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Tanti auguri Claudio!

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Tanti auguri Claudio!
Tanti auguri Claudio!
Tanti auguri Claudio!

C’è tutto Claudio Marchisio in questa frase, datata aprile 2005 (Hurrà Juventus) quando il futuro numero 8 bianconero, fresco vincitore da capitano del Torneo di Viareggio, sognava quella maglia della Prima Squadra che era ad un passo dal vestire.

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Poco più di un anno dopo, esattamente il 19 agosto 2006, allo Stadio San Nicola di Bari, intorno alle 22.08, all’età di 20 anni il futuro Principino, la futura bandiera bianconera, calcava per la prima volta l’erba di uno stadio di calcio con indosso quella casacca.

Per la prima da titolare avremmo dovuto aspettare solo qualche mese, ovvero uno Juventus-Brescia (2-0) in cui giocò affianco a Nedved e dietro Trezeguet e Del Piero. Quel giorno fu il primo ad abbracciare Alex dopo il gol. Ed il Capitano ricambiò la cortesia il 24 gennaio 2009, servendogli l’assist per la sua prima rete in Serie A contro la Fiorentina. Il sogno di ogni bambino che si faceva realtà. Il destino vuole che Marchisio abbia indossato la fascia di capitano per la prima volta in Europa (dove, parole sue, “la Juve è di casa”), cedutagli da un’altra leggenda bianconera, Trezeguet, sostituito nella vittoriosa partita contro il Fulham (3-1) al 62’. Un predestinato, il Principino, che si è fatto progresivamente largo nel cuore di tutti noi traguardo dopo traguardo: parliamo di imprese come la centesima presenza bianconera ed il gol contro l’Udinese al Friuli; parliamo per esempio di quel gol contro l’Inter, spettacolare, nel 2009 e di quella doppietta che stese il Diavolo allo Stadium, nell’ottobre 2011; o della rete all’esordio nella nuova casa, contro il Parma, passando la doppietta nel derby 2012/3, fino alla recente consegna della maglia numero 300 in una teca del JMuseum, dove il suo nome è eternato nella storia assieme a quello di tutti i campioni che hanno onorato la maglia più bella: quella bianconera.

In questo campionato con il numero 8 in campo la Juventus non ha mai perso. Snocciolare il ricco palmares personale, che al momento conta 4 Scudetti, 3 Supercoppe italiane ed una Coppa Italia, altro non è per Claudio che uno stimolo alla conquista di nuovi titoli. Prossimamente, anzi, il prima possibile. Perchè "in qualsiasi società è difficile scegliere che trofei vincere. Ma io mi gioco tutto, e non scendo a patti".

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Duttilità, tecnica, dinamismo, grinta, tiro, corsa, resistenza, recupero palla sono tutte qualità che ne fanno il prototipo del centrocampista perfetto, universale. Qualità da raggiungere con impegno e sacrificio a 10 anni, quando si allenava con la maglia della Juventus indosso, sognando un futuro da calciatore nella propria squadra preferita. Qualità da affinare quando, a 20 anni, faceva il suo debutto nei cuori di tutti noi. Qualità grazie alle quali, a 30 anni, ci hai trascinato verso indimenticabili successi e grazie alle quali non smetterai di essere per noi imprescindibile in quelli a venire.

Auguri da tutta la Juventus ad uno juventino vero, Claudio.

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