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I J1897 fanno festa con la Juventus allo Stadium

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I J1897 fanno festa con la Juventus allo Stadium
I J1897 fanno festa con la Juventus allo Stadium
I J1897 fanno festa con la Juventus allo Stadium

Sono venuti da tutto il mondo per incontrare il Top Management della Juventus: oggi, in occasione del #J1897day, i Member J1897 hanno avuto l’opportunità non solo di fare la conoscenza, ma anche di conversare con la dirigenza della Vecchia Signora, a disposizione per una mattinata speciale dedicata interamente alla loro passione sportiva.

E quando questi hanno avuto l’occasione di trovarsi a tu per tu con il Presidente e gli amministratori delegati e di scambiare con loro le proprie vedute sulle strategie presenti e future del club e vedere soddisfatte le proprie curiosità, non c’era un solo Member nella platea che non sentisse quel forte batticuore e quella consapevolezza di essere parte di un’unica, grande famiglia.

«Siamo qui per colmare il gap tra noi e voi, perché non siamo due entità distinte, la Juventus è di tutti noi», ha ribadito all’inizio del suo intervento Andrea Agnelli. «Ogni azione che andrà a colmare questo gap troverà in me il primo alleato.»

L’incontro con la dirigenza è solo uno dei benefit del progetto Membership J1897, nato l’anno scorso e, come ha ricordato il Direttore Commerciale Francesco Calvo, «parte del DNA della Juventus come di quello di ogni moderna società sportiva».

Paolo Garimberti, Presidente del J-Museum e Consigliere d’Amministrazione, ha dato il benvenuto ai convitati sottolineando gli straordinari risultati raggiunti dal museo - il 47° più visitato d'Italia secondo il Giornale dell'Arte - che dalla sua inaugurazione ha avuto il privilegio di accogliere ben sette trofei, inclusi i due conquistati dalla Primavera.

Il primo ad intervenire dal palco che fronteggiava la platea di tifosi, è stato l’amministratore delegato Giuseppe Marotta, che ha introdotto ai presenti le diverse anime dell’area sportiva della società dei record, dagli osservatori allo staff tecnico.

«Dietro una squadra vincente c’è necessariamente una società vincente. Compito di noi manager è coniugare l’optimum sportivo, allestendo la squadra migliore con lo staff tecnico migliore, e l’optimum aziendale, ovvero l’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale. La Juventus è nata per vincere e dobbiamo cercare di ottenere massimo da ogni competizione, e in questi tre anni siamo riusciti a raggiungere un traguardo storico il cui merito va diviso tra tutte le sue componenti».

Rispondendo alla domanda di un Member J1897, Marotta si è soffermato sullo Juventus College, inaugurato nel 2012, dove per la prima volta in Italia una società di calcio «cerca di far sì che i propri ragazzi coniughino l’attività scolastica e quella sportiva».

Quindi, il Presidente Andrea Agnelli ha illustrato i fattori chiave per lo sviluppo della società, con la consapevolezza che «la forza della Juventus viene da una tradizione che in pochi possono permettersi in Europa, una tradizione che la pone come i pochi punti di eccellenza del più grande sport al mondo, il calcio».

«Non possiamo mai eliminare il dogma che vincere è l’unica cosa che conta», ha ribadito il Presidente, «ma dobbiamo sempre essere realisti e fare i conti con gli altri. Non ho aggettivi per valutare quanto fatto negli ultimi tre anni: dobbiamo essere tutti grati alla gestione dell’area sportiva, ai giocatori che suonano l’orchestra, al suo direttore, Antonio Conte, e a chi ogni giorno ha lavorato dietro le quinte. E’ qui che emerge il vero valore aggiunto di questa squadra: l’umiltà. La stessa che abbiamo nel valutare serenamente il nostro percorso di crescita».

«Oggi l’attenzione è già rivolta al domani: ieri non conta, oggi abbiamo già fame del prossimo successo sportivo», sono state le ultime parole del suo intervento, pronunciate tra gli applausi, prima di affrontare le domande di tifosi e appassionati accorsi da ogni angolo d’Italia e del mondo.

Dalla platea sono arrivati interventi estremamente stimolanti, che hanno alimentato la discussione tra il Top Management della Juventus e i suoi Member su temi come le strategie per aumentare gli introiti dello stadio; il merchandising, lo sviluppo del settore giovanile; i modelli di business a confronto con altre nazioni europee e lo sviluppo del brand all’estero, dove la Vecchia Signora può contare su una fan base di 180 milioni di tifosi.

Anche l’amministratore delegato Aldo Mazzia ha contribuito ad offrire ai Member J1897 una visione esclusiva sulla società e sul suo futuro, presentando loro il progetto Continassa per la costruzione di un nuovo e moderno training center che possa ospitare il quartier generale della Prima Squadra, la nuova sede sociale e servizi di prim’ordine a supporto di questi, «innescando un processo di ricaduta occupazionale ed economica per la nostra città, di cui Juventus è orgogliosa».

Vinovo, nelle intenzioni del club sarà casa del settore giovanile, dove verrà realizzata la prima Football Academy in Italia.

Francesco Calvo, per parte sua, oltre a soddisfare le curiosità dei presenti sulla gestione commerciale del club, ci ha tenuto a ringraziarli per «aver scelto di essere delle persone attive all’interno della società, che vogliono avere informazioni in anteprima, volete sapere ma anche partecipare».

«Oggi abbiamo mantenuto una promessa: quella di incontrarvi, perché la conoscenza dei nostri tifosi è fondamentale», ha continuato, prima di illustrare su richiesta dei Member J1897 alcuni degli obiettivi commerciali e di marketing per il futuro, che verranno implementati allo scopo di «allargare la visione che avete del club e farvi vedere cosa facciamo quotidianamente, ma soprattutto per rendere l’esperienza Juventus un modo di vivere».

A margine dell’incontro, che in breve ha assunto i connotati di una discussione cordiale tra appartenenti ad un’unica, grande famiglia, i Member J1897 hanno ricevuto il saluto di Stefano Tacconi e Alessandro Birindelli - glorie bianconere in campo domani per l'UNESCO Cup - e hanno quindi visitato la casa bianconera, effettuando i tour guidati dello stadio. Un unicum nella storia del calcio italiano dove, nelle parole di Paolo Garimberti, «c’è un presente ancora vivo nei nostri occhi: quello dello straordinario scudetto dei record appena conquistato».

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