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Alvaro Morata sui primi mesi in bianconero

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Alvaro Morata sui primi mesi in bianconero
Alvaro Morata sui primi mesi in bianconero
Alvaro Morata sui primi mesi in bianconero

Quindici presenze, quattro gol e tanta qualità in campo. Accolto alla grande dai suoi nuovi tifosi bianconeri, Alvaro Morata è entrato nei cuori di tutti in brevissimo tempo a suon di reti, impegno e prestazioni di livello al servizio del gruppo.

«Lavoro per la squadra più che per me stesso», sono state le parole odierne del giovane e talentuoso delantero spagnolo, intervistato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport.

«Sono molto contento di giocare alla Juventus: sto nel miglior club d’Italia e in uno dei più grandi d’Europa», ha aggiunto il numero 9 bianconero, tracciando un primo bilancio di questo avvio di campionato e Champions sotto la Mole. «Ci siamo qualificati agli ottavi e siamo primi in Italia. Sono felice per l’opportunità che ho avuto. Avrei potuto fare qualche gol in più, ho giocato delle belle partite ma ho incontrato anche portieri in buona forma. In ogni modo, sono contento perché la squadra sta bene e siamo primi, e qualificati».

Spesso lui e Llorente si sono dati il cambio in campo, dal primo minuto o a partita in corso, dando luogo ad una vera e propria staffetta spagnola in attacco di cui molto si è anche parlato sui giornali. «Fernando è un gran giocatore e una grande persona», è stato il suo commento a proposito. «In una squadra non c’è concorrenza, siamo compagni e aiutiamo la Juve in Italia e Europa: sono il primo a rallegrarmi per i suoi gol quando gioca e viceversa».

Sulle differenze tra Serie A e Liga, questa l’analisi di Alvaro: «E’ più difficile fare gol in Italia. In Italia i difensori hanno più esperienza, sanno difendersi meglio e, soprattutto contro le squadre in cima alla classifica come la Juve, sanno che se vogliono vincere o rubarci punti dovranno sapersi difendere, prima di tutto».

«In Spagna cambia la tattica», ha quindi aggiunto. «Vanno tutti all’attacco pensando poco alla difesa, e alle posizioni. C’è differenza, certo. Devo adattarmi perché il cambio si nota abbastanza. Ci sono alcuni dettagli che il mister e lo staff tecnico mi spiegano i giorni, e quando li saprò fare miei potrò migliorare ulteriormente».

Infine, inevitabile una domanda sul sorteggio di ieri che ha accoppiato la Juventus con una sua vecchia conoscenza europea: il Borussia Dortmund. «E’ una grande squadra che da tanti anni mantiene un buon livello in Germania e in Europa. Si è sempre qualificata alla Champions ed è arrivata fino alla finale. La posizione attuale in Bundesliga non rende loro merito, ma alla fine della stagione sono convinto si troveranno ben più in alto. Sarà una bella partita, sono due squadre che possono star lì e vogliamo dimostrare che possiamo vincere».

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