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Game Review: Juventus-Atletico Madrid

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Game Review: Juventus-Atletico Madrid
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La partita perfetta, o quasi: la gara contro l'Atletico all'Allianz Stadium ha tutti gli elementi per essere considerata una delle più belle dei bianconeri in questi ultimi anni. Spagnoli surclassati sul piano tattico, tecnico e anche fisico. Un 3 a 0 che non ammette repliche. La Juventus è ai quarti di finale di Champions League, con una tripletta di CR7: andiamo a rivedere le azioni dei primi due gol.

LA RETE DELL'1-0

L'azione nasce da un calcio d'angolo: la difesa dell'Atletico riesce a rinviare ma la Juventus riconquista subito palla con Blaise Matuidi, il giocatore più arretrato. Ricomincia l'azione d'attacco, con i bianconeri sempre padroni del campo e spagnoli schiacciati nella propria trequarti. Anche il secondo rinvio non produce una possibile ripartenza per gli spagnoli: Morata isolato viene fermato da due giocatori, Emre Can schierato da Allegri nei tre dietro, agisce spesso sulla linea mediana e serve Bernardeschi tra le linee. Gli spagnoli riescono subito a ripiegare formando come sempre due linee compatte di 4 centrocampisti e 4 difensori. Il cross sul secondo palo di Bernardeschi trova la testa di Ronaldo, strepitoso nello stacco e nel rubare il tempo a Juanfran.

il raddoppio

CR7 protagonista assoluto nel gol del 2 a 0. È lui ad intercettare un cambio di gioco da parte dell'Atletico, e dà avvio alla ripartenza: quando riparte l'azione la Juventus ha i tre attaccanti pronti a seguire l'azione. Si sovrappone sulla sinistra subito Spinazzola che raggiunge il fondo e non trovando spazio torna indietro. La Juventus ha occupato la trequarti avversaria immediatamente tanto che Chiellini ed Emre Can, due dei componenti della difesa a tre agiscono ora a ridosso dei sedici metri dell'Atletico. Nel momento in cui arriva al cross Cancelo, vediamo come i due esterni sono altissimi e in area di rigore, oltre ai tre attaccanti, vi è anche Matuidi. Bianconeri quindi velocissimi nel ribaltare l'azione e nell'occupare benissimo le varie zone del campo, ma Ronaldo fa ancora una volta la differenza con la sua perentoria deviazione di testa.

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