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Juve-Napoli, l'analisi del giorno dopo

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Juve-Napoli, l'analisi del giorno dopo
Juve-Napoli, l'analisi del giorno dopo
Juve-Napoli, l'analisi del giorno dopo

Lo scontro diretto fra la prima e la seconda della Serie A se lo aggiudica il Napoli, che passa proprio al 90' all'Allianz Stadium e si avvicina in classifica, ora a un solo punto dai bianconeri.

I dati generali del match.

POSSESSO NAPOLI

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Il gol che permette al Napoli di battere la Juventus per la prima volta a Torino dal 2009 arriva proprio al 90': questo è solo il secondo gol subito nell'ultimo quarto d'ora di gioco da parte della Juventus in questa Serie A (il precedente di Ferrari della Sampdoria).

Al Napoli, che ha segnato 13 gol sugli sviluppi di corner, un record in questo campionato, va anche il dato sul possesso palla della gara: 59.9%. Il Napoli ha tirato in porta più dei padroni di casa senza peraltro essere mai pericoloso fino al gol di Koulibaly allo scadere: 4 tiri nello specchio a 0, un caso rarissimo per i bianconeri.

14' LEGNO

Fra i dati da segnalare della gara di ieri sera c'è il palo del primo tempo sulla punizione colpita da Pjanic, forse l'evento più pericolo dei bianconeri.

Sono 14 i legni colpiti dalla Juventus in questo campionato. Meno solo di Napoli (16), Roma (20) e Inter (22)

DALLA SINISTRA

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Come dimostra la grafica, la Juve ha costruito la maggior parte delle sue azioni offensive sulla fascia sinistra, con una netta prevalenza rispetto alle altre zone del campo. Da quel lato Douglas Costa ha toccato 35 palloni, mettendo in campo 24 passaggi (precisione del 58%, più bass del solito), 13 nella metà campo napoletana. Per lui anche un'occasione da gol creata

IL PRESSING DEI PARTENOPEI

Una delle scelte di Sarri è stata quella di pressare la Juventus molto alta in fase di possesso inibendo la costruzione del gioco della squadra di Allegri che raramente è riuscita a trovare spazi per verticalizzare e servire le punte. Mertens su Benatia, Insigne su Howedes, Hamsik su Pjanic e Callejon su Chiellini. Qui si nota come gli attaccanti del Napoli facciano un gran lavoro sui nostri portatori palla, impedendogli soprattutto la giocata verso Pjanic, il giocatore più abile nel verticalizzare e costruire gioco.

Anche quando si cerca di superare la prima linea di pressione e servire Douglas Costa, Mario Rui attacca il brasiliano molto alto, impedendogli di girarsi e di andare in profondità. Una non velocissima circolazione palla e pochi dribbling riusciti non hanno permesso ai bianconeri di realizzare quel tipo di azione che all'andata aveva messo in difficoltà i partenopei.

L'AZIONE DELLA JUVENTUS

Quando la Juventus con la circolazione palla riesce a servire Pjanic l'azione si sviluppa con maggior fluidità. Nelle prima delle due azioni del secondo video, il bosniaco riesce a liberarsi dalla marcatura di Hamsik, riceve palla da Lichtsteiner e con un cambio di gioco trova sulla sinistra libero Asamoah. Il Napoli ripiega bene, ma i bianconeri prendono campo e con Higuain riescono ad arrivare al cross e guadagnare un calcio d'angolo.

Nella seconda azione ancora Pjanic si fa trovare libero sulla linea di metacampo. Con due tocchi si passa di nuovo dal centro destra all'out di sinistra. La difesa partenopea è molto alta e Asamoah, servito da Pjanic ha il tempo per vedere lo scatto di Higuain che detta il passaggio attaccando la profondità e guadagna un calcio di punizione dal limite obbligando Albiol al fallo da ammonizione.

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