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Fiorentina-Juve, game review

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Fiorentina-Juve, game review
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Altri tre punti pesantissimi quelli conquistati dalla Juventus sul campo della Fiorentina: al di là delle difficoltà legate ad una partita storicamente ostica per i bianconeri, l'atteggiamento tattico delle due squadre ha determinato una gara spesso bloccata. Solo la superiorità tecnica dei bianconeri (unita alla capacità e all'esperienza di colpire appena se ne crea la posssibilità) ha permesso di risolvere la gara.

PAROLA D'ORDINE EQUILIBRIO

Il primo tempo, con pochissime palle gol, a parte il palo colpito dalla Fiorentina su una ripartenza, testimonia come l'atteggiamento tattico delle due squadre si sia a lungo equivalso, bloccando la gara in un lungo giro palla, spesso sterile, su entrambi i fronti e molta densità nella zona centrale del campo. L'atteggiamento speculare delle due squadre si è riflesso non solo in fase di possesso nel 4-3-3 iniziale, ma anche attraverso una simile disposizione in fase difensiva. La Juventus nel momento in cui impostano i viola, formano una cerniera a centrocampo con cinque giocatori. Linee ravvicinate, grande compattezza e pressione sul portatore di palla avversario, costretto spesso ad affrettare la giocata forzandone l'errore.

Lo stesso però capita quando sono i bianconeri ad impostare: Chiesa e Gil Dias scendono sulla linea dei centrocampisti, pochissimi spazi si creano tra le linee della difesa viola e un atteggiamento difensivo aggressivo (in virtù della buona organizzazione di gioco ma anche del dinamismo di una squadra che i dati ci dimostrano essere tra quelle che corre di più nel nostro campionato) permettono spesso di raddoppiare o triplicare le marcature sui nostri giocatori. Nella seconda parte del primo tempo l'aggressività dei padroni di casa aumenta, alzando il pressing sin nella nostra metacampo e impedendo spesso alla Juventus di uscire palla al piede dalla propria trequarti e sviluppare con fluidità l'azione. 0 a 0 inevitabile al termine dei primi 45 minuti. Solo la giocata del singolo può spezzare l'equilibrio.

BERNARDESCHI, DOPPIA PRODEZZA

La giocata del singolo, anzi la doppia giocata, arriva al decimo della ripresa. La Juventus giunge al cross con Lichtsteiner, abile anche ad arrivare prima sulla respinta della difesa viola e vincere un importante duello aereo: Bernardeschi entra in possesso e, a differenza di molte situazioni del primo tempo, riesce a mettere palla a terra e puntare un avversario proprio al limite dell'area. Dribbling riuscito e per Badelj non resta che commettere fallo.

Lo stesso ex viola si incarica della punizione: tre giocatori della Juventus riescono ad infilarsi nella barriera della Fiorentina e con i loro movimenti la rendono meno incisiva. Sportiello, temendo la conclusione sul primo palo, lascia un buco piuttosto evidente sul secondo. Non solo, appena parte la rincorsa di Bernardeschi, il movimento del portiere è proprio quello di andare a coprire la porzione di porta sulla sua sinistra. Il tiro di Federico sul secondo palo è preciso. Juventus in vantaggio.

AL PIPITA BASTA UN PALLONE

A cinque minuti dal termine il gol che chiude la partita. Il merito va condiviso equamente fra Gonzalo Higuain che finalizza l'azione e Giorgio Chiellini autore di un perfetto assist in profondità, dopo avere superato in dribbling il tentativo di pressing di Thereau. La Juventus sta gestendo il vantaggio cercando attraverso il possesso di addormentare i ritmi della gara. La Fiorentina, dopo avere speso molto sembra affaticata.

Quando Mandzukic serve Chiellini, il difensore bianconero deve affrontare la pressione di Thereau, entato in campo nel secondo tempo quindi più fresco dei compagni. Chiellini è bravo nel superarlo senza dovere ricorrere ad un retropassaggio: il suo dribbling vincente lo mette in condizione di puntare in avanti o di verticalizzare immediatamente per un compagno che attacca la profondità. Higauin non si fa certo aspettare e detta il passaggio superando la difesa in quel momento alta e un po' statica dei viola. Bravo anche ad evitare il fuorigioco rientrando al di qua della linea difensiva prima che Chiellini faccia partire il suo filtrante. A tu per tu con Sportiello l'argentino è implacabile.

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