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Black & White Stories: i precedenti in Champions League

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Black & White Stories: i precedenti in Champions League
Black & White Stories: i precedenti in Champions League
Black & White Stories: i precedenti in Champions League

Non sono avversari inediti quelli attribuiti alla Juventus dal sorteggio di Istanbul. Anzi, nonostante i precedenti non siano troppi, contengono un bel po' di racconti e coincidenze. A partire dalla similitudine con l'edizione del 2008-09, quando sulla strada bianconera si posero prima lo Zenit nella fase a girone e poi il Chelsea agli ottavi di finale. Per incrociare il Malmö, invece, si è dovuto aspettare qualche anno di più, con il doppio conftonto del 2014.

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IL CHELSEA CAMPIONE D'EUROPA

Il Chelsea si presenta alla Champions League 2021-22 forte della vittoria acquisita nella finale con il Manchester City. Una situazione già vista nel 2012, quando aveva battuto il Bayern nell'ultimo atto, per poi fare il proprio esordio da campione d'Europa in carica proprio contro la Juventus. A Londra la gara è dai due volti, prima Blues, poi bianconero: risultato finale 2-2, dopo una grande lotta (con qualche rimpianto per la traversa colpita da Quagliarella che avrebbe potuto determinare il sorpasso). Al ritorno la Signora stravince 3-0, mette le basi per il suo passaggio agli ottavi e determina le premesse per la clamorosa abdicazione dei detentori del trofeo.

RanieriJuveChelsea

GLI OTTAVI DEL 2009

Mister della Juventus che elimina il Chelsea è Antonio Conte, che poi andrà successivamente alla corte di Abramovich dopo l'esperienza con la Nazionale. Fa un viaggio all'inverso Claudio Ranieri, sulla panchina bianconera a ritrovare la sua ex squadra come avversaria negli ottavi di finale del 2009. La Juve perde 1-0 allo Stamford Bridge e sfiora la rimonta all'Olimpico. La gara termina 2-2, ma la squadra esce tra gli applausi, il Chelsea di Drogba – arrivato in finale l'anno prima – è oggettivamente superiore.

AllegriJuveMalmoe

L'INTERVALLO DI ALLEGRI

Massimiliano Allegri intento a dare indicazioni durante Juventus-Malmö del 2014, debutto nel girone. La prima volta del mister alla guida della squadra in Europa è stata spesso indicata da lui stesso come decisiva per la crescita esponenziale che ha portato poi il cammino bianconero fino a Berlino. Nell'intervallo, quando ancora si è sullo 0-0, Allegri riesce a trovare le parole giuste affinché tutti si tolgano di dosso una tensione che sta bloccando le grandi potenzialità che il gruppo ha. Il secondo tempo sarà tutta un'altra storia.

TevezEvraJuveMalmoe

LA DANZA DELL'APACHE

A decidere la gara ci pensa Carlos Tevez. Poco prima dell'ora di gioco va a raccogliere un colpo di tacco di Kwadwo Asamoah e infila il pallone in rete. Si ripete poi nel finale con un calcio di punizione. L'accenno di danza con Patrice Evra non è stilisticamente impeccabile, ma festeggiare i primi 3 punti è assolutamente doveroso. In Svezia sarà tutto più tranquillo, Llorente e ancora l'Apache determineranno un risultato fotocopia con quello dello Stadium.

DelPieroZenit

ALEX AL CONTRARIO

A proposito di esultanze, è indimenticabile quella di Del Piero in Juventus-Zenit. 2008-09: la Signora torna in Champions dopo due anni di assenza forzata. Per sbloccare una gara rognosa c'è bisogno di una magia e quella che regala il capitano è tra le più significative della sua carriera, un calcio di punizione talmente potente da sembrare quasi irreale. Un gol così produce una felicità speciale, ben riassunta nel salto di Alex. In Russia, al ritorno, ci sarà spazio invece per un tranquillo 0-0.

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