26 marzo 2018
Una bella chiacchierata, quella che ha visto protagonista questo pomeriggio Stefano Sturaro su Juventus Tv.
Insieme a Claudio Zuliani, Sturaro ha raccontato il suo calcio, il suo modo di vedere il suo lavoro e la sua esperienza finora alla Juve.
«Sto bene, sono quasi “un vecchio” dello spogliatoio, e mi sento bene – ha spiegato – Un commento su questo momento della stagione? Ci voleva anche una piccola sosta, noi giochiamo tantissimo, siamo una delle squadre che ha giocato più gare e dal momento che non siamo macchine, qualche calo ci può stare. Abbiamo un mese di aprile intensissimo, dopo il Milan c’è il Real Madrid: prepariamoci bene e affrontiamo queste settimane con energia».
LA PANCHINA D’ORO DI ALLEGRI
«Faccio grandi complimenti al Mister: lui dice che è merito nostro, ma non dobbiamo dimenticare chi come lui e il suo staff lavora con noi e per noi tutti i giorni»
NAPOLI E REAL: RICORDI E OBIETTIVI
«Il Napoli mi evoca tanti ricordi, come il mio gol… al momento la classifica dice che noi e loro siamo le due squadre che si contenderanno lo Scudetto, ma non si sa cosa ci aspetta nel futuro. Un futuro che comincia dal Milan: si tratta di scontri diretti, partite particolari, dobbiamo come sempre prepararla bene e fare il massimo, per poi voltare pagina e pensare alla sfida successiva».
Sfida successiva che significa Real Madrid: «Sono bei ricordi, anche quelli che mi legano al Real Madrid. Due mesi dopo il mio esordio giocavo una semifinale di Champions League da protagonista, e questo conferma come Allegri sia bravo a lanciare anche chi è appena arrivato. Quanto a me, non penso al gol in sfide del genere: il mio ruolo è un altro, anche se certamente gol e assist sono grandi gioie personali».
COSTANZA E ABNEGAZIONE
«Cerco sempre di farmi trovare pronto e a disposizione di Mister e Società, e fin quando vorranno io sarò felice di restare qua. Un aggettivo che mi rappresenti? Grinta, ma anche abnegazione. Il mio lavoro è silenzioso e costante, ed è questo che cerco di dare alla Juve: la costanza è importante, al di là degli aspetti tecnici e fisici, perché si fatica a salire in alto, ma ci vuole un attimo per scendere…»