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Il Profeta: «Juve, ecco perché sei speciale»

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Il Profeta: «Juve, ecco perché sei speciale»
Il Profeta: «Juve, ecco perché sei speciale»
Il Profeta: «Juve, ecco perché sei speciale»

Un soprannome come “il Profeta”, non viene dato per caso. Si deve possedere qualcosa di magnetico, un carisma fuori dal comune e, non ultima, la dialettica per trasmetterlo. Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima ha tutto questo, unito ad una capacità sorprendente di catturare l'interlocutore. Così, per descrivere lo spogliatoio bianconero, non si limita al rapporto con i compagni, ma sforna dotte citazioni con la stessa naturalezza con cui calcia il pallone: «C'è molta complicità, empatia, tra di noi e tutto lo staff – racconta ai microfoni di Sky Sport - È un ambiente in cui si vive bene e si parla molto. Edgar Davids diceva che lui ha imparato a vincere qui... Ho letto un libro di Bruce Lipton (biologo cellulare statunitense N.d.R.). Facendo esperimenti con le cellule, nota che queste si adattano all'ambiente circostante. Bene, qui l'ambiente è così votato al successo, speciale che, quando ne fai parte, cambiano i tuoi pensieri. E le tue cellule... diventano tutte bianconere».

Ecco spiegato, con semplicità disarmante e tanto di base scientifica, il famoso DNA vincente della Juve... Anche Hernanes ne è stato “contagiato” e ora, con la nuova collocazione davanti alla difesa, splendida intuizione di mister Allegri, lo sta dimostrando gara dopo gara: «In effetti sono arrivato per fare il trequartista e in quella posizione ho giocato solo tre tempi. Il punto di forza del mio calcio però è sempre stata la capacità di adattarmi a più ruoli».

«Non credo sia neanche un aspetto troppo positivo – continua il centrocampista - perché un giocatore dovrebbe trovare un ruolo definito e migliorarsi. Il mister però mi ha convinto, ora mi sono adattato quasi completamente a giocare davanti alla difesa. Con la Samp e anche in altre partite credo di aver dato un buon contributo. All'inizio c'è stato un momento non positivo e alcune persone ne hanno approfittato per “lanciare sassi più pesanti” di quanto si sarebbe dovuto. Io però non do troppo peso ai giudizi, mi limito a leggere l'essenziale».

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Trovare spazio in una rosa ampia e di eccellente qualità come quella bianconero è una bella sfida, ma il Profeta la accetta di buon grado: «Non c'è niente di più allenante della partita e quindi riuscire a star bene fisicamente senza giocare è difficile. Quindi dobbiamo allenarci sempre al massimo e farci trovare pronti, anche perché il mister ha dato opportunità a tutti. Anche questo è un aspetto positivo: sai che un giorno o l'altro toccherà a te».

Il finale è dedicato alla prossima gara con l'Udinese. Una trasferta che ad Hernanes evoca dolci ricordi: era il gennaio del 2014 quando, con la Lazio, entrò a gara in corso, recuperò per due volte lo svantaggio e segnò al 90' il gol del definitivo 2-3 per i biancocelesti: «Fu un bel gol -ricorda il Profeta Vivevo un momento non bello e segnare rappresentò una svolta. Alla fine della partita di domenica spero di poter provare le stesse gioie. Se mi andrebbe bene rivivere la stessa sequenza dei gol? Beh, invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia... L'importante è che alla fine si riesca a vincere».

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