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L'Ajax: dinamismo, velocità, tecnica

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L'Ajax: dinamismo, velocità, tecnica
L'Ajax: dinamismo, velocità, tecnica
L'Ajax: dinamismo, velocità, tecnica

Ogni tanto ritornano, sembrano forti come la volta precedente e, come recita la tradizione, sempre più spavaldi, sempre più moderni e sempre intenti a porre fine a cicli che sembravano inesauribili. Così è stato nei famosi anni Settanta con Cruyff, negli anni Novanta con Kluivert ed ora che sono riusciti a conquistare i quarti di finale di Champions League, eliminando, anzi umiliando, al Bernabeu coloro che da tre anni vincevano la Champions League.

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L'Ajax è forte e temibile, ha un carico di tradizione importante per affrontare partite del genere e al contempo quell'esuberanza da molti considerata una “conditio sine qua non” per vincere in Europa. Potrebbe essere però decisamente riduttivo e fuorviante vedere nella corsa, in quel disordine tattico che consente molte iniziative personali e libertà di manovra, le uniche armi degli olandesi.

Se i dati raccontano una squadra che corre molto, con 890 km percorsi per ora in Champions League, non vanno assolutamente sottovalutate le caratteristiche tecniche di molti “Lancieri”. Raffrontando i dati con quelli della Juventus si evidenzia come il possesso palla (58% contro 54%) sia superiore quello dei bianconeri, più precisi anche nei passaggi (88% contro 83%), ma l'Ajax, come ha ampiamente dimostrato contro il Real Madrid è una squadra che ama comunque palleggiare e non solo verticalizzare, avendo una media di passaggio sul corto altissimo, superiore anche alla squadra di Allegri molto brava nella costruzione da dietro.

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Al Bernabeu infatti, nei primi minuti di gara le “merengues” hanno cercato di aggredire alto gli olandesi per inibirne la costruzione del gioco dalle retrovie. La squadra di Erik ten Hag ha accettato la sfida, costruendo da dietro senza buttare via la palla e farsi ingolosire dal lancio lungo per innescare i suoi pur veloci attaccanti bravi nel dare profondità.

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L'Ajax ha manovrato creando in diverse zone del campo quella superiorità numerica frutto di un costante movimento dei suoi giocatori. Tadic uno dei migliori in questa stagione ha giocato tantissimi palloni con classe e tecnica, muovendosi fra le linee e mandando in difficoltà costantemente la difesa del Real che priva di Sergio Ramos ha mostrato tantissime crepe. Altro giocatore fondamentale per gli equilibri tattici degli olandesi è De Jong: il centrocampista completo per eccellenza, in grado di costruire gioco e di recuperare palla, gran corridore, ma intelligente sul piano tattico. Dietro all'impresa al Bernabeu c'è sicuramente anche molto merito suo.

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Esuberanza, corsa e tecnica, tre elementi che rendono questa squadra temibile senza dimenticare però alcune ingenuità tattiche che, proprio nella doppia sfida contro il Real sono emerse, ma coperte dall'impresa al ritorno. Ad Amsterdam i lancieri hanno spesso dominato ma due distrazioni difensive hanno messo a repentaglio la possibilità di qualificazione. Anche al ritorno, nonostante gli spagnoli siano stati letteralmente storditi dal dinamismo degli avversari, l'Ajax sul 2 a 0 con qualificazione in tasca ha concesso una ripartenza 3 vs 2 ai padroni di casa.

Grafiche: UEFA.com

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