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#OppositionWatch: l'Atalanta

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IL PERCORSO...

Finalista in Coppa Italia, quarta in classifica alla vigilia dell'incontro dell'Allianz Stadium: la stagione dell'Atalanta è indubbiamente positiva ed è andata oltre ogni previsione di partenza. E per capire bene il senso del cammino virtuoso compiuto dalla squadra di Gasperini basta verificare la situazione un girone fa, dopo il 2-2 con la Juventus: in quel momento i nerazzurri erano noni, a -6 dalla quarta e avevano pagato il prezzo di un eccessivo numero di sconfitte, pari ai successi: 7. Il ritorno ha registrato invece un andamento molto più lineare, che ha portato i bergamaschi a entrare in piena zona Champions League alla trentaquattresima giornata, coronando così un lungo inseguimento.

UP...

Può sembrare una partita “minore”, rispetto ad altre imprese ottenute con le grandi (si pensi al 4-1 casalingo sull'Inter). Ma il successo per 3-1 al Tardini è in realtà uno dei momenti topici del campionato. Perché è proprio in quella giornata, la decima di ritorno, che l'Atalanta mette in mostra la capacità di cogliere l'attimo, dimezzando da -6 a -3 lo svantaggio dalla quarta, approfittando della sconfitta del Milan con la Sampdoria. Una vittoria decisiva quella di Parma, ancor più importante perché maturata in rimonta, con il gol di Pasalic e la doppietta di Zapata ad annullare gli effetti della rete iniziale di Gervinho.

...AND DOWN

E' sembrato il momento nel quale il sogno di approdare alla grande Europa andava a svanire. Perché con lo 0-0 in casa contro l'Empoli, l'Atalanta perdeva contatto con la concorrenza che in quel turno invece aveva raccolto bottino pieno e finiva al sesto posto. Ma a ben guardare, la gara della giornata numero 32 aveva molte indicazioni positive. Perché se è vero che era un'anomalia il fatto che il miglior attacco del torneo non avesse trovato la via del gol, era altresì lampante quanto volume di gioco la squadra avesse prodotto, con 32 conclusioni e ben 13 occasioni da rete.

IL PROTAGONISTA

8 anni in Italia, 5 dei quali trascorsi a Bergamo. Alejandro Dario Gomez, più noto come il Papu, anche quest'anno ha vissuto una stagione da protagonista, anche se era impossibile eguagliare quella di due anni fa quando chiuse il campionato con la ragguardevole cifra di 16 gol. Anche questo torneo – iniziato con 2 gol e altrettanti assist nella prima giornata – lo ha visto eccellere in non poche gare. Tuttocampista, in possesso di una personalità tecnica di primo livello, l'argentino è stato assolutamente decisivo nella seconda parte della stagione, contribuendo con le sue idee alla fortuna di Zapata come cannoniere.

La Roma di Di Francesco e la Roma di Ranieri: difficilmente, pur con i tanti cambi di tecnici che caratterizzano il nostro campionato, ci si trova di fronte a una squadra che nella prima parte di stagione differisce così tanto dalla seconda per impostazione di gioco da parte dell'allenatore. Di Francesco e Ranieri sono diversi soprattutto su due punti (nonostante il sistema di gioco, il 4 2 3 1 sia stato utilizzato da entrambi): pressing alto da parte dell'ex mister del Sassuolo, difesa bassa da parte dell'attuale tecnico giallorosso; costruzione da dietro e uscita palla al piede da parte di Di Francesco e lancio lungo a cercare le punte per quanto riguarda Ranieri.

Nella gara d'andata la Roma ha messo in difficoltà la squadra di Allegri nei primi minuti cercando con attaccanti e centrocampisti, ma anche con l'alzarsi dei terzini, di inibire la costruzione del gioco della Juventus che infatti quel poco che ha concesso ai giallorossi lo ha fatto proprio da situazioni di palla persa davanti ai propri sedici metri.

Di contro però la stessa Juventus è riuscita non solo ad impensierire ma anche a trovare il gol vittoria sfruttando la volontà della squadra ospite di costruire da dietro anche se pressata. Molti palloni sono stati persi dai giallorossi e la Juventus con maggior cinismo è riuscita a sfruttare una di questi segnando il gol della vittoria, ma altre avrebbero potuto essere le possibilità di fare gol, sempre partendo da un recupero alto e arrivando così velocemente al tiro.

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