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Chiellini: «Pronto a tornare»

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Chiellini: «Pronto a tornare»
Chiellini: «Pronto a tornare»
Chiellini: «Pronto a tornare»

Per un guerriero come Giorgio Chiellini essere costretto a rimanere fermo quasi due mesi e a saltare gare cruciali come quelle affrontate dai bianconeri è una vera e propria condanna. Il primo stop, il 7 febbraio contro il Frosinone, quindi il secondo, il 28 dello stesso mese, contro l'Inter: da quel momento in poi Giorgio ha stretto i denti, ha lavorato sodo ed è pronto a tornare: «Ora sto bene, spero di rientrare sabato e non fermarmi più fino a metà luglio. L'anno scorso avevo saltato solo una partita – ricorda il difensore ai microfoni di Mediaset e Sky - purtroppo quella più importante della stagione (la finale di Champions contro il Barcellona N.d.R.) e forse per ora della mia carriera, ma firmerei per saltare una sola partita in un anno per infortunio. Purtroppo in questa stagione non è stato tanto il primo, quanto il secondo che sarebbe stato da evitare, perché sono mancato in un momento cruciale e non è bello star fuori sapendo che la squadra avrebbe bisogno di una mano in più. Devo fare un grande plauso ai miei compagni che in questi due mesi hanno mantenuto e aumentato il vantaggio sul Napoli, pareggiando una sola partita e sfiorando una qualificazione che avremmo ampiamente peritato contro la seconda squadra più forte del mondo».

«Arriva il momento più importante - continua Chiellini - Mancano otto gare di campionato e la finale di Coppa Italia ed è meglio essere davanti e avere il destino nelle proprie mani piuttosto che ricorrere. Puntiamo a vincere tutto, sapendo che non sarà facile, ma non facciamo tabelle e progetti a lungo termine, ma pensiamo di partita in partita. Veniamo da un periodo straordinario, nel quale abbiamo dimostrato di essere i più forti e di meritare la posizione che occupiamo in classifica, ma dietro abbiamo avversari che non mollano e una squadra che sta facendo un campionato straordinario. Sta a noi tenerla il più lontano possibile. Verosimilmente il campionato si deciderà tardi, probabilmente dopo il week end del 24, 25 aprile, quando noi giocheremo a Firenze e il Napoli a Roma si potranno avere dei risultati quasi definitivi».A Chiellini mancano tre partite per raggiungere quota 400 presenze con la Juve, «un traguardo davvero significativo», e con la maglia bianconera finora ha messo a segno 29 reti, ma in questa stagione non si è ancora tolto la soddisfazione del gol:

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«L'anno scorso ne ho segnato uno speciale, in una finale in cui ho avuto la fortuna di alzare il primo trofeo da capitano e di poterlo dedicare a mia moglie in attesa e alla bambina che stava arrivando. Spero di poter aiutare la squadra, perché al di là della gioia personale, alcuni gol dei difensori su palla inattiva sono quelli che aiutano a sbloccare il risultato in certe partite. Quindi la speranza non è tanto segnare, quanto fare un gol importante che ci aiuti a vincere lo scudetto».

Il cammino dei bianconeri è stato impressionante e, nota altrettanto positiva, è stato segnato dall'esplosione di giocatori giovani, come Paulo Dybala, «un talento straordinario – ribadisce Giorgio - Lo avevamo già visto lo scorso anno, ma quando hai l'occasione di allenarti insieme ti rendi davvero conto del reale valore di un giocatore. Sta crescendo mese dopo mese e ha un grande futuro davanti, soprattutto perché è un ragazzo intelligente e molto pacato».A proposito di giovani, Chiellini dedica un pensiero anche al collega di reparto Rugani: «Daniele è arrivato a 21 anni ed è normale che ci voglia un po' di tempo per trovare spazio. È cresciuto molto e sta seguendo il giusto percorso per un ragazzo che dovrà vivere dieci, quindici anni di Juventus. Quando si arriva qui non si può pretendere di giocare tutte le partite alla prima stagione, è capitato così anche a me. La sua crescita è costante ed è sotto gli occhi di tutti e deve solo continuare così».

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Del resto, Allegri si è già mostrato abilissimo nel gestire e nel lanciare i ragazzi: «Il mister è una persona molto intelligente e dà tranquillità alla squadra. E poi solo gli allenatori riescono a vedere certe sfumature per le quali è giusto mandare in campo un giocatore o tenerlo ancora fuori. E Allegri in questi anni ha dimostrato di avere una grande capacità di lettura di certe situazioni».Dai giovani della Prima Squadra a quelli della Primavera, freschi vincitori della Viareggio Cup: «Meritano davvero tanti complimenti - sottolinea Chiellini - Ci sono tanti prospetti che sicuramente faranno carriera. Il salto di qualità che verrà chiesto loro sarà soprattutto a livello mentale, perché riuscire a migliorarsi e a diventare grandi in mezzo agli uomini sarà la cosa più difficile. Hanno la fortuna di avere un allenatore e una persona come Fabio Grosso che li potrà preparare al meglio per il grande salto».

Per concludere, il capitolo Nazionale. Giorgio è stato costretto a saltare le due partite contro Spagna e Germania ma, assicura, «ho vissuto entrambe le gare con grande attenzione pur non potendo giocare. C'è rammarico per aver chiuso così l'ultima amichevole, ma ci vuole equilibrio: stiamo facendo un percorso importante e a maggio avremo il tempo di lavorare e le qualità per fare un grande Europeo. Il gap a livello di singoli c'è, bisogna esserne consapevoli, ma non timorosi. Rispetto ad altre squadre abbiamo qualcosa in meno come individualità, ma qualcosa in più come organizzazione e in un torneo secco sono convinto che si possa mettere in difficoltà chiunque. Fino a quando penso di rimanere in azzurro? Mi piacerebbe arrivare al Mondiale. Perché ho già disputato due buoni Europei, mentre con i Mondiali ho due esperienze negative e vorrei smettere con una bella manifestazione. Non sarà neanche facile arrivarci, perché abbiamo un girone bello tosto, ma l'obiettivo è quello».

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