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OppositionWatch: il Bologna

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Il percorso

Ci sono 3 tappe che più di ogni altre scadenzano il campionato del Bologna.

Partiamo esattamente da un girone fa, quando alla sesta giornata gli emiliani hanno giocato all'Allianz Stadium e sono stati sconfitti dall'uno-due di Dybala e Matuidi nelle prime fasi dell'incontro. In quel momento i rossoblu sono già terzultimi e si capisce che l'annata non sarà tranquilla.

Alla seconda di ritorno, si chiude amaramente l'avventura di Filippo Inzaghi alla guida della squadra, lo 0-4 patito al Dall'Ara contro il Frosinone – una diretta concorrente per la salvezza – induce la dirigenza a un cambio di panchina.

Arriva così Sinisa Mihajlovic, che si presenterà all'incontro con la Juventus senza avere modificato il distacco dalla zona salvezza – 3 giornate fa era di 3 punti esattamente come oggi – ma senza ombra di dubbio proprio la sconfitta di lunedì all'Olimpico rappresenta bene quanto lavoro sia già stato fatto in positivo. Il Bologna ha sì perso 2-1, ma ha costruito ben 8 palle gol e ha colpito una traversa con Soriano sul risultato di 0-0 e c'è voluta tutta la bravura di Olsen per permettere alla Roma di conquistare la vittoria.

Up...

Se Mihajlovic con la Roma ha mostrato la nuova identità del Bologna, anche Inzaghi all'andata con i giallorossi ha vissuto una giornata praticamente perfetta. Un 2-0 ottenuto con una rete per tempo, a firma Mattiello e Santander: era quella la prima vittoria in campionato e sembrava il punto di partenza per uscire da una situazione già problematica. Così non è stato e pomeriggi all'altezza di quello vissuto alla quinta giornata non ci sono più stati nella prima parte del torneo, anche se c'è stato un breve periodo di parziale tranquillità, fuori dalla zona calda della classifica.

...and down

L'ultima panchina di Inzaghi è stata una domenica da incubo. Difficile pensare a un esito diverso in Bologna-Frosinone nel momento in cui la formazione di casa è rimasta in 10 uomini. Era solo il tredicesimo quando il cartellino rosso ha posto fine alla partita di Federico Mattiello. Otto minuti dopo gli ospiti avevano già abbondantemente approfittato della superiorità numerica portandosi sullo 0-2. Lo 0-4 finale è stato il frutto di un match vissuto come un'agonia, ancor più perché 7 giorni prima il Bologna aveva impattato a Ferrara con la Spal per 1-1, dando segnali di vitalità

Il protagonista

Di partite contro la Juve ne ha giocate 14, segnando 2 gol negli incontri della stagione 2012-13. All'epoca Rodrigo Palacio militava nell'Inter, in precedenza lo avevamo affrontato con la maglia del Genoa. L'attaccante argentino è approdato a Bologna nel 2017 per regalare alla squadra un contributo di grande esperienza ed anche un'energia insospettabile per un classe 1982. Assente nell'ultima gara a Roma per squalifica, negli ultimi tempi ha regalato prestazioni più che convincenti. Con la Spal ha realizzato un gol capolavoro, con un destro all'incrocio dal limite dell'area; a San Siro si è fatto rimpiangere dai suoi ex tifosi con una partita di grande intelligenza e personalità, fondamentale nel confezionare il successo per 0-1 sull'Inter

l'analisi tattica

Da quando è arrivato sulla panchina del Bologna, un ritorno dopo la stagione 20008/09, Sinisa Mihalovic ha ottenuto quattro punti in tre partite, tanti quanti ne aveva totalizzati il Bologna di Inzaghi nelle ultime nove. Un cambio di direzione che forse non basterà per raggiungere la salvezza, ma che prova come la squadra rossoblu abbia avuto degli immediati benefici dal cambio del tecnico. Mihalovic ha ereditato una squadra in chiara difficoltà e sicuramente, dopo il 4 a 0 interno contro il Frosinone estremamente depressa. Il primo compito di un nuovo allenatore è indubbiamente quello di infondere fiducia ai nuovi giocatori.

Vi sono però dei cambi anche sul piano tattico: il 3 5 2 di Inzaghi, nonostante tale modulo sia stato spesso utilizzato dall'allenatore serbo quando era alla guida del Torino, è stato trasformato in un 4 3 3. Con la Roma, una gara che il Bologna ha giocato con grandissima determinazione nonostante il doppio svantaggio, un ulteriore cambio con un 4 2 3 1 per ovviare ad alcune assenze in avanti. Squadra compatta, come cercava di essere anche quella di Inzaghi, con diversi uomini dietro alla linea della palla, ma veloce nelle ripartenze. 24 metri il baricentro medio nelle due gare esterne, 25 in quella interna giocata contro il Genoa. Ma prevedibile che per i rossoblu, affrontando la Juventus, la partita sarà più simile a quelle giocate in trasferta contro Inter e Roma come attitudine.

Contro i giallorossi, la squadra di Mihalovic è arrivata ad avere addirittura un maggior posesso palla, seppure di poco, e a concludere di più ripsetto alla squadra di Di Francesco. Un Bologna che sembrerebbe, quasi rigenerato, e che conoscendo il carattere del nuovo mister, venderà cara la pelle al Dall'Ara.

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