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Opposition Watch: la Spal

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Fanalino di coda con 3 punti insieme alla Sampdoria, la SPAL sabato pomeriggio arriva a Torino con un bilancio di una vittoria e quattro sconfitte in questa prima parte del campionato. L’unico successo ottenuto risale allo scorso 15 settembre, 2-1 contro la Lazio.

COME è CAMBIATA LA SPAL

In estate alcune operazioni di mercato hanno cambiato pelle alla squadra ferrarese, rimasta comunque legata al 3-5-2 di base del tecnico Leonardo Semplici, alla sesta stagione consecutiva sulla panchina della SPAL. In porta è arrivato dall’Atalanta l’albanese Etrit Berisha, che nello scorso campionato si era alternato con Gollini tra i pali degli orobici conquistando un posto in UEFA Champions League. Sempre dal club bergamasco è arrivato anche il polacco Arkadiusz Reca, esterno di centrocampo veloce e già nel giro della sua nazionale. Dall’Austria Vienna ecco invece il brasiliano Igor, capace di giocare esterno di sinistra a centrocampo e molto abile nel gioco aereo.

Ma uno degli arrivi più rilevanti è quello di Federico Di Francesco, in prestito dal Sassuolo, a segno due volte fino ad ora in campionato. Un attacco che si basa sulla fisicità e sul senso del gol di Andrea Petagna, miglior marcatore spallino della passata stagione con 16 reti, in gol in due occasioni in questo avvio.

Sul fronte cessioni, se ne sono andate alcune colonne della rosa. Alla Lazio è passato l’esterno destro Manuel Lazzari, al Bari l’attaccante Mirco Antenucci, al Torino il difensore Kevin Bonifazi, al Benevento il regista Pasquale Schiattarella e in Francia - al Digione - il portiere senegalese Alfred Gomis.

Un inizio difficile

La perdita di alcune pedine fondamentali della scorsa stagione ha fatto si che la Spal ancora nel nuovo campionato non abbia ritrovato una sua forte identità di squadra. Il modulo rimane sempre quello del 3 5 2, ma i nuovi arrivi ancora non sono riusciti ad esprimersi al meglio in questo sistema di gioco.

Soprattutto lo scivolamento dei due esterni sula linea della difesa e l’inserimento degli interni nel gioco d’attacco, elementi fondamentali del 3 5 2, non sembrano per ora essere meccanismi automatici. 5 gol seganti (nessuno nelle due trasferte per ora disputate) a fronte di 11 subiti, 66 conclusioni totali (solo 15 lontano da Ferrara), e 84 tiri concessi: numeri che testimoniano una forte sterilità in attacco e una non solidissima tenuta difensiva.

L’esperienza di Semplici permetterà sicuramente alla Spal di registrarsi nei diversi reparti, considerando che la rosa a sua disposizione non presenta particolari lacune. Soprattutto in attacco, con Petagna, Paloschi e Floccari, la Spal ha a disposizione giocatori di grande esperienza, oltre al giovane Federico Di Francesco, per ora impiegato in attacco come seconda punta o, come nell’ultima partita, in casa contro il Lecce, come esterno di centrocampo. Scelta che può permettere al tecnico una possibile variante passando al 3 4 3 con l’ex Sassuolo più alto sulla linea degli attaccanti.

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