecchio mestiere e le lunghe leve, oltre alla feroce determinazione che mette nei novanta minuti. Riva lo sa e ne patisce la marcatura asfissiante.

«E ' il difensore più cattivo nel quale mi sono imbattuto. Per cattivo intendo che è grintoso . che è spietato agonisticamente, non che è sleale. E ' come deve essere un vero difensore moderno. Gioca con tutto il corpo pur di non farti passare. Io li ho provati tutti , nessun o mi ha dato tanto fìlo da torcere, alla lunga mi sono dovuto arrendere.. », disse lo stesso Rombo di Tuono.

In tutto 17 anni di professionismo per una splendida carriera sempre ai massimi livelli, costruita su 386 presenze in A (di cui ben 255 nella Juventus), 5 scudetti, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Italia ed 11 gettoni in Nazionale maggiore, prima dell’esperienza oltreoceano tra le fila dei Toronto Dominion Blizzard.

Tornerà in Juventus come direttore sportivo nella seconda metà degli anni ’80, con la gentilezza, la distinzione e l’eleganza che lo hanno sempre distinto fuori dal terreno di gioco.

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Difensore centrale pure lui, con medesimo senso di piazzamento, potenza di battuta e coraggio nel tackle è Mark Iuliano, anch’egli festeggiato oggi, che come Morini in bianconero non ha temuto né i centroavanti più estrosi, né gli sfondatori.

Arrivato a Torino nell'estate del 1996, il difensore calabrese ha subito avuto modo di partecipare ai trionfi della squadra di Lippi. La Supercoppa europea in estate, l'Intercontinentale di Tokyo in dicembre, poi lo scudetto a fine stagione, di cui fu protagonista indimenticabile. A Bergamo, di venerdì sera , fu suo il gol che pareggiò la rete dell'allora atalantino lnzaghi e regalò alla Juventus la conquista del 24esimo scudetto.

Mark ha poi contribuito alla conquista di altri tre scudetti, quello del '98 ancora nella prima era Lìppi, quelli del 2002 e 2003 nella seconda, e di tre edizioni della Supercoppa Italia ('97-'02 e '03).

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Ha giocato con buona continuità spesso in coppia con Paolo Montero, suo grande amico fμori dal campo. Con l'uruguayano ha condiviso tutti ì trionfi ele soddisfazioni professionali, oltre alla crescita personale dal suo arrivo a Torino fino al momento della sua partenza. Paolo e Mark hanno instaurato nel corso degli anni un 'amicizia fraterna che li ha aiutati, entrambi lontani da casa e dalle rispettive famiglie, a maturare sul piano personale e professionale.

Per entrambi la fiducia era a scatola chiusa, data la certezza di rendimento. Sempre altissimo. Il prossimo 8 settembre Iuliano e Montero ricostruiranno la diga centrale di difesa della Juve, in occasione dell’UNESCO Cup. Sarete lì con loro a festeggiare un altro compleanno, quello dello Stadium?

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