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Allegri: «Una stagione da raccontare ai figli»

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Allegri: «Una stagione da raccontare ai figli»
Allegri: «Una stagione da raccontare ai figli»
Allegri: «Una stagione da raccontare ai figli»

«Stiamo costruendo un’annata di storia bianconera da raccontare ai nostri figli quando saremo vecchi». Non sono passate nemmeno ventiquattro ore dalla grande notte del Bernabeu: le emozioni sono ancora freschissime nelle parole, e negli occhi, di Max Allegri, ospite negli studi di JTv per il “Filo Diretto.

Si diceva, la storia: Max, come di consueto, mantiene un profilo basso. «Intanto cerchiamo di vincere la Coppa Italia, che contenderemo a una squadra che sta molto bene. Sarà una partita secca, una finale, per niente semplice. Dopodiché alla storia passeranno la società, i calciatori e gli allenatori non solo di quest’anno ma dell’ultimo quadriennio».

Due finali. Mancano due finali per coronare una stagione meravigliosa, che intanto ha permesso alla Juve di mettere in bacheca lo Scudetto: «Un grande campionato, siamo stati primi dall’inizio alla fine, abbiamo avuto due battute a vuoto con Cesena e Parma, passaggi che ci potevano stare. Specie quello col Parma: ci saremmo giocati di li a poco il passaggio del turno in Champions. I ragazzi sono stati bravi, hanno reagito, mantenendo un trend positivo e di equilibrio».

La partita della svolta? «Direi quella con il Napoli al San Paolo, una dimostrazione di forza e carattere». Inevitabile la domanda che gli è stata posta tantissime volte, dalla vittoria dello Scudetto in poi: ti aspettavi una stagione così? «A dire il vero sono arrivato pensando di poter fare un’annata straordinaria, ma forse nemmeno io pensavo di arrivare a maggio in fondo a tutte le competizioni. Adesso il campionato è vinto e dobbiamo tentare di portare a casa anche le altre due coppe, per rendere la stagione indimenticabile».

All’orizzonte, dopo la Coppa nazionale, c’è Berlino: «Dobbiamo mantenere la condizione fisica e arrivare al sei giugno al top della forma. In una partita secca si può fermare anche il Barcellona. Sui 180 minuti sarebbe stato più difficile ma in queste condizioni può succedere di tutto. Vedremo chi starà meglio».

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