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Con la Lingua dei Segni lo Juventus Museum è ancora più aperto a tutti

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Con la Lingua dei Segni lo Juventus Museum è ancora più aperto a tutti
Con la Lingua dei Segni lo Juventus Museum è ancora più aperto a tutti
Con la Lingua dei Segni lo Juventus Museum è ancora più aperto a tutti

Lo Juventus Museum ha lanciato, a fine settembre, il percorso di visita dedicato alle persone sorde: un’iniziativa che ha visto collaborare in modo stretto Juventus con l’Ente Nazionale Sordi – Comitato Regionale Piemonte e la cooperativa Segni di Integrazione, per tradurre i contenuti del museo nella Lingua dei Segni italiana.  

Grazie al coinvolgimento di alcuni studenti universitari sordi, sono stati prodotti 11 QR-Code posizionati lungo le pareti del museo, che accompagnano i visitatori lungo tutta la visita con video realizzati nella Lingua dei Segni, visibili utilizzando lo smartphone. 

Oggi, lo Juventus Museum ha ricevuto la visita, durante tutta la giornata, di numerosi gruppi di persone sorde, che hanno testato la bontà del lavoro, che rende lo Juventus Museum un unicum, in Italia e in Europa, per un’iniziativa del genere; in mattinata il Presidente dello Juventus Museum Paolo Garimberti ha ricevuto il Presidente Nazionale ENS, Giuseppe Petrucci, e il Presidente del Comitato Regionale Piemonte ENS Antonio Iozzo.

«Visitare lo Juventus Museum e sapere di poterlo fare utilizzando la mia Lingua mi fa sentire a casa: oggi sono in un luogo in cui mi sento libero e autonomo nella comunicazione, in cui tutto è fatto anche a misura di persona sorda – il commento di Petrucci - Sono molto soddisfatto del lavoro svolto da questi giovani: la maglia che ho ricevuto in dono ha un valore che va oltre il simbolo sportivo. L’averla ricevuta oggi, in occasione di questo grande evento di abbattimento delle barriere alla comunicazione, mi rende felicissimo e orgoglioso. Questo è l’unico museo sportivo in Italia e in Europa ad avere un percorso di questo tipo e qui il Calcio parlerà anche la Lingua dei Segni Italiana: si chiama accessibilità linguistica e posso dichiarare con fermezza che questa iniziativa è esattamente quanto previsto dalla Convenzione Onu, che parla del Diritto di una persona di utilizzare la propria Lingua Madre, la Lingua che ama e in cui si identifica. Il linguaggio calcistico e sportivo in generale ha sempre unito tutte le lingue; questo progetto nasce da un’iniziativa nazionale denominata MAPS, Musei Accessibili per le Persone Sorde. Ringrazio lo Juventus Museum per aver accettato la sfida e per avere dato la possibilità a una squadra di giovani attori sordi di esserne i protagonisti. La formazione dei giovani sordi, la loro preparazione e le loro esperienze sono garanzia per il nostro futuro e questa è una grandiosa opportunità».

«Ancora una volta la Juventus si distingue e dimostra l’aspirazione ad innovare ed essere all’avanguardia, non solo in ambito calcistico – aggiunge il Presidente dello Juventus Museum Paolo Garimberti – Questa volta infatti abbiamo voluto rendere il nostro museo ancora più unico, dedicandoci a un progetto necessario per la società civile e che va incontro a chi ha difficoltà, assicurando così a tutti una fruizione completa dell’esperienza allo Juventus Museum. E’ qualcosa di cui siamo particolarmente orgogliosi, così come lo siamo del fatto che siamo i primi ad aver intrapreso un’iniziativa del genere, in Italia e in Europa».

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