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OppositionWatch: l'Hellas Verona

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Tornato in Serie A dopo la doppia finale dei playoff vinta contro il Cittadella a giugno nel torneo cadetto, l’Hellas Verona ha cominciato bene la stagione.

Quattro i punti conquistati dagli scaligeri, arrivati proponendo un buon calcio e schierando molti giovani in campo.

Il Verona 2019/20

Dopo le esperienze sulle panchine di Crotone e Genoa, per il croato Ivan Juric si tratta della prima stagione a Verona. Davanti al confermato portiere Marco Silvestri, di solito la squadra si schiera con la difesa a 3. Uno dei volti nuovi della retroguardia è il kosovaro Amir Rrahmani, giunto dopo un biennio vincente alla Dinamo Zagabria.

E’ arrivato invece dal Genoa il tedesco Koray Günter, sempre titolare in questo avvio di stagione. La sorpresa però fino ad ora è stato l’albanese Marash Kumbulla, classe 2000, prodotto del vivaio gialloblù. In mezzo al campo le due novità più rilevanti sono rappresentate dal portoghese Miguel Veloso, subito divenuto il capitano della rosa, e il serbo Darko Lazovic, entrambi già allenati da Juric al Genoa.

n prestito dal Club Bruges ecco il marocchino Sofyan Amrabat, mentre dall’Atalanta con la medesima formula è arrivato Matteo Pessina. Volti nuovi anche in attacco, dove Valerio Verre ha già iniziato con il piede giusto dopo i 12 gol in 36 partite in Serie B con il Perugia. Bottino simile sempre tra i cadetti per Gennaro Tutino a Cosenza (10 reti in 34 gare), punta tecnica e veloce, al primo anno al Bentegodi.

E’ rimasto in città ma ha cambiato casacca il polacco Mariusz Stepinski, ex Chievo, che contro la Juventus non ci sarà perché espulso nell’ultima giornata contro il Milan.

I principi di gioco di Juric

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Un pareggio una vittoria e una sconfitta: questo lo score dell’Hellas Verona nelle prime tre giornate di campionato. Gli scaligeri nelle due gare casalinghe, in cui sono riusciti ad ottenere un solo punto, hanno dovuto giocare in entrambi i casi per più di un’ora in inferiorità numerica dimostrando carattere nel recuperare una situazione di svantaggio (contro il Bologna) o di resistere limitando i danni contro il Milan.

Un personalità di squadra che riflette quella del tecnico croato Juric, da quest’anno sulla panchina del Verona: un allenatore che fa del ritmo, del pressing, dell’intensità nel recupero e della densità in zona palla gli elementi principali del suo gioco. A Verona Juric ripropone il modulo a lui caro del 3 4 3.

Linea difensiva con 3 centrali che impostano dalle retrovie, due esterni di grande corsa come Lazovic e Faraoni e due centrali a comporre la line di centrocampo. In avanti anziché un vero e proprio tridente agiscono due giocatori tra le linee (Verre e Zaccagni) a supporto della punta.

In queste tre gare nel ruolo di attaccante centrale si sono alternati Stepinski e Gennaro Tutino. Quest’ultimo con molta probabilità schierato contro la Juventus data la squalifica del polacco. Il giovane talento italiano, cresciuto nelle giovanili del Napoli, è più una seconda punta, agile e veloce, che con i suoi movimenti garantisce veloce ripartenze oltre agli inserimenti delle due mezze ali.

Contro il Lecce in trasferta, nell’unica gara giocata interamente a parità numerica, la squadra di Juric è giunta 11 volte alla conclusione, 6 delle quali arrivando a tirare all’interno dell’area di rigore, dimostrando così una buona precisione nel gioco offensivo.

Sabato all’Allianz Stadium dovremo però aspettarci una squadra che cercherà di chiudere gli spazi nella propria metà campo, con una linea difensiva che attraverso lo slittamento dei due esterni, si comporrà spesso a 5. Pronta però a ripartire appena ne avrà l’occasione. E giocatori veloci nell’Hellas Verona non ne mancano.

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