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#OppositionWatch: l’Inter che stiamo per affrontare

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Molto è cambiato rispetto al primo confronto epifanico tra Mancini ed Allegri, dello scorso gennaio. Non tanto nel probabile XI titolare dell’Inter, che ha ancora da chiedere a questo campionato, quanto in quello della Juventus. Domani, come ha annunciato oggi Allegri in conferenza stampa, mancheranno infatti:

.@OfficialAllegri: "Domani rimangono a casa Tevez, Pirlo, Buffon, Evra e Vidal" #InterJuve

— JuventusFC (@juventusfc) 15 Maggio 2015

Tutti titolari nella sfida del 6 gennaio. Perché? La risposta è nota: la Signora ha già vinto il suo 33esimo titolo, ed è a 90+ minuti dalla conquista di Coppa Italia e Champions League, e in questo momento della stagione il riposo è tanto importante quanto il minutaggio partita ed il lavoro in allenamento.

Ciononostante, entrambe le squadre andranno a caccia dei tre punti finali, #FinoAllaFine. Il tecnico jesino sarà voglioso di conquistare il suo primo successo casalingo contro la Juventus da allenatore dell’Inter (1N, 2P – l’unica vittoria in casa contro la Signora la colse infatti ai tempi della Lazio, 2-0 nel dicembre 2003) per mantenersi in scia di Sampdoria e Fiorentina, impegnate rispettivamente contro i biancocelesti a Marassi e Parma, al Franchi. MEGLIO IN TRASFERTA Lontano da San Siro l’Inter ha racimolato 27 punti, cinque in meno della capolista, frutto di sette vittorie, sei pareggi e cinque sconfitte. In casa invece sono arrivati 25 punti: davanti al pubblico amico la squadra nerazzurra ha perso finora quattro volte e colto 7 pareggi, incluso l’ultimo contro il Chievo Verona che ha frenato la corsa interista verso le posizioni più ambite della classifica.

QUANDO, DOVE E COME SEGNA L’INTER Quella di Mancini, arrivato sulla panchina del club nel novembre 2014 al posto di Mazzarri, è una squadra che si scalda alla distanza, col tempo. Un diesel. Ventitre reti delle 52 totali sono state infatti realizzate negli ultimi 20 minuti di gioco, in particolare ben 12 quelle che hanno fatto esultare i tifosi nerazzurri nell’ultimo quarto d’ora. Poche invece le realizzazioni nei primi 15’ di gara (5, ovvero la metà di quelle dei bianconeri).

Il primo quarto d’ora interista è tendenzialmente da archiviare il più in fretta possibile anche considerando le reti subite in questo lasso di tempo: ben otto. Tante, rispetto all’unico pallone raccolto nella porta bianconera nei primi 15’ di gioco.

Attaccando per cercare di portare a casa il risultato, la squadra milanese tende anche a scoprirsi, se è vero che ben nove sono le reti subite nel quarto d’ora finale (il peggior momento della partita in questo senso per Ranocchia and co).

La squadra del capoluogo lombardo tende a distribuire le sue marcature dentro l’area di rigore (35, contro le 10 arrivate da fuori). La Juve ha invece avuto miglior fortuna nel centrare la porta da lontano (17) e maggior mira nei calci di punizione diretta (grazie Carlitos e Pirlo).

Di sicuro i difensori nerazzurri soffrono di più la pressione in area di rigore, se è vero che 33 gol subiti dall’Inter sono frutto di azioni concluse all’interno del rettangolo di gioco presidiato da Handanovic. Solo 14, invece, le reti subite da dentro quel perimetro per la Signora.

In generale, quando l’Inter passa in svantaggio, perde o pareggia. Non vince. E’ accaduto 17 volte su 18, per un totale di 11 punti guadagnati su 54.

Cosa vuol dire tutto questo? Che sarà fondamentale imporre da subito il nostro gioco, e colpire per andare in vantaggio, magari con un’azione dei nostri terminali offensivi in area di rigore. Ma anche che, pazientando, si può colpire intorno ai minuti finali, approfittando di eventuali spazi che si andrebbero inevitabilmente ad aprire nel corso della gara.

I MARCATORI NERAZZURRI Sul gradino più alto del podio di squadra si piazza il bomber Mauro Icardi con 18 reti, frutto di 4 rigori e un tiro da fuori. La maggior parte dei suoi gol (13) sono giunti da vero rapace d’area di rigore. Due le reti di testa, ma ben 10 di destro – lo stesso piede del connazionale Carlitos Tevez – e sei di sinistro.

Se il nostro secondo marcatore è Pogba, che ha toccato quota otto contro il Cagliari al rientro, per l’Inter c’è l’infortunato Fredy Guarin (stagione finita per lui) con un bottino di sei centri: anche lui, come il francese, preferisce colpire da fuori area: l’ha già fatto quattro volte quest’anno, mentre Paul ne ha messo a segno uno in più dalla distanza.

Appaiato a quota sei gol troviamo Rodrigo Palacio, tutti segnati di destro e tutti dentro l’area di rigore, quindi lo squalificato Hernanes (5), Kovacic (5) e il lontano doppio ex Pablo Daniel Osvaldo (5), che in questo momento gioca per il pubblico della Bombonera.

ULTIME CINQUE GIORNATE L’Inter è in un buon momento di forma e sta scalando la classifica per cercare di agguantare un posto in Europa. Negli ultimi cinque turni di campionato ha totalizzato un punto in più della Signora (11 contro i 10 bianconeri) vincendo contro la Lazio (doppietta dell’ex Hernanes), pareggiando a reti bianche a San Siro contro il Chievo, imponendosi in trasferta contro l’Udinese grazie a Icardi e Podolski e superando lo scoglio Roma sempre grazie a Maurito e ad una rete del “Profeta”. Il Derby della Madunina non ha regalato invece la gioia di una rete al pubblico del Meazza.

Sei reti fatte e tre subite lo score, mentre gli uomini di Allegri ne hanno realizzate otto, incassando gol tuttavia cinque volte.

HERNANES SQUALIFICATO Decisivo nelle ultime uscite nerazzurre, il trequartista brasiliano è stato schierato da Mancini dietro le punte Icardi e Palacio nel 4-3-1-2 che è diventato l’assetto tattico scelto dal tecnico jesino. Probabile l’utilizzo dello svizzero Shaqiri dal primo minuto, anche se Podolski scalpita e lotterà per una maglia da titolare. A centrocampo il trio dovrebbe essere formato da Medel, con opera di frangiflutti, Brozovic al posto dell’infortunato Guarin e Kovacic, mentre la retroguardia dovrebbe vedere Juan Jesus, Vidic, Ranocchia (recuperato, si avvia alla 150esima presenza in Serie A) e D’ambrosio titolari come nelle ultime due partite di campionato. Tra i pali inamovibile Handanovic, il portiere che ha parato più rigori di tutti nei cinque maggiori campionati europei (quattro).

L’XI iniziale potrebbe quindi essere pressoché identico a quello schierato a gennaio allo Stadium (1-1), con la sola eccezione dell’indisponibile Guarin.

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