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L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 1

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L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 1
L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 1
L’epopea di Napoli-Juventus, pt. 1

Da dove partire? Dalla tripletta di Vojak I per il primo Napoli-Juventus della storia, giocato il 21 novembre 1926 al campo Militare dell’Arenaccia e finito 0-3 per noi, oppure dall’ultimo scontro, in cui le reti bianconere sono sempre state tre (Pogba, Caceres e Vidal), ma con in mezzo il gol di Britos?

Da dovunque la si prenda, la sfida del San Paolo è storicamente una delle più sentite ed emozionanti dell’intera Serie A: una trama che si snoda negli anni fatta di goleade, grandi giocate e illustri attori protagonisti.

Dalle reti di quel mitico attaccante croato che di nome faceva Antonio (51 reti in 98 partite alla Signora, tra cui la doppietta nel Juve-Napoli 1927 terminato 8-0 per il ‘Vogliani’ italianizzato) e che passò quindi a giocare sotto il Vesuvio, dove fu uno dei marcatori più illustri assieme a Maradona, Sallustro e Cavani, fino a quelle più ‘social’ di Pogba, i #Pogboom, letteralmente scatenato ogni qual volta vede azzurro.

Contro l’ex squadra di Mazzarri arrivò infatti il primo missile terra-aria, definito dall’allora telecronista Sky ‘un golasso’, e ripetuto al San Paolo lo scorso gennaio. In girata. Al volo.

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Sono però del duo Munerati-Orsi i primi gol bianconeri a Napoli nel Campionato di Serie A (2-2 per il match disputato nell’anno 1930, quando si giocava allo Stadio Vesuvio), e di Piola la prima rete juventina del dopo guerra all’ex campo sportivo del Littorio, rinominato Stadio Della Liberazione, sulla collina del Vomero. Fu John Hansen (12a rete in quel campionato, naturalmente di testa) a segnare il gol decisivo per la prima vittoria bianconera a Napoli, in Serie A, dopo il conflitto mondiale, in una fredda giornata di dicembre a ridosso del capodanno 1952. Due anni dopo la gioia napoletana dura solamente 2 minuti: il tempo per Ricagni di pareggiare una rete di Jeppson e per Boniperti, con gentile assistenza – come allora era solito offrirne – di Muccinelli.

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Memorabile il successo esterno del 1961 per 0-4 allo Stadio San Paolo, inaugurato a fine 1959 con una vittoria partenopea proprio sulla Juventus per 2-1 (Vitali, Vinicio e Cervato i marcatori). Ma l’imperativo per Madama è stato sempre vincere, e così dopo aver ricambiato in casa il favore (4-2 nel match dell’aprile successivo), nel ’61 si consuma una delle goleade più celebri della nostra storia. Contro un Napoli sempre più invischiato nella lotta retrocessione apre le marcature Sivori, al volo; raddoppia capitan Boniperti su punizione, e chiude ancora El Cabezon per ben due volte, abbattendo il morale locale a tal punto da sbagliare un rigore con Tacchi. Il fuoriclasse oriundo, come quel Vojak di inizio secolo, sarebbe passato al Napoli dopo l’esperienza bianconera, squadra con la quale avrebbe chiuso la sua carriera da giocatore.

Passando per lo 0-1 con gol di Favalli del 1966, quando Sivori era già passato sotto il Vesuvio ma fu costretto a saltare la partita per infortunio, privando il match di uno dei suoi motivi più appassionanti, e per l’1-2 firmato da Cinesinho e De Paoli, si arriva al formidabile scontro del 1974, quando la Signora si impose con un punteggio appartenente a ben altri sport: 6-2 con doppietta di Damiani e reti di Altafini, Causio, Bettega e Viola.

Al… tennis club del San Paolo, Juventus batte Napoli 6-2” fu infatti il titolo dell’allora edizione di Hurrà Juventus, celebrando l’impresa della vittoria su una squadra fin lì imbattuta. “Tre gol nel giro di 14' con Altafini e Damiani (due volte, una su rigore), dopo averne sfiorati altri con Damiani stesso, Causio e Furino. Nella ripresa ha segnato un quarto gol al 6'. Dopo di che si è fatalmente rilassata, non già per rifiatare perché non ne aveva affatto bisogno nella sua superba condizione fisica, ma per una sorta di inevitabile appagamento,” scrisse la Gazzetta quel giorno.

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Nel 1977 furono Gentile prima e Virdis poi a regalarci il successo (in mezzo un gol di Pin). A settembre, però, perché a gennaio la sentitissima sfida con il Napoli a caccia di un successo per rimanere in scia per lo scudetto termina con la vittoria a tavolino per la Signora, dopo che un oggetto piovuto dagli spalti colpisce il guardalinee Binzagli a dieci minuti dal termine della partita (0-2 sul campo, Boninsegna al 69’ e Scirea al 75’).

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E come dimenticarsi del gol di Verza, deviato da Guidetti, al 19’ della ripresa di Napoli-Juventus del 1981, anno del 19° scudetto che arriverà solamente una settimana dopo, con la vittoria sui Viola in virtù del medesimo punteggio (1-0): un successo, quello campano, fondamentale per mantenere un punto di vantaggio sui giallorossi, con gli azzurri ormai tagliati fuori.

...to be continued...

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