Boniperti

Boniperti giocatore: una carriera straordinaria

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Boniperti giocatore: una carriera straordinaria
Boniperti giocatore: una carriera straordinaria
Boniperti giocatore: una carriera straordinaria

Per 15 anni, dal 1946 al 1961, Giampiero Boniperti ha rappresentato la Juventus in campo, per un totale di 459 partite, un tetto mai toccato prima di lui da nessuno. «Me ne sarebbe bastata una, ero sicuro, per essere felice per sempre. È andata meglio». Una storia fantastica, assolutamente unica, nata il 22 maggio 1946, quando effettua un provino con la squadra riserve della Juve e segna 7 gol al Fossano. La società bianconera non perde tempo e gli fa firmare il cartellino nel sottopassaggio che portava agli spogliatoi.

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IL GIOVANE CAMPIONE

A 18 anni Boniperti esordisce in campionato e alla sua seconda partita, una trasferta a Genova contro la Sampdoria, realizza già una doppietta. Nel primo torneo di apprendistato con il grande calcio segna 5 gol in sole 6 partite. Il futuro è già tutto in questo inizio così esplosivo, come certifica l'anno successivo conquistando il titolare di capocannoniere. Nel 1950, con la coppia di danesi John Hansen e Carl Aage Praest, forma un reparto d’attacco straordinario. La Juventus segna 100 gol e vince lo scudetto. Per Giampiero – nella foto si intuisce la maglia a strisce sotto la camicia – è la prima grande soddisfazione in carriera, alla quale farà seguito il secondo tricolore due anni dopo.

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SOLO LA JUVE

A cicli ricorrenti, la Juventus è chiamata a dire dei no ai tanti club che corteggiano Boniperti, ritenendolo a buon diritto il miglior giocatore italiano della sua epoca. «Ho avuto tante offerte. Inter, Milan, Roma, il Grande Torino», ha raccontato lui, con l'orgoglio di chi ha vestito una sola maglia in carriera. In questa foto lo vediamo affrontare insolitamente un avversario bianconero, mentre indossa una divisa verde bordata di bianconero con relativo tricolore.

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L'ITALIANO D'EUROPA

Uno dei suoi più grandi vanti da giocatore lo ha ottenuto il 21 ottobre 1953. Giampiero Boniperti, qui in maglia azzurra, è l’unico italiano convocato nella formazione del resto d’Europa per affrontare l’Inghilterra. La personalità del giocatore juventino incanta. La gara finisce 4-4 e Boniperti realizza due gol. Alla domanda su cosa sarebbe servito per rafforzare la sua squadra, il Commissario Tecnico dell’Inghilterra, Walter Winterbottom, risponde senza esitazioni: «Undici Boniperti».

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NUMERO 9

Il centravanti è il ruolo nel quale ha giocato di più. Un numero 9, Boniperti, che cerca la via più immediata per arrivare alla conclusione. Non ci sono barocchismi nel suo repertorio, c’è concretezza ed efficienza. Un'essenzialità da lui tradotta in una formula che promuove l'istinto a categoria più importante: «I tiri più belli riescono quando non ci pensi, oppure quando sbagli ma la palla va nel sette».

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IL PASSO INDIETRO

«Boniperti scattava con prontezza e colpiva con entrambi i piedi»: è una delle descrizioni del giornalista Gianni Brera che inquadrano alcune caratteristiche che risulteranno molto importanti per il suo ultimo tratto di carriera. Quando Giampiero arretrerà il suo raggio d'azione, coprirà un'area maggiore di campo e ispirerà i gol di Charles e Sivori. Un lavoro che proprio il grande Omar definì perfettamente: «A dirigere il traffico ci pensava Boniperti, un regista dalle idee chiarissime».

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LA STELLA

Giampiero Boniperti con una delle divise più leggendarie della storia della Juventus, quella che celebra la vittoria del decimo scudetto, la prima che ospita la stella. Il campionato 1957-58, che ha visto la Signora trionfare, è incorniciato proprio da lui, autore della prima e dell'ultima rete di un'annata perfetta. Si apre così un nuovo ciclo di grandi successi.

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IL VINCENTE

Giampiero Boniperti, qui alla consegna della Coppa Italia con il Presidente Umberto Agnelli, lascia il calcio nel 1961. La sua carriera termina nel pieno di un periodo di trionfi, con 3 scudetti e 2 Coppe Italia in 4 anni. E non sarà un caso che per tornare a un'epoca di vittorie in continuità ci sarà bisogno delle sue capacità dirigenziali, quando la cultura appresa in tanti anni vissuti da protagonista in campo troverà un'altra modalità di applicazione.

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IL CAPITANO

Giampiero Boniperti è il capitano: probabilmente è questa l'immagine più ricorrente e maggiormente popolare. Più dei gol, più delle vittorie, più della dimensione tecnica di livello eccelso, da giocatore si è fatto ricordare per come ha saputo rappresentare la Juventus. Lo ha fatto con un enorme senso di responsabilità e con la convinzione di un innamorato: «Ho fatto la mia parte senza sacrifici. Perché ho dato quello che avevo dentro».

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