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Dall'evento adidas, parola a Pjanic

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Dall'evento adidas, parola a Pjanic
Dall'evento adidas, parola a Pjanic
Dall'evento adidas, parola a Pjanic

Una scarpa da calcio iconica, reinterpreta in chiave moderna, come la nuova adidas Predator. E un campione che, con le adidas ai piedi, pennella traiettorie deliziose per i compagni e velenose per i portieri avversari. Non solo: anche lo storyteller più noto d'Italia e una leggenda assoluta del calcio mondiale e bianconero.

Questi sono stati gli ingredienti per una serata davvero speciale vissuta oggi a Milano in occasione del lancio delle nuove adidas Predator, con Miralem Pjanic, endorser per l'Italia di questo modello, in un evento presentato da Federico Buffa con la partecipazione speciale di Alex Del Piero.

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A margine dell'evento, Miralem Pjanic ha parlato ai giornalisti presenti, commentando la sfida di ieri sera contro il Barça e il momento della Juventus. «Bisogna sicuramente giocare meglio, ma ieri abbiamo affrontato una grande squadra, una delle favorite per la vittoria finale» - ha spiegato il bosniaco - «La cosa positiva è stata non prendere gol, e questa solidità deve essere un punto di ripartenza. Non abbiamo perso le qualità e questa squadra, viste le potenzialità e il grande talento, può soltanto migliorare».

Ora massima concentrazione sul campionato: «Pensiamo innanzitutto al Crotone, che sarà una partita da non sbagliare per acquistare fiducia. Poi ci attendono degli scontri diretti e starà a noi riprendere le squadra attualmente davanti a noi, lavorando con serietà, serenità e massimo rispetto per tutti. Napoli, Inter e Roma stanno facendo molto bene e bisogna fare loro i complimenti, ma il campionato è lungo, non siamo così lontano dal rendimento dell'anno scorso in termini di punti ed abbiamo la stessa grande volontà di andarci a prendere lo Scudetto, che resta il nostro obiettivo».

Un passaggio del turno in Champions da conquistare ad Atene: «Pensiamo innanzitutto a qualificarci per gli Ottavi: la Champions è un percorso molto lungo e difficile e serve anche un po' di fortuna, oltre ad avere tutti i giocatori a disposizione nei momenti chiave della stagione».

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