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Juve-Torino di Tim Cup: Game Review

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Juve-Torino di Tim Cup: Game Review
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Juve-Torino di Tim Cup: Game Review

Per il quarto anno consecutivo la Juventus raggiunge le semifinali di Coppa Italia. Nella gara dell'Allianz Stadium i bianconeri hanno superato il Torino con un netto 2 a 0, ma il dominio dei padroni di casa va ben oltre il punteggio.

Tante le palle gol create (le reti sono paradossalmente nate nelle situazioni più "sporche", con Douglas Costa prima e Mandzukic poi bravi ad arrivare per primi su dei rimpalli) e, soprattutto nel secondo tempo, Juventus in totale dominio del match.

Prova sontuosa di Blaise Matuidi, che ha sovrastato fisicamente e tecnicamente gli avversari. Andiamo a rivedere alcune situazioni della gara.

DOUGLAS E MARIO: I DUE GOL

Nei due gol più che la tattica è la tecnica a fare la differenza. "Il calcio si fa su un prato di 106 metri per 68, si corre con i piedi, si gioca con i piedi, la palla spesso prende giri strani e si pretende che in queste condizioni la soluzione la diano delle situazioni schematiche?" così mister Allegri in un'intervista del dicembre del 2014.

È bene ricordare queste sue parole pensando alla gara di Coppa Italia e segnatamente alle due situazioni dei gol. Squadra messa bene in campo, grande capacità di occupare gli spazi, di recuperare subito il possesso, movimenti senza palla... ma senza la reattività e l'intelligenza di capire con un secondo di anticipo rispetto al diretto avversario dove finisce la palla né Douglas CostaMario Mandzukic sarebbero riusciti a segnare. Ad impreziosire la loro azione la pregevolezza del gesto tecnico.

Tiro al volo di controbalzo da parte del brasiliano e tocco sotto, morbito, di Mandzukic a battere in uscita un portiere di grande fisicità come Milinkovic-Savic.

LA PALLA GOL DE LA JOYA

Una delle azioni più belle della gara, frutto della capacità di leggere lo sviluppo dell'azione da parte dei giocatori e figlia di quella libertà che Allegri lascia ai suoi interpreti più tecnici, ma anche di un sistema di gioco che fa dell'intercambiabilità e della duttilità degli attaccanti una delle sue chiavi, è quella che porta alla conclusione Dybala pochi secondi dopo il vantaggio di Douglas Costa.

Il Torino batte palla al centro e sul lancio lungo porta molti uomini nella metacampo bianconera. Chiellini di testa anticipa Niang, la palla schizza dalle parti di Mandzukic che ancora di testa anticipa l'avversario e "pulisce" il pallone servenda Pjanic. Scattano immediatamente in avanti attaccando la profondità Dybala e Douglas Costa. Pjanic serve il brasiliano, perfetto stop e palla a Dybala che si è allargato sulla sinistra, mentre Mandzukic, che aveva dato il via all'azione attacca la porta allargandosi sulla destra.

Il posizionamento dei tre difensori del Torino presi totalmente di sorpresa (e schierati quasi in fila indiana tutti in posizione centrale) è la fotografia del disagio che spesso provoca alle difese avverasrie la capacità degli attaccanti di Allegri di non dare punti di riferimento, di muoversi costantemente e di scambiarsi posizioni. Dybala in area conclude forte ma alto sopra la traversa, perdendo per un attimo il tempo per il passaggio ad un compagno libero in area.

CHE PARTITA, BLAISE!

Fisicità, tecnica, senso della posizione, grinta ed esperienza: è questo ed altro ancora Blaise Matuidi che contro i granata ha sfoderato una delle prove più importanti di questi primi mesi di permanenza in bianconero.

Tanti i duelli vinti e i palloni conquistati con tackle decisi e puliti, e inoltre una costante pressione sui portatori di palla del Torino, mettendo in evidenza gli imbarazzi granata nella costruzione del gioco da dietro.

Matuidi ha giocato a tutto campo, rincorrendo i giocatori avversari ovunque, proponendosi in fase di possesso sia attaccando la profondità che aiutando i compagni in fase di costruzione. Arrivando, in una delle sue non rare sortite in avanti, a sfiorare anche il gol. Fisicamente sta attraversando un periodo di grande forma, e si vede.

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