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#OppositionWatch: il Siviglia in Europa

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Non inganni la classifica attuale: scorrendo il palmares del Siviglia, si nota fin da subito che per tradizione gli andalusi sono squadra quasi più avvezza ai trionfi europei che a quelli casalinghi.

Sette sono infatti i titoli spagnoli conquistati dal club fondato – come tradizione tramanda, il 25 gennaio 1890, e quindi di qualche anno più vecchio della Signora – mentre cinque sono quelli continentali.

Si tratta del campionato spagnolo, conquistato nel lontano ‘45/46, della Coppa di lega (x5, l’ultima volta nel 2010) e della Supercoppa spagnola (2007).

In Europa, invece, i trionfi sono ben più recenti e ancor freschi negli occhi di tutti: il ciclo vincente inizia il 10 maggio 2006, con la vittoria della Coppa UEFA in goleada sul Middlesbrough per 0-4, due squadre alla loro prima volta in una finale europea, a cui seguirà il 3-0 rifilato al Barcelona di Eto’o, Messi e Ronaldinho in Supercoppa Europea, allo stadio Louis II di Montecarlo.

L’anno dopo il bis in Coppa UEFA ad Hampdem Parc, uno stadio che porta bene ai colori spagnoli se è vero che si tratta dello stesso impianto di quel leggendario 7-3 in Coppa Campioni del Real Madrid, già quattro volte campione su quattro tornei disputati, contro l’Eintracht Francoforte (quella partita, per intenderci, in cui Alfredo Di Stefano fece tripletta, e Puskas ne mise uno in più).

Contro l’Espanyol furono decisivi i rigori, proprio come è accaduto a Torino il 14 maggio 2014, quando il Siviglia è tornato a vincere una Coppa UEFA – o meglio, Europa League – dopo qualche anno di digiuno.

Un match giocato allo Juventus Stadium in cui Beto iscrisse il suo nome della storia, parando i due penalty decisivi su Cardozo e Rodrigo, avversari del Benfica, a cui è seguito un altro bis, quello di Varsavia, quando ad essere piegata fu il 27 maggio scorso la squadra ucraina del Dnipro.

La quarta UEFA Europa League rappresenta un record assoluto: il Siviglia ha infatti sorpassato proprio la Juventus, ferma a tre titoli, ed è divenuto il club ad aver vinto la competizione più volte di tutti. Il caso ha voluto che la squadra andalusa venisse sorteggiata nel girone D della Signora al suo ritorno in Champions League, dopo un’assenza lunga ormai cinque anni.

La storia

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Narra la leggenda che con le parole scritte sul Dundeee Courier il 25 gennaio 1890 “el “Club de ‘Football’ de Sevilla” estaba debidamente constituido y con sus cargos oficiales electos” iniziava l'avventura del club calcistico più antico di Spagna.

La prima partita, giocata con metà calciatori spagnoli e metà calciatori britannici, venne disputata seguendo le regole del football d'oltremanica contro l'Huelva Recreation Club e terminò per la cronaca 2-0 a favore del Siviglia, il cui primo presidente era all'epoco il viceconsole inglese in città, Edward Farquharson Johnston.

Altri tempi, quello del nucleo embrionale da cui sarebbe nato il Sevilla Fútbol Club, ufficialmente nel 1905, quando il gruppo di futbolistas decide di mettere in regola le carte ed iniziare a riunirsi nel Centro Mercantil di Calle Sierpes.

Busto; Joaquín, Villalonga, Alconero, Félix (Antúnez), Eguiluz, López, Arza, Araujo, Herrera e Campos furono i primi giocatori a vincere uno scudetto per il club, quarant'anni più tardi sotto la guida di Ramón Encinas. Quel titolo fu il primo trofeo importante giunto nella bacheca del club andaluso: dovranno passare altri sessant'anni, infatti, per arrivare alla rete di Luis Fabiano, al 27' della partita contro il Middlesbrough, alla doppietta dell'ex bianconero Maresca e alla rete di Kanoutè, che riportano il club alla ribalta del calcio europeo. Dalla quale, fin da quel giorno, non è più uscito.

Il curriculum di Unai Emery

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Data di nascita: 3 novembre 1971Nazionalità: Spagnola Carriera da giocatore: Real Sociedad de Fútbol, CD Toledo, Racing de Ferrol, CD Leganés, Lorca Deportiva CFCarriera da allenatore: Lorca Deportiva CF, UD Almería, Valencia CF, FC Spartak Moskva

Erede di una dinastia di portieri, Unai Emery muove i primi passi da giocatore come centrocampista nelle giovanili della Real Sociedad. Non riuscendo a ritagliarsi spazio nella prima squadra milita nelle serie inferiori con Toledo, Ferrol, Leganés e Lorca, ma a 33 anni è costretto al ritiro a causa di un infortunio al ginoccho. Viene scelto per allenare il Lorca, club con il quale aveva chiuso la carriera da giocatore, e alla prima stagione in carica (2004/05) centra la promozione in seconda divisione. Dopo aver sfiorato la promozione nella Liga ll'anno successivo, nel 2006/07 si trasferisce all'UD Almería e centra il traguardo che gli era sfuggito con il Lorca.

L'Almería si classifica all'ottavo posto nella Liga e gli ottimi risultati ottenuti da Emery convincono il Valencia a sceglierlo come sostituto di Ronald Koeman. Si piazza al terzo posto nella Liga sia nel 2009/10 che nel 2010/11. Dopo aver chiuso al terzo posto anche nel 2011/12 si dimette al termine della stagione, firmando un contratto biennale con lo Spartak nel maggio 2012, ma la sua esperienza russa si conclude già a novembre.

Torna in Spagna, al Siviglia, e vince la UEFA Europa League 2013/14 superando in finale il Benfica, dopo aver eliminato proprio il Valencia in semifinale. L'anno successivo il Siviglia concede il bis, superando l'FC Dnipro Dnipropetrovsk nella finale di Varsavia. E regalando alla sua squadra un primato europeo di tutto rispetto.



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