Massimiliano Scaglia

Il bilancio sull’Al-Abtal: una grande esperienza

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Il bilancio sull’Al-Abtal: una grande esperienza
Il bilancio sull’Al-Abtal: una grande esperienza
Il bilancio sull’Al-Abtal: una grande esperienza

Si è conclusa per la Juventus la partecipazione all’edizione 2024 del torneo Al-Abtal, giunto al suo quarto anno e promosso dalla Federazione Calcistica e dal Ministero dello Sport dell’Arabia Saudita.

Un’edizione in cui i ragazzi dell’Under 19 si sono messi alla prova su campi internazionali, contro Monaco, Slavia Praga, Almeria e i sauditi Future Falcons.

Una partecipazione proficua, una grande esperienza che si colloca perfettamente nella filosofia che la Juventus porta avanti con il Settore Giovanile, come racconta, tracciando un bilancio, Massimiliano Scaglia, Head of Academy, U14s to U19s.

«Come filosofia societaria e strategia del Club riteniamo che le esperienze internazionali siano, fin dall’attività di base, una grande occasione di crescita per i ragazzi, a livello umano e di esperienza sportiva – le sue parole - Sono momenti importanti, che fortificano il loro sviluppo e la loro crescita. Man mano che crescono è più complicato organizzare iniziative all’estero perché i calendari nazionali si intensificano, ma noi cerchiamo di trovare le occasioni per regalare ai nostri giovani l’opportunità di vivere questo tipo di esperienze. Il tutto ovviamente va a collimare, nel caso dell’Under 19, con la Youth League, che è un torneo importantissimo, che UEFA organizza proprio per dare ulteriori possibilità di crescita ai giovani calciatori, facendo vivere momenti di calcio, completando il loro percorso e valorizzando le loro qualità».

under 19 vs future falcons 7

L’ESPERIENZA AL-ABTAL

«In questa stagione, per motivi contingenti, non abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla Youth League: nell’ambito di un accordo che abbiamo con Future Falcons, che è un progetto geniale, di grande valore che si sta portando avanti in Arabia Saudita e con cui collaboriamo, ci è stato proposto di partecipare al Tornel Al-Abtal, che visto il parco partecipanti che aveva, possiamo paragonare alla Youth League.

La Juventus non segue le tendenze, ma cerca di proporle: all’estero le formazioni che partecipano ai tornei internazionali sono sempre più giovani, al contrario di quello che sta succedendo in Italia. Per questo, per scelta societaria abbiamo deciso di far giocare di fatto un’Under 18, dando la possibilità di momenti di crescita internazionale a ragazzi più giovani che magari avrebbero avuto meno opportunità di viverle, sia a livello di gioco che di esperienza: al di là dei risultati in campo per noi il bilancio molto positivo. Abbiamo fatto giocare praticamente tutti i componenti della nostra rosa, che hanno avuto la possibilità di vivere una trasferta internazionale, a 360 gradi, e anche questo è un valore aggiunto: sono ragazzi che necessitano di continue motivazioni, e questi cambi di prospettive creano grandi stimoli, così come il giocare partite internazionali. Si respira un’aria diversa, si conosce un altro calcio, si visitano strutture nuove, si giocano partite aperte in cui prevale la voglia di fare sul timore di perdere, ed è proprio lo spirito che cerchiamo di portare avanti con il nostro settore giovanile: essere coraggiosi, attivi, agire prima di reagire»

«Questo è stato un torneo organizzato in maniera ottima, noi siamo molto soddisfatti e speriamo di prendervi parte ancora: dal prossimo anno si sta discutendo se abbassare l’età delle squadre partecipanti, e questo per noi sarebbe una buona idea, perché ovviamente speriamo che l’Under 19, così come la Prima Squadra, tornino in Youth e in Champions League. Saremmo molto contenti di partecipare con squadre più giovani, perché questa è stata un’esperienza coinvolgente e molto ben organizzata, che lascerà tracce nei ragazzi ma anche in noi adulti»

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