Ibrahimovic - Roma

Iconic Goals | Ibra, tacco e magia all'Olimpico

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Iconic Goals | Ibra, tacco e magia all'Olimpico
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Iconic Goals | Ibra, tacco e magia all'Olimpico

Tacco, scatto, stoccata. Terminologia di un Roma-Juventus passato alla storia per la magia di Zlatan Ibrahimovic. La notte del 19 novembre 2005 lo stadio Olimpico si stropicciò gli occhi di fronte a quel 24enne svedese che da lì a poco seppe dominare la scena calcistica europea per tanti, tantissimi anni.

C’è molto da raccontare di quella Juve. Ibra entra di prepotenza nei paragrafi di Iconic Goals, fotografando una delle tante serate da smoking bianconero e scarpe eleganti. I bianconeri si presentano all’appuntamento in casa dei giallorossi con la faccia dura di chi può dettare legge. La rivalità si sente: sugli spalti il clima si scalda, il pubblico capitolino riserva un’accoglienza rumorosa al grande ex Fabio Capello. Insomma, non manca niente.

TOTTI CONTRO IBRA, CAPELLO SFIDA IL SUO PASSATO

Spalletti perde Mancini prima del calcio d’inizio, mette Totti alle spalle di Montella e punta tutto sulle scorribande esterne di Perrotta e Taddei. Capello propone una Juve fisica e granitica: dietro c'è un giovanissimo Chiellini, in mezzo c’è Vieira a fare la diga, in attacco è tandem gigante Ibra-Trezegol, con Alex inizialmente in panchina.

Paparesta fischia l’inizio gara ed è subito una Roma arrembante. Taddei in avvio mette i brividi cercando il primo palo dal limite, Abbiati si fa trovare pronto. Poco più tardi Cannavaro salva in scivolata sulla ripartenza veloce dei giallorossi. La gara si fa piuttosto ruvida e il primo tempo scorre via senza altri sussulti. Juve che soffre, resiste e al momento giusto colpisce. Nedved – già nel vivo del match – sale in cielo su cross di Camoranesi, sovrasta Panucci e infila Doni con la zuccata sul secondo palo. 0-1 nel recupero e schiaffo (metaforico) a una Roma bella, ma ferita.

CLASSE E GENIALITÀ DI ZLATAN, POI LA CHIUDE TREZEGOL

La ripresa suona tutta un’altra sinfonia. I ragazzi di Spalletti escono maluccio dagli spogliatoi, i reparti si allungano e la verticalità bianconera diventa terreno fertile per un certo Zlatan da Malmo. Emerson spara in avanti con l’esterno, Ibrahimovic apre il destro, accarezza la sfera con il tacco al volo, aprendosi il campo sguarnito; Kuffour tenta un disperato rientro, ma viene bruciato nello sprint, Ibra si presenta al cospetto di Doni e con la punta non perdona. Una meraviglia da citare sul biglietto da visita. Raddoppio e gara virtualmente chiusa.

Ci sarebbe ancora tempo per la Roma, ma il colpo incassato risuona come un tamburo nella testa dei giallorossi. Ad approfittarne è il solito Trezeguet: due firme nel giro di tre minuti per il poker d’assi all’ora di gioco.

La serata perfetta viene "macchiata" dall’espulsione di Thuram e dal conseguente rigore trasformato da Totti per l’1-4, ma poco importa. Resta una vittoria larga. Momenti incantevoli, come la perla di Zlatan.

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