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#OppositionWatch: la Roma

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IL PERCORSO...

Quando la Roma affronta la Juventus al girone d'andata, perdendo allo Stadium 1-0, i giallorossi vivono una situazione già problematica. Rispetto ai bianconeri, hanno meno della metà dei punti (24 a 49); 5 sconfitte ne condizionano pesantemente la classifica, che li vede confinati in un centro-classifica assolutamente imprevedibile dopo il terzo posto ottenuto nel precedente torneo. La settimana davvero critica è però successiva, quando nel giro di pochi giorni la Roma perde seccamente il derby di ritorno (3-0) e viene eliminata in Champions League ad opera del Porto. Matura in quel momento l'esonero di Eusebio Di Francesco: quando arriva Ranieri, la squadra si trova a -3 dal quarto posto. Dopo 9 partite con il nuovo allenatore la situazione è immutata.

UP...

Settima giornata, Roma-Lazio. La stracittadina dell'andata è stata la gara più convincente dei giallorossi sotto la gestione di Di Francesco. Davvero rilevante la prestazione di Lorenzo Pellegrini, autore di una prestazione che ha fatto la differenza. Un suo colpo di tacco sblocca l'incontro a fine primo tempo. Nella ripresa, la Lazio pareggia con Immobile ma la situazione di equilibrio dura solo 4 minuti. Il centrocampista conquista una punizione e Kolarov la trasforma con un sinistro che trova l'angolo giusto. Infine, è ancora Pellegrini a suggerire il gol che chiude la sfida sul 3-1 invitando Fazio a un colpo di testa vincente nel finale di gara.

...AND DOWN

La stagione della Roma è stata fortemente caratterizzata da una serie di passaggi a vuoto avvenuti in momenti nei quali la squadra stava dando l'impressione di avere trovato un assetto buono. Una sorprendente mancanza di continuità che ha condizionato non solo il percorso della squadra, ma anche gli umori dell'ambiente. In tal senso, emblematica è la sconfitta avvenuta ad Udine – 1-0, gol di De Paul – alla tredicesima giornata contro una formazione in piena crisi, che aveva appena cambiato l'allenatore. In più, a rendere pesante lo stop, il fatto che sia arrivato dopo che nella precedente gara la Roma aveva fornito una prova decisamente positiva con il risultato di 4-1 contro la Sampdoria.

IL PROTAGONISTA

11 gol: nei precedenti campionati nella Roma Stephan El Shaarawy non era mai andato in doppia cifra. Il Faraone è tornato perciò ai “vecchi” tempi, quando nel 2012-13 con il Milan aveva chiuso il torneo con ben 16 centri. Esploso giovanissimo, il ventiseienne savonese è un giocatore che attacca bene gli spazi ed è bravissimo nei cambi di direzione e nelle soluzioni rapide. La sua migliore prestazione stagionale si è avuta in Roma-Sampdoria, quando ha realizzato la metà delle 4 reti dei padroni di casa.

L'ANALISI TATTICA

La Roma di Di Francesco e la Roma di Ranieri: difficilmente, pur con i tanti cambi di tecnici che caratterizzano il nostro campionato, ci si trova di fronte a una squadra che nella prima parte di stagione differisce così tanto dalla seconda per impostazione di gioco da parte dell'allenatore. Di Francesco e Ranieri sono diversi soprattutto su due punti (nonostante il sistema di gioco, il 4 2 3 1 sia stato utilizzato da entrambi): pressing alto da parte dell'ex mister del Sassuolo, difesa bassa da parte dell'attuale tecnico giallorosso; costruzione da dietro e uscita palla al piede da parte di Di Francesco e lancio lungo a cercare le punte per quanto riguarda Ranieri.

Nella gara d'andata la Roma ha messo in difficoltà la squadra di Allegri nei primi minuti cercando con attaccanti e centrocampisti, ma anche con l'alzarsi dei terzini, di inibire la costruzione del gioco della Juventus che infatti quel poco che ha concesso ai giallorossi lo ha fatto proprio da situazioni di palla persa davanti ai propri sedici metri.

Di contro però la stessa Juventus è riuscita non solo ad impensierire ma anche a trovare il gol vittoria sfruttando la volontà della squadra ospite di costruire da dietro anche se pressata. Molti palloni sono stati persi dai giallorossi e la Juventus con maggior cinismo è riuscita a sfruttare una di questi segnando il gol della vittoria, ma altre avrebbero potuto essere le possibilità di fare gol, sempre partendo da un recupero alto e arrivando così velocemente al tiro.

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