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Emery, Llorente e le motivazioni andaluse

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Emery, Llorente e le motivazioni andaluse
Emery, Llorente e le motivazioni andaluse
Emery, Llorente e le motivazioni andaluse

Partiamo da una domanda per raccontare la conferenza stampa del Siviglia, che oggi appena dopo pranzo è stato rappresentato dal suo allenatore Emery e dall'ex Fernando Llorente davanti ai media di tutto il mondo.

La Juventus è la migliore rappresentazione del calcio italiano?«Ho analizzato in profondità il calcio italiano: è chiaro che la Juve ha una difesa esperta, contundente, carica di qualità, e queste tre caratteristiche sono rare nel mondo, non solo in Italia. Barzagli, Bonucci e Chiellini giocano con una qualità difficile da trovare altrove».

Ecco, inizia da qui la disamina del tecnico due volte vincitore dell'Europa League della squadra bianconera. Da uno dei suoi punti di forza, sul quale si è basato il filotto di risultati utili consecutivi dell'ultimo mese: la retroguardia.

Per tentare di bucarla, laddove hanno fallito le punte avversarie spesso e volentieri nelle ultime stagioni, Emery potrebbe adottare uno schema a due punte, magari utilizzando Llorente o Immobile che tanto bene conoscono il gioco di Madama (i due, stando ad Emery, «stanno aiutando molto la squadra, devono però migliorare il loro rendimento, io conto su di loro»).

«Questa è la mia quarta stagione al Siviglia. Molte volte abbiamo giocato con due punte e quando questo modulo non ha dato frutti tutti ci criticavano e ci chiedevano di trovare equilibrio. Siamo stati capaci di giocare con una o con due punte, la maggior parte dei risultati positivi li abbiamo fatti con due punte. Stiamo cercando schemi che ci diano più equilibrio», ha risposto in merito l'allenatore basco.

«Non dipende da noi, tuttavia», ha aggiunto, pensando che il Borussia non dovrà fare un risultato positivo contro il Manchester City per tenere vive le speranze di Europa League dei campioni in carica. «Noi dobbiamo pensare solo alla Juve, a batterla per aumentare l’autostima. Se vinciamo, daremo un’occhiata anche all’altra partita».

Da lì la discussione si è spostata sulla squadra andalusa e sulla sua evoluzione negli ultim anni, che è culminata con le ultime due Europa League consecutive ma che quest'anno sembra in fase calante.

«Questo è il nostro processo: ci sono giocatori che se ne vanno e altri che crescono con la squadra e crescono assieme a noi. E’ un processo, appunto. A volte è un processo che ha bisogno di tempo, anche se nel calcio è difficile attendere e le varie circostanze a volte che fanno sì che la squadra non mantenga fede alle aspettative. Nella Champions non eravamo favoriti, lo erano Juve e Manchester City. Nella Liga al momento stiamo giocando al di sotto delle nostre aspettative, ma piano piano stiamo recuperando, ci manca però di riprendere il passo europeo, io sono ottimista. Non chiedo tempo, ma gli infortuni hanno condizionato il nostro rendiento. La partita di domani è una possibilità». Se in Champions League la situazione non è rosea, anche in Liga la squadra andalusa gravita tuttavia lontana dal vertice, con ben 10 punti in meno rispetto alla scorsa stagione. «Battere il Barca e il Real Madrid a volte è possibile, a volte no. Il Siviglia ha bisogno di trovare equilibrio e la Juve ha la stessa caratura del Barcellona e del Real Madrid».

«E’ stata una delusione non essere all’altezza del girone», ha aggiunto. «La prossima sfida sarà quella di qualificarsi di nuovo per la Champions e domani vogliamo essere capaci di affrontare una squadra come la Juve. Siamo motivatissimi». Sarà fondamentale l’aiuto del pubblico? «I tifosi domani vorranno che la squadra vinca, ma tocca a noi concentrarci, dovremo essere noi a trasmettere energia ai tifosi».

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Insieme al tecnico due volte vincitore dell'Europa League, si è presentato davanti ai cronisti una vecchia conoscenza della Juve, ben consapevole delle insidie che offre la partita di domani: Fernando Llorente.

Il Rey Leon, che quest'anno ha messo a verbale tre reti e due assist nella Liga (in 10 presenze), oltre ad un passaggio decisivo in Champions League, si è detto comunque fiducioso nonostante l'ottimo momento della Signora - che non perde dal 28 ottobre ed è reduce da 5 vittorie consecutive in A e da quella che è valsa il sorpasso sul City, in Champions.

«Possiamo ancora qualificarci per l'Europa League, e cercheremo di sfruttare quest'opportunità battendo la Juve», ha assicurato l'attaccante di Pamplona.

«La partita sarà molto speciale. Il primo perché ci giochiamo tantissimo e perché possiamo accedere all’Europa League e vogliamo cogliere l’occasione. E poi perché solo tre mesi fa ero lì con i miei compagni e sono stati due anni meravigliosi, nei quali ho vissuto tantissime belle esperienze, davvero meravigliose».

Speriamo non sia lui l'uomo decisivo del match, anche se - come assicura - sta attraversando un buon momento a livello fisico.

«Per le mie caratteristiche faccio sempre un po’ fatica a prendere la forma, ma adesso sto migliorando di giorno in giorno e penso che domani può essere una partita molto importante per prendere più fiducia».

L'arma segreta per battere la sua ex squadra? «Il mio punto di forza è sfruttare i cross, più ne arrivano meglio è per me. Il Siviglia deve interrompere la serie positiva della Juventus, per noi deve essere una finale. Per noi l’Europa League è fondamentale, è una competizione meravigliosa: intanto vinciamo domani, poi è ovvio ci sono delle cose che non dipendono da noi, ma sono sicuro che il City cercherà di prendersi il primo posto del gruppo».

Un'ultima dall'infermeria, infine: out Andreolli (tendine d'Achille), Daniel Carriço (adduttori), Gaël Kakuta (adduttori) e Beto (ginocchio) mentre Trémoulinas (tendine d'Achille) è in dubbio. Banega si è allenato con la squadra, e le sue condizioni sono tutte da valutare.

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