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Benatia: «La Juve, una scelta naturale»

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Benatia: «La Juve, una scelta naturale»
Benatia: «La Juve, una scelta naturale»
Benatia: «La Juve, una scelta naturale»

Un italiano pressoché perfetto, nonostante non abbia avuto occasione di parlarlo molto negli ultimi due anni, e una carica pazzesca. Si presenta così Medhi Benatia, all'inizio della sua avventura in bianconero: «La Juve vuole continuare a vincere, non solo in Italia – spiega il difensore in conferenza stampa – Vogliamo essere competitivi anche in Europa e la Champions è un nostro obiettivo. L'anno scorso ho affrontato la Juve con il Bayern ed è stato un peccato che fosse negli ottavi, perché entrambe le squadre meritavano la finale. Siamo passati noi – ricorda Medhi riferendosi alla sua ex squadra - ma non credo che avessimo meritato, perché avevamo incontrato grosse difficoltà. Credo che alla Juve non manchi molto per arrivare a conquistare la Champions, visto che l'anno prima aveva anche raggiunto la finale contro il Barcellona. Il nostro obiettivo è confermarci al livello dei top club europei.»L'esperienza in Germania è stata senz'altro preziosa per il difensore, ma il richiamo dell'Italia, dove Benatia aveva già giocato con Udinese e Roma, era troppo forte: «Il Bayern è una grande società, ma ho avuto due anni difficili con qualche infortunio di troppo. Volevo tornare qui per la mia famiglia, il modo di vivere, il campionato. Mi sento più vicino alla mentalità italiana che a quella tedesca e quando ho avuto questa opportunità è stata una scelta naturale accettare. Già lo scorso anno avevo chiesto la rescissione, ma il Bayern non voleva cedermi. Nell'ultimo mese si sono intensificati i contatti con la Juve e anche se avevo altre possibilità, sono felice della scelta fatta».

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In bianconero ritrova Miralem Pjanic, che aveva già conosciuto in giallorosso: «Cosa mi ha detto? Finalmente sei arrivato, visto che era da un po' che se ne parlava. Miralem è un grande amico, a Roma eravamo sempre insieme. Dividevamo la camera, andavamo insieme all'allenamento e ritrovarlo qui è una fortuna. Anche lui darà una grande mano alla Juve e sarà un giocatore importante per questa squadra».Benatia arriva a rinforzare una difesa che è già tra le migliori al mondo, ma non teme la concorrenza: «Se avessi voluto evitarla sarei potuto tornare all'Udinese, ma non era quello che volevo. Volevo rimettermi in gioco. Bonucci Barzagli e Chiellini sono tre “mostri” e Rugani è il futuro dell'Italia perché ha molta qualità. Ho grande rispetto per tutti loro, lavorerò sodo per farmi trovare pronto e per dare tutto quando il mister mi chiamerà in causa. Difesa a tre o a quattro? Preferisco giocare a quattro, per me è più naturale, ma a Udine ho giocato a tre come centrale di destra».Il numero di maglia sarà il 4 perché «il 5 l'aveva appena preso Pjanic... E poi è il numero di Montero, grande difensore, e di Caceres».

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La conferenza volge al termine, ma dopo i tragici fatti di Nizza è quasi doveroso chiedere a Medhi, marocchino naturalizzato francese, un pensiero su quanto accaduto: «Stiamo attraversando un periodo molto triste, ma non solo in Francia, ma non dobbiamo avere paura, altrimenti non sarebbe più vita. Lottare con i terroristi è molto difficile perché possono essere ovunque e quindi dobbiamo aiutarci e stare attenti, specie quando ci sono manifestazioni che riuniscono tante persone. Mi spiace moltissimo per quanto è successo, perché ho tanti amici in Francia e vedere tutto questo fa male al cuore».

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