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“Gaetano Scirea”, inaugurata l’esposizione allo Juventus Museum

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“Gaetano Scirea”, inaugurata l’esposizione allo Juventus Museum
“Gaetano Scirea”, inaugurata l’esposizione allo Juventus Museum
“Gaetano Scirea”, inaugurata l’esposizione allo Juventus Museum

Se si nomina Gaetano Scirea, chi ha avuto la fortuna di averlo visto giocare dal vivo, ma anche chi ha potuto solo apprezzarne le gesta dai filmati di repertorio pensa immediatamente alla sua eleganza, a una classe innata, ai trionfi che ha ottenuto nella sua carriera, in maglia bianconera e azzurra. Gli appassionati di statistiche sanno che il 15 maggio 1988 Gaetano salutò il suo pubblico dopo essere sceso in campo contro la Fiorentina per l'ultima delle 552 gare disputate con la Juventus. Prima di Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon, nessuno aveva mai collezionato così tante presenze in maglia bianconera.

Un giocatore completo, unico. Indimenticato e indimenticabile.

A trent’anni esatti dalla sua scomparsa, quel 3 settembre 1989 in Polonia, lo Juventus Museum ha inaugurato, proprio oggi, l’esposizione temporanea che, semplicemente, porta il suo nome: Gaetano Scirea.

Attraverso filmati unici, materiali inediti e cimeli inestimabili (su tutti, la Coppa del Mondo alzata in Spagna nel 1982), la mostra, collocata nella sala principale del Museo bianconero, celebra la storia di “Gai” con la Juventus, i gol, le tante vittorie, e poi il percorso in Nazionale. Le sue interviste e le testimonianze di chi lo ha conosciuto come compagno e avversario contribuiscono a comporre il ritratto di un campione che non ha paragoni per stile, educazione e sensibilità.

LA MOSTRA

L'esposizione temporanea si articola su 5 sezioni:

1) Il libero. Scirea è stato il libero per definizione. Un ruolo che oggi non c'è più e che nella sua epoca era generalmente indicato con il numero 6. Gaetano ha portato avanti la concezione del suo ruolo: non più soltanto l'ultimo baluardo, il difensore che accorre in aiuto ai compagni, ma l'uomo che partecipa alla costruzione della manovra, che si inserisce davanti e va a finalizzare.

2) I primi passi (1953-74). “Non bisogna paragonarlo a nessuno: Scirea è Scirea”: Heriberto Herrera, allenatore della Juventus scudettata del 1967, ebbe modo di conoscere e apprezzare Gaetano nei suoi primi anni all'Atalanta. Un campione annunciato, quindi, che in nerazzurro esordì in Serie A e si segnalò come un giovane dal grande futuro.

3) L’arrivo in bianconero” (1974-1981). Gaetano vinse tanto nella prima parte della sua esperienza in bianconero. A partire dalla Coppa Uefa del 1977, iniziarono anche i successi internazionali che avrebbero portato Scirea a essere il primo giocatore della Juventus a vincere letteralmente tutto, insieme ad Antonio Cabrini. Di quell'annata memorabile si espone la maglia firmata da tutti i compagni e il biglietto di Juve-Manchester United, partita in cui il numero 6 bianconero segnò un gol importante per la qualificazione.

4) La consacrazione nella Juventus (1981-88). Scirea fu non solo un giocatore insostituibile della Juventus di Trapattoni che vinse tutto in Italia, in Europa e nel mondo. Ne diventò anche il capitano. Fu lui, con la maglia gialla visibile nell'esposizione, ad alzare la Coppa delle Coppe nel 1984. Ma a dire molto di lui c'è anche una lettera alla famiglia, un documento prezioso per capire chi fosse davvero l’uomo Gaetano.

5) Campioni del mondo. “Gai” fu uno degli eroi di Spagna 1982, l'impresa epica che portò l'Italia a vincere un Mondiale che unì come non mai il Paese. La Coppa del Mondo, in tutto il suo splendore, è visibile allo Juventus Museum. E certamente colpirà i visitatori vedere una delle scarpe di Gaetano, che presenta un’evidente apertura sulla punta. Scirea preferì giocare infatti con quelle utilizzate in campionato, per lui più comode. Ed è così che fece il suo famoso colpo di tacco in finale, nell'azione del 2-0 di Tardelli, un gesto tecnico indicativo della sua grandezza.

Un’esposizione da non perdere, dunque, che sarà a disposizione dei visitatori, durante il loro percorso allo Juventus Museum, a partire da domani e fino al 7 ottobre. Per info e orari di apertura del Museo, cliccate qui.

LE DICHIARAZIONI

MARIELLA SCIREA

«Quelli che abbiamo trascorso dalla scomparsa di Gaetano sono stati anni difficili, ma abbiamo sempre sentito la vicinanza della gente, dei tifosi e soprattutto della Juve, che è sempre stata, silenziosamente, al nostro fianco. Con questa esposizione il Club ha voluto ringraziarlo: Gaetano sentiva la Juventus come una famiglia e ha sempre detto che avrebbe concluso qui la sua carriera»

PAOLO GARIMBERTI, PRESIDENTE JUVENTUS MUSEUM

«La grandezza di un giocatore come Gaetano andava oltre le sue dotitecniche, come dimostra il fatto che fu un difensore mai espulso in carriera, una cosa incredibile. E come conferma la presenza di tantissimisuoi amici ed ex compagni all’inaugurazione di oggi. Ringraziamo la famiglia Scirea, che ci è stata vicina in tutta la fase dell’organizzazione della mostra».

GABRIELE GRAVINA, PRESIDENTE FIGC

«Il calcio deve essere grato alla Juventus per questa occasione. Il mondo moderno ha bisogno di testimonianze come quella di Gaetano Scirea, che ha rappresentato un campione, capace di trasmettere messaggi in campo e fuori. Ha avuto un’intelligenza e un rispetto straordinari, e il suo ricordo deve essere sempre vivo, per un calcio che sia fatto di valori e rispetto».

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