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Quando il girone di ritorno inizia con…

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Quando il girone di ritorno inizia con…
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Quando il girone di ritorno inizia con…

Domenica per la prima volta in Serie A la Juventus inizierà il girone di ritorno contro l’Udinese in trasferta. Vi diciamo di più: in tutta la storia del massimo campionato e delle due squadre bianconere, solamente tre volte la Signora ha aperto il suo girone di ritorno contro i friulani, ma tutte e tre in casa: nel 2012, 1987 e 1961.

Attenzione però: nel 2011/2012, la prima giornata del campionato venne rinviata per sciopero giocatori. La Juve giocava proprio contro l’Udinese e quindi, a livello prettamente statistico, la prima di ritorno va considerata con l’Udinese.

Se ve lo state chiedendo, sì siamo andati bene, in tutti questi precedenti. Decisamente.

È una storia di successi, quella della Juventus alle prese con questo tipo di partita: già perché abbiamo perso solo una volta nelle ultime 22 partite in Serie A alla prima di ritorno (ovvero nel gennaio 2010 contro il Chievo), vincendo 15 match in questo parziale. Per trovare un’altra sconfitta, oltre a quella con il Chievo, si deve tornare infatti indietro fino al gennaio 1992 contro la Fiorentina. Ma in quell’epoca si assegnavano ancora due punti per vittoria.

Facciamo dunque così. Andiamo indietro a passo di gambero partendo dal ricordo più fresco. Ovvero quello dell’anno scorso contro il Chievo.

La ricorderete, quella gran giocata di Paul Pogba che ci spiana la strada alla vittoria al minuto 60: Tevez la passa al francese, il quale arpiona palla con l’interno destro; la sfera scivola attaccata all’interno del piede e passa in un attimo sul sinistro: da qui parte un bolide disumano che trafigge Bizzarri e apre il lucchetto della partita.

Il raddoppio è ancora merito di (#)Pogboom, che agguanta una palla volante in area, tira propiziando il miracolo del portiere avversario ma anche il tap-in vincente dello Swiss Express. Puntuale, naturalmente, sul rimbalzo.

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Il calcio italiano, secondo alcuni, non vivrà forse il momento più esaltante della sua storia, ma è lecito dubitare che altrove sia facile assistere a uno spettacolo più divertente di quello offerto da Juventus e Sampdoria il 18 gennaio 2014.La classe dei Campioni d'Italia e la fierezza dei blucerchiati danno vita a una partita avvincente, che potrebbe essere chiusa dopo venticinque minuti, e che invece lascia con il fiato sospeso fino all'ultimo quarto d'ora. Sei gol, pali e traverse, scambi rapidi, giocate raffinate, molte, alternate ad errori, pochi... Il pubblico dello Stadium torna a casa con il sorriso per quanto visto e, naturalmente, per un risultato sofferto e prezioso. Che dire se non "buona visione"...

Facciamo ancora un passo indietro, di un anno. Nel 2013, la prima giornata del girone di ritorno vede la città di Parma testimone di una maledetta di Pirlo deviata in rete ad ingannare il portiere Mirante, incolpevole sul gol del vantaggio bianconero al 52'. Ma anche la difesa bianconera trafitta dalla galoppata di Sansone, scattato sul filo del fuorigioco per fissare il punteggio sull'1-1 finale.

E' questo il primo dei 5 pareggi dal 1995 ad oggi (14 vittorie, una sconfitta, quella appunto contro il Chievo del 2010) alla prima giornata di ritorno: gli altri risalgono al 2006, sempre contro i clivensi, per 1-1 (reti di Franceschini e Vieira); al 2004 contro l'Empoli, in trasferta (rocambolesco 3-3, con le memorabili triplette di Rocchi e Trezeguet); e, infine, al 2003, anno dell'1-1 contro l'Atalanta a Bergamo con gol di Pinardi e Di Vaio (tutti i pareggi, incluso quello del 1994 quando i punti per vittoria erano 2 - contro la Cremonese per 1-1 - sono giunti in trasferta).

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Ma torniamo ad un argomento che più ci piace, ovvero la vittoria.

Puntiamo i riflettori sull'anno 2005, che fa registrare un successo solitario dopo due anni di pareggi consecutivi. (Empoli, 2004, ed Atalanta 2003). Parliamo di quello contro il Brescia al Delle Alpi, quando la squadra di Capello veleggiava a quota 47 punti, ed il Milan inseguiva a 42. Dietro, il vuoto, con l'Udinese terza a quota 34: è la ventesima giornata del torneo, risolta dal solito Trezeguet, che sbuca sornione sul secondo palo sfruttando un traversone di Ibrahimovic, e da... Domizzi, che buca la propria porta con un autorete (propiziata dallo svedese), dopo che allo stadio si era fatto sentire il boato del pubblico per il vantaggio momentaneo del Livorno sui rossoneri.

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Assieme alle Rondinelle, questa nostra rievocazione storica include anche squadre che da tanto tempo non si affacciano al maggior palcoscenico calcistico nazionale come Venezia, Perugia e Reggiana.

Allo stadio Pierluigi Penzo di Venezia giochiamo la nostra ultima partita in assoluto contro la compagine lagunare il 13 gennaio 2002, quando la classifica recita Roma prima a 39 punti, Inter seconda a 38, Chievo terzo a 36 e Juve quarta a 34. Ma il ruolino di marcia della Signora, che ha ingranato il rapporto giusto, è in quel momento ottimo: nove gol segnati e uno subito nelle precedenti tre gare di campionato, e 13 punti nelle ultime 5.

Da un lato Conte, dall'altro Conteh; in una formazione Maniero e Magallanes in attacco, nell'altra Del Piero e Trezeguet. Ed è proprio quest'ultimo ad impiegare solamente 6' per andare a segno (undicesimo centro personale, uno in più di Pippo Maniero). Se Nedved è il migliore in campo, il gol vittoria finale arriva dai piedi di un insospettabile: Mark Iuliano.

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Identico risultato (2-1) contro il Perugia nel 1999, esattamente il 24 gennaio, quando al Delle Alpi Fonseca e il pallone d'oro Zidane abbattono il Perugia di Castagner, ma la Juve ha il difetto di giocare solo un tempo, il secondo, come fa notare Umberto Agnelli in tribuna. Già perchè è proprio la squadra umbra a passare in vantaggio con Kaviedes al 20'.

Ultimo incontro assoluto anche quello tra Juventus e Reggiana alla prima di ritorno del campionato 1996/97, al Delle Alpi.

I ragazzi di Lippi si impongono grazie a Padovano, Jugovic e Tacchinardi (di Parente, a tempo ormai scaduto, l'inutile gol della bandiera per la formazione di Oddo) in un match dominato dall'inizio alla fine, così come quel torneo (vinto alla 33a giornata, ovvero ad un turno dal termine).

Altre vittorie bianconere da segnalare alla prima di ritorno sono il 2-1 sul Bari del 2011 (Del Piero, mitica la sua punizione con linguaccia, Rudolf e Aquilani); l'1-0 sulla Fiorentina nel 2009 grazie al primo gol in Serie A del Principino ed il 3-1 sul Livorno del 2008 al Picchi (Trezeguet, Del Piero, Trezeguet - quante volte lo abbiamo letto nel tabellino marcatori...).

Oppure, in tempi meno recenti, il 3-0 contro il Napoli del 2001, con un grande ex (34enne) Ciro Ferrara al centro della difesa, al Delle Alpi, e le reti di Kovacevic, Inzaghi e Del Piero (oltre ad un rigore fallito di Zidane) e il 2-0 rifilato a Reggina e Lecce rispettivamente nel 2000 (Kovacevic e Zidane al Granillo) e nel 1998 (Iuliano e Del Piero).

Memorabile quella prima volta della Juve a Reggio Calabria, sia per il calore dei tanti tifosi calabresi (e bianconeri), schierati in assetto-fiumana fuori dall'albergo squadra la sera prima, sia per questo gol di Zidane. Pazzesco.

...che è poi il pretesto per questa retrospettiva storica. Se siete stati attenti, avrete notato come in questo piccolo breviaro di partite giocate alla prima giornata del girone di ritorno negli ultimi vent'anni non abbiamo menzionato proprio quella del 28/01/2012 contro i friulani, allo Juventus Stadium.

Il risultato di 2-1, colto sotto il nevischio in maglia rosa grazie alla doppietta di Matri, racconta sicuramente meno di queste immagini.

Abbiamo detto però che sono tre nella storia i precedenti contro l'Udinese alla prima di ritorno (tutti tra le mura amiche). Confermiamo anche gli altri due: quello datato 1987 e quello del 1961.

Nel primo di questi segna Laudrup segna il primo gol, Graziani pareggia ma Manfredonia si invola e propizia l'autorete di Miano con un gran tiro: 2-1, lo Stadio Comunale esplode.

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Nel 1961 invece - terzo ed ultimo precedente contro i friulani, in casa -il risultato è ben più rotondo (5-1) grazie alla tripletta di Omar Sivori, che sbaglia anche un rigore, e alla doppietta di Mora - di Pentrelli il gol per gli ospiti. Per l'occasione la Juve sfoggia una maglia chiara, ma anche senza le strisce d'ordinanza El Cabezon - insignito del Pallone d'Oro proprio quell'anno - mostra di trovarsi assolutamente a proprio agio.

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