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#OppositionWatch: il Sassuolo

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Dopo i due scontri dell’anno scorso, unici precedenti nella storia tra Juventus e Sassuolo in Serie A, bianconeri ed emiliani tornano ad affrontarsi per la terza volta in gare ufficiali. Alla guida tecnica dei neroverdi la Juventus ritrova Eusebio Di Francesco, tecnico del Sassuolo in entrambi i confronti diretti (quello di dicembre allo Stadium, terminato 4-0, e quello di Reggio Emilia, finito invece 1-3). L’allenatore abruzzese – sostituito per un breve periodo da Malesani nella scorsa stagione (appena 33 giorni, in cui sono arrivate cinque sconfitte di fila) – è lo stesso della storica promozione in Serie A del 2013 da campione della serie cadetta e dell’altrettanto storica salvezza arrivata l’anno successivo, quando dal suo ritorno i risultati positivi hanno permesso ai neroverdi di rimanere in A con la matematica certezza ad un turno dalla fine.

Il 4-3-3 targato Di Francesco

L’inizio di campionato non semplice del Sassuolo è anche dovuto alla caratura degli avversari fin qui affrontati: sei i rivali (Cagliari, Inter, Sampdoria, Fiorentina, Napoli e Lazio) contro cui i ragazzi di Di Francesco hanno racimolato fin qui tre punti (tre pareggi, tre sconfitte – di cui una per 7-0 a San Siro)

In ciascuna di queste gare, il tecnico dei nostri prossimi rivali ha mandato in campo lo stesso modulo di gioco, ovvero un 4-3-3 dall’alta propensione offensiva. Tra i pali – ad eccezione dell’esordio stagionale, quando ha giocato Pomini, mentre Pegolo è indisponibile per una frattura alla tibia – Consigli è il titolare indiscusso. La difesa varia l’ordine degli addendi pur senza che ciò alteri la somma finale: se la prima linea di retroguardia è stata composta da Gazzola-Antei-Ariaudo-Peluso, dalla seconda gara di campionato ha trovato spazio Vrsalijko – che dovrebbe essere disponibile per la gara contro la Juventus dopo un problema alla caviglia – assieme all’ex Napoli, Cannavaro, Antei e Longhi. Terranova, Acerbi e Bianco completano la rosa dei difensori a disposizione.

Il centrocampo dovrebbe essere composto da Biondini, dal capitano Magnanelli e Taider, ovvero quello visto contro la Lazio, anche se fin qui Di Francesco è ricorso anche ai servigi di Missiroli (all’esordio contro il Cagliari e a San Siro), Chibsah (contro la Fiorentina) e Brighi (contro il Napoli). In attacco, Berardi Zaza e Sansone hanno formato il tridente d’assalto in tre delle sei partite di campionato fin qui disputate – complice anche la squalifica di Berardi, rimpiazzato da Floro Flores e Floccari all’occorrenza. Proprio Berardi è il capocannoniere di squadra con due centri, mentre Zaza – che in Nazionale ha di recente vissuto un periodo di grazia – è fermo a quota uno.

Cosa è cambiato

Rispetto all’anno passato, il Sassuolo ha effettuato innesti di qualità nella rosa a fronte dei giocatori partenti. Per ovviare alle cessioni di Kurtic, Rosi, Schelotto, Ziegler e Marrone (tra i principali dei 14 calciatori in uscita nel mercato estivo), Di Francesco può contare quest’anno sull’ex bianconero Federico Peluso, ceduto a titolo definitivo ai neroverdi a luglio 2014, oltre che sul croato Vrsalijko, giunto da Genova, su Consigli (ex Atalanta) e Taider, giunto dall’Inter passando (brevemente) per il Southampton. Quest’ultimo si è già messo in luce come il giocatore ad avere effettuato fin qui più tiri in porta, ovvero nove, a fronte di 126 passaggi effettuati (il quarto della rosa in questa classifica) di cui 115 riusciti. Fin qui, l’algerino ha anche recuperato 18 palloni, utili a fare ripartire la squadra in situazioni d’affanno

Magnanelli: capitano e leader

Ben 387 passaggi effettuati (più del doppio di Gazzola, secondo fulcro del gioco di squadra con 147), 302 dei quali andati a buon fine, 65 palloni recuperati (Sansone, secondo, è fermo a quota 29) e 15 intercetti: non c’è dubbio che Francesco Manganelli sia il vero faro della manovra neroverde in mezzo al campo. Centrocampista tuttofare, difende e imposta le ripartenze da consumato regista della mediana ormai fin dalla Serie C2, quando il Sassuolo lo prelevò nel 2005 dalla Sangiovannese (ivi era giunto passando da Fiorentina, Chievo e Gubbio).

540’ giocati in tutte le sei partite di campionato fin qui, il mediano di Umbertide è una pedina imprescindibile dello scacchiere tattico di Di Francesco. Nella scorsa stagione, ha collezionato 28 caps, ovvero ha giocato in ogni possibile partita (tranne un match contro l’Udinese) ad eccezione di quelle saltate per squalifica, o per via di una frattura alla mano. Per lui il bilancio della scorsa campagna di Serie A racconta inoltre di 49 occasioni create e due assist.

Le bocche di fuoco neroverdi

Diciotto gol, sette assist e 45 occasioni da rete create è il bottino con il quale Domenico Berardi, il cui cartellino è in compartecipazione con la Juventus, si è presentato ai blocchi di partenza della nuova Serie A 2014/15. Quest’anno ha già messo a segno due gol in tre apparizioni, condite da un assist e quattro inviti per i compagni. Assieme a lui per numero di tiri nello specchio (quattro) Simone Zaza, fresco di exploit nazionale e in ottimo periodo di forma (suo il gol all’esordio contro il Cagliari), e Nicola Sansone, che primeggia nella rosa per numero di occasioni create (sette) ed è secondo in squadra in quanto a palloni recuperati (29) e tiri totali (otto).

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