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Game Review: la vittoria a Bologna

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Game Review: la vittoria a Bologna
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Game Review: la vittoria a Bologna

Netta vittoria della Juventus al Dall'Ara contro il Bologna: una partita dominata sin dal primo minuto e ancora una volta senza subire gol, concedendo ai padroni di casa una sola conclusione nello specchio della porta. Andiamo a rivedere i tre gol bianconeri.

Bologna punito nell'unico momento della gara in cui cerca di impensierire la Juventus. Subito dopo la conclusione di Donsah (unico tiro nello specchio della porta da parte dei padroni di casa), i felsinei cercano di rimanere alti per recuperare palla nella metacampo bianconera.

Ci riescono con Poli, ma il loro tentativo di servire Destro viene frustrato dall'ottimo anticipo di Benatia. La Juventus riparte con Mandzukic, servito dal centrale marocchino, con Alex Sandro che subito si propone con una sovrapposizione sulla sinistra.

Difesa del Bologna che a palla scoperta concede una situazione di 4 contro 4 alla Juventus, ma Destro, dopo essere stato anticipato, ripiega fino al limite della propria area di rigore per aiutare Mbaye e raddoppiare la marcatura su Alex Sandro. Nel momento in cui la ripartenza ha esaurito la sua forza propulsiva è il dribbling di Alex Sandro su Destro a fare la differenza, con il brasiliano che riesce a conquistare il calcio di punizone subendo il fallo dall'attaccante avversario.

Calcio di punizione sul quale si posizionano Pjanic ma anche Douglas Costa, entrambi pronti alla battuta, rendendo ancora più difficle da parte di Mirante la lettura dello sviluppo dell'azione. Il tiro di Pjanic è preciso, il portiere bolognese tocca la palla ma non riesce ad impedire il vantaggio bianconero.

Nel secondo gol si evidenzia tutta la maestria nel giro palla della Juventus e quanto sia importante la qualità tecnica per avere la meglio sulle difese avversarie.

Recuperata palla a centrocampo con Pjanic, i bianconeri iniziano un lungo fraseggio fatto di ben 22 passaggi senza che gli avversari riescano ad intercettare il pallone. A parte Douglas Costa, tutti gli altri giocatori (non solo quelli di movimento ma anche il portiere Szczesny) sono coinvolti nel giro palla e nella costruzione del gioco. Si passa dalla destra alla sinistra e dalla trequarti rossoblu alla propria attraverso un lunga trama di passaggi che permette alla Juventus di giocare con il tempo (rallentando l'azione e sembrando volere gestire in quel momento il vantaggio) e lo spazio (facendo passare la palla in quasi tutte le zone del campo).

Il ritmo dell'azione viene immediatamente accelerato attraverso il movimento di Pjanic che si libera tra le linee e il movimento di Higuain che va incontro al passaggio di De Sciglio per fare arrivare la palla con comodità al compagno. Il bosniaco ha così il tempo di stoppare il pallone e alzare la testa per vedere lo scatto di Mandzukic, unico giocatore in quel momento sulla linea a 4 della difesa bolognese, che detta il passaggio in profondità.

Il croato, servito in area di rigore dal preciso lancio di Pjanic, può battere a rete con una bellissima conclusione al volo. Se si guarda la fase terminale dell'azione, come spesso capita, sembra che la Juventus arrivi al tiro attraverso delle ripartenze o degli errori di posizionamento delle difesa avversaria (in questo caso Mandzukic si trova in una situazione di uno contro uno in area del Bologna): invece dietro c'è sempre una lunga e precisa preparazione, che permette di trovare spazi in difese spesso chiuse ma che soprattutto hanno avuto tutto il tempo per posizionarsi durante il lungo fraseggio della Juventus.

In occasione del terzo gol, il primo di Matuidi con la maglia della Juventus, vi sono almeno tre elementi importanti da sottolineare. Innanzitutto i bianconeri pur in vantaggio di due gol sono riversati nella metacampo del Bologna, la squadra sta bene fisicamente, recupera palla subito e insiste per arrivare al terzo gol.

Secondo punto, come visto in occasione del gol di Mandzukic, la Juventus attraverso una fitta rete di passaggi (e al movimento senza palla) riesce sempre a trovare un giocatore libero per costruire l'azione: dopo la conclusione di Higuain ribattuta dalla difesa avversaria, infatti, si ricomincia a palleggiare partendo semppre dai difensori, molto alti dato che la Juventus è assoluta padrona del campo.

Infine, fondamentali risultano essere i movimenti dei giocatori che non danno punti di riferimento agli avversari. Higuain ancora una volta viene incontro alla palla e Khedira va occupare lo spazio lasciato dall'argentino per andare a proporsi in area di rigore avversaria sul cross di Alex Sandro. La corta respinta del Bologna viene raccolta dall'altro interno di centrocampo, Matuidi, piazzato anche lui in posizione più avanzata rispetto a due attaccanti del tridente: Higuain appunto e Douglas Costa.

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